IO E IL
SIG.ROSSO
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Quando partì Noè /Ma dove
andiamo / Banjorosso * / L'italiano / Per male che gli vada / Grazie a
Dio / Milano /Quarant'anni / Quello che mi resta /Metro's rag. ** |
Testi e musica:
Stefano Rosso |
Ristampato nel 1997
dalla Fuego Edizioni musicali s.r.l. |
Quando partì Noè Quando partì Noè portò via gli animali salvò due vecchi amici tre giunte comunali quando partì Noè con tutti i familiari sei chili di caffè due uffici immobiliari. E allora? E allora accadde che quando Noè partì - conosco un deputato -...ah si? - in chiesa sono stato -...ah si? e allora accadde che quando Noè partì le case popolari le han lasciate tutte lì. Quando partì Noè c'erano i nuvoloni la moglie di Gegè con tutti i lumaconi quando partì Noè vendevano gli ombrelli biscotti per il the e ferro da coltelli. E allora? E allora accadde che quando Noè partì - oh, guarda che ti ammazzo! -...ah si? - attento sono pazzo -...ah si? e allora accadde che quando Noè partì l'idraulico "mannaggia a' morte" l'ha lasciato lì. Quando partì Noè mamma che confusione come quando ritardano i treni alla stazione quando partì Noè il furbo con gli occhiali lui lo fregò lo sciopero degli aereoportuali. E allora? E allora accadde che quando Noè partì - Addio mia bella Napoli Sorrento e Mergellina - e allora accadde che quando Noè partì - fate passà 'o lione uè dottò vuole mai? Quando partì Noè portò via gli animali salvò due vecchi amici tre giunte comunali quando partì Noè con tutti i familiari sei chili di caffè due uffici immobiliari. E allora accadde che quando Noè partì portò via un dirigente due sindaci e un curato e allora accadde che quando Noè partì gli incartamenti la casa i nastri la pratica Tozzi lo scandalo Fassi la torta da pasti la fuga negli USA l'indagine è chiusa... Ma dove andiamo? Ce ne andiamo tutti quanti verso il mare chi sorride è perchè nuvole non ha chi ha trovato nel gommone l'avventura chi è nudista per natura e chi nudo non ce l'ha. Ce ne andiamo tutti quanti verso il sole quando piove si fa finta che non c'è quando tuona - beh, pazienza, c'è la guerra - ma la verità sta in terra non cerchiamola lassù. Ma dove andiamo senza ombrello quando piove scarpe bucate sogni dentro al TV ci hanno fregato la maestra, il prete e mamma che ci ha sempre detto - Calma! sei piccino e non hai età - Ce ne andiamo tutti quanti con i soldi per comprarci un posto meglio di chissà ma compriamo in fondo solo dei ricordi che chiamiamo poi esperienza per scusarci dell'età. Ce ne andiamo tutti quanti per amore ma l'amore, strana cosa, dove sta quello mio io l'ho confuso con le donne c'è chi veglia e c'è chi dorme chi telefono non ha. Ma dove andiamo senza ombrello quando piove scarpe bucate sogni dentro al TV ci hanno fregato la maestra, il prete e mamma che ci ha sempre detto - Calma! e non toccarti sempre là! - Ce ne andiamo tutti senza bicicletta per la fretta di arrivare poi chissà e per strada ci lasciamo una gran fetta proprio quella benedetta che nessuno mangerà. Ma dove andiamo senza ombrello quando piove scarpe bucate sogni dentro al TV ci hanno fregato la maestra, il prete e mamma che ci ha sempre detto - Calma! - e quel cornuto di papà L'italiano Vent'anni all'estero da minatore oppure in galleria come editore scudetti in mezzo, buon meridionale se ammazzo in Africa son coloniale se ammazzo austriaci son patriota canto da sempre non conosco nota. Piaccio alle nordiche, specie svedesi cambio governo quasi ogni sei mesi sono cattolico per adozione e l'hobby invece è la rivoluzione mio figlio un giorno sarà calciatore per il momento è in terza dalle suore. Ma cosa guardi, cosa c'è di strano? Chi sono dici? Beh, sono italiano son stato il solo a perdere la mano sia col tedesco che l'americano ma se mi chiedi chi fu Garibaldi uno che nacque presto e morì tardi ma cosa guardi, cosa c'è di strano? Chi sono dici? Beh, sono italiano. Siam tutti preti, navigatori figli di 'gnotta e grandi cantautori mamma è una santa, le altre da bordello se perde il Napoli faccio un macello se trovo un portafogli perchè è vecchio tv a colori e pane dentro al secchio siam diplomatici, laici, estremisti frutteti-asmatici e poi femministi di calcio tecnici, d'amor maestri figli di parroci in gite campestri del cruciverba siamo i pensatori quattro infermieri, centosei dottori. Ma cosa guardi, cosa c'è di strano? Chi sono dici? Beh, sono italiano son stato il solo a perdere la mano anzi, il pallone con il coreano son stato il solo a vincere la guerra sia con la Svizzera che l'Inghilterra ma cosa guardi, cosa c'è di strano? Chi sono dici? Beh, sono italiano. Da vivo sono un po' menefreghista da morto invece son nazionalista specie se ho nomina da deputato da giornalista a volte pensionato ma la domenica problemi grossi segna Giordano, segna Paolo Rossi. Ma cosa guardi, cosa c'è di strano? Chi sono dici? Beh, sono italiano son stato il primo a perdere la mano sia col tedesco che l'americano confesso, è vero, ma non è finita prossima vittima è l'ora proibita ma cosa guardi, cosa c'è di strano? Chi sono dici? Beh, sono italiano Per male che gli vada Non so se avete fatto caso ai cani per la strada quando si annusano cercando poi chissà giocano alla vita e poi per male che gli vada tornano indietro, tanto un altro passerà per male che gli vada, un altro passerà per male che gli vada, un altro passerà. Non so se avete fatto caso a tutti quei bambini che riempiono le strade e le scarpette quando il tramonto è al sole e fa varcare i suoi confini e il buio riempie i loro giochi e le piazzette per male che gli vada quel sole tornerà per male che gli vada quel sole tornerà. Non so se avete fatto caso a tutti quei vecchietti che si ricaricano col sole e con le chiese quelli che fanno sogni di due ore, poveretti e dalla vita adesso pagano le spese per male che gli vada non li vedremo più per male che gli vada li salverà Gesù. Non so se avete fatto caso a certi governanti che vorrebbero salvare la nazione purtroppo è vero, di problemi ce ne sono tanti primo fra tutti c'è la loro colazione per male che gli vada invecchieranno là per male che gli vada ingrasseranno là. Non so se avete fatto caso a chi vive lontano non per vacanza, certo per lavoro duro che nutrono con poco i sentimenti e con la mano tengono il ferro per forgiare pane scuro per male che gli vada non torneranno più per male che gli vada non torneranno più. E avete fatto caso infine ai figli della guerra scambiati da chi vende ferro, fuoco e rame quelli che da lontano fanno sogni sulla Terra lanciando grida dall'oceano della fame per male che gli vada ma chi ci pensa più per male che gli vada chi li ricorda più Grazie a Dio Grazie Dio se anche oggi sono qua e se ancora ho voglia di cantare quello che mi viene in mente scrivo e se ancora sono vivo grazie con sincerità grazie per le gioie che mi hai dato per le voglie che ho sciupato non hai certo colpa tu grazie per la musica ed il vino e quei fiori al mio giardino certo ce li hai messi tu. Grazie per i giorni da bambino quando c'era nonna lì vicino e si andava insieme a far la spesa si faceva un salto in chiesa grazie, ma chi ci va più? Grazie per la scuola e per i sogni per le idee senza padroni Topolino e Alì Babà certo li ho confuse coi bisogni ma le facce da ladroni le ritrovo sempre qua. Grazie per i giorni ad occhi aperti grazie per gli amici, quelli veri per i sentimenti ancora incerti diventati poi sinceri grazie forse un po' all'età grazie per i debiti d'amore per chi canta il suo dolore per la mamma e per papà grazie per le donne in malafede per l'inferno e chi ci crede per chi è triste e non lo sa. Grazie dei nemici più accaniti che anche loro in fondo son serviti per esempio cosa ti fa male come un letto d'ospedale tanto bene non ti fa grazie per le sere coi parenti per le botte in mezzo ai denti da chi non sente pietà e grazie per i sentimenti belli perchè in fondo sono quelli la mia sola libertà. Grazie Dio se anche oggi sono qua e se ancora ho voglia di cantare quello che mi viene in mente scrivo e se ancora sono vivo grazie con sincerità grazie per le gioie che mi hai dato per le voglie che ho sciupato non ne hai certo colpa tu e grazie per la musica ed il vino e quei tigli al mio giardino certo ce li hai messi tu Milano Mi ricordo un pugno d'anni fa per lavoro venni su a Milano e qui dentro mi è rimasta un po' ma che strano. Frequentavo piazza Gramsci e lì incontrai Teresa, e si capisce con l'idea una volta e poi la cosa finisce. Ma finisce a cena con la pizza a incrociare coi problemi il vino e anche il Duomo allora sembra un po' piccolino. E finisce che da una pensione tu ti trasferisci e poi un mattino ecco ti ritrovi a far la spesa con Teresa. Lei non piange fame quasi mai sempre in tasca pronti due gettoni e un pacchetto di sospiri per i polmoni. Io qui invece non ce la fò più e poi questa neanche è casa mia meno male manca un mese e poi si va via. Ma finisce che non parti più non lo dici ma così è più vero e anche il Duomo torna più imponente e più austero. Ma finisce che non parti più che i tuoi sogni erano esagerati che le sante guerre le han rubate i crociati. Mi ricordo un pugno d'anni fa per lavoro venni su a Milano e ci ho sempre visto pochi gatti che strano. E finisce che ti trovi al sole con tuo figlio che segue un pallone mentre sotto i baffi il Duomo ride sornione. E finisce che la vita è là dove al tua mano si è posata dove ti ritrovi a far la spesa con Teresa. Mi ricordo un pugno d'anni fa per lavoro venni su a Milano e mi dissero - brutta città - ma che strano. Quarant'anni Quarant'anni all'equatore quarant'anni in Canada li ho vestiti da signore con le mani in povertà li ho passati con gli amici oppure solo come un cane quarant'anni a cercar funghi e a mangiar pane. Quarant'anni spesi bene quarant'anni spesi male giocatore di pallone sopra un letto d'ospedale primattore sulla strada comico di varietà mi han fregato due semafori e l'età. E solo adesso che mi dici amore mio sento che dentro i panni miei ci vivo proprio io e solamente adesso che mi dici amore mio sereno guardo avanti e vedo finalmente Dio. Quarant'anni da cantante con il diavolo alle spalle quarant'anni commediante cacciatore di farfalle nei giardini di quartiere lungo i viali di Paris quarant'anni a stringer denti e a dire sempre si. Quarant'anni un po' poeta quarant'anni un po' bugiardo sotto un tetto senza meta su un tappeto da biliardo fra filosofi di vino pensatori da caffè ho cercato forse quello che non c'è. E solo adesso che mi dici amore mio sento che dentro i panni miei ci vivo proprio io e solamente adesso che mi dici amore mio tranquillo vado avanti e sento finalmente Dio. Quarant'anni in sala attesa quarant'anni sopra un tram a Trastevere di notte e a far botte ad Amsterdam a pregare i santi in chiesa quelli che la chiesa da quarant'anni a far casino e libertà. E solo adesso che mi dici che è finita l'inverno gela i vetri e il freddo spacca le mie dita ma solamente adesso che mi dici che è finita adesso arriva inverno e la mia rondine è partita. E solo adesso che mi dici che è finita l'inverno gela i vetri e il freddo spacca le mie dita e solamente adesso che mi dici che è finita adesso arriva inverno e la mia rondine è partita Quello che mi resta Tre figli, due capelli bianchi, colpa di caffè e gli anni sono belli se la voglia ancora c'è come quando fuori piove e l'acqua innaffia da compagna ma tu pensi che è già Maggio e non ti frega se ti bagna Son stato musicista fin dai tempi della culla son stato sempre in vista e infine non ho visto nulla come quando giochi a carte per comprarti una Lambretta come chi si illude e parte, come chi vive di fretta Oh, mio Dio son passati già tanti anni quanta confusione in testa, quanta voglia dentro i panni oh, mio Dio, ecco quello che mi resta tanta voglia dentro i panni, tanta confusione in testa Tanti anni e una cultura da studente di quartiere tanti anni di paura sotto un paio di bandiere come quando papà muore e lascia lacrime agli eredi ma per gli altri salta un numero e tu quasi non ci credi Tanti anni a cercar pane dentro gli occhi della gente tanti anni come un cane per trovarti in mano niente come quando fai l'amore e senti il mondo nella mano poi vivi nel ricordo che ti fa un po' da ruffiano Oh, mio Dio son passati già tanti anni quanta confusione in testa, quanta voglia dentro i panni oh, mio Dio, ecco quello che mi resta tanta voglia dentro i panni, tanta confusione in testa E adesso sulla pelle qualche segno di un acciacco e adesso con mio figlio che già pensa a darmi scacco come quando aspetti il santo ma è passata già la festa c'era tutto, c'era tanto, ma tu prendi quel che resta Tanti anni a esser sincero, li ho pensati un po' a me stesso tanti anni e il sogno vero l'ho bruciato, lo confesso come quando freghi tutti, scappi avanti e prendi il volo ma non puoi gustarne i frutti perchè ti ritrovi solo Oh, mio Dio son passati già tanti anni quanta confusione in testa, quanta voglia dentro i panni oh, mio Dio, ecco quello che mi resta tanta voglia dentro i panni, tanta confusione in testa |