John Waters, ovvero il re degli schifosi. Nato a Lutherville, cresciuto in un ambiente alto borghese
- il padre era un industriale di estintori - Waters ha inventato un modo di
far cinema dove tutto ciò che è di cattivo gusto diventa spettacolo.
La sua non è unestetica del Kitsch, perché egli rifiuta
ogni attribuzione intellettualistica ai suoi film, è semplicemente
unestetica del disgusto dove ogni sorta di lordure, vomito, escrementi mangiati,
stupri, violenze e sedie elettriche, vengono rappresentati come magica selva di
contorno al suo eroe, Divine. Divine era un travestito di centocinquanta
chili, una vera "bomba" del sesso da far impallidire tutte le playgirl
maggiorate di Russ Meyer. Divine, con la sua "carne", con il suo fascino conturbante perverso
e torcibudella, gira in quasi tutti i film di John Waters a partire da Roman
candles in cui faceva il secondo nei paraggi di un amplesso tra
un prete ed una suora; fino a Eat your makeup (Divine = Jackie Kennedy);
a Mondo trasho agglomerato di attori-spazzatura; a Multiple maniacs
dove Divine è stuprata da unaragosta gigante e fa la lesbica in chiesa;
a Pink flamingos con Divine coprofaga live; a Female trouble,
Divine isterica; a Polyester, Divine casalinga sui generis. Uno dei film
senza Divine, Desperate Living sostituita da una corpulenta negra, non
è la stessa cosa; complice forse un doppiaggio italiano raccapricciante,
durante il film è ben difficile farci caso alle pseudoschifezze. John
Waters,
calpestato dalla critica, ma tenuto in considerazione dai botteghini (fin dal
71 quando realizzò Pink Flamingos che costò dodicimila dollari
e ne ha già incassato tre milioni e mezzo) č riesciuto perņ a trovare finestre aperte su lnterview, la
rivista di Warhol.
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