HUNKA MUNKA


Dietro questo pseudonimo si cela il tastierista lombardo Roberto Carlotto. Intrapresi fin da molto giovane gli studi classici di pianoforte, iniziò a suonare con i Big 66, un complesso che si esibiva nei dintorni di Varese, passando poi ai Cuccioli. Giovanissimo lasciò l'Italia e si unì a famose rock band inglesi, aprendo ad esempio i concerti per artisti come Colosseum e Rod Stewart. Dall'Inghilterra si spostò poi in Germania e Svizzera affermandosi come musicista e tastierista di grande talento. Rientrato in Italia iniziò la lunga collaborazione/amicizia con Ivan Graziani, assieme al quale fondò gli Anonima Sound. Dopo questa esperienza Roberto Carlotto partecipò a numerosi live show ad alto impatto emotivo, dove suonava esibendosi da solo con il monicker Hunka Munka, cercando di imitare un orchestra con le tastiere dell'epoca. Utilizzava una strumentazione costosissima e monumentale (specialmente per l'epoca) come Hammond (modificati M102, C3, B3), Mellotron (M400, Mk2), Leslie (ben otto!!), sintetizzatori vari (moog, ecc.) effettistica a cascata (3 Binson ecc.) e delle primitive ma efficaci batterie "elettroniche" a nastro. Per trasportare il materiale veniva usato un Tir personale di 20 metri. Nel frattempo Carlotto intraprese la carriera solista usando appunto il nome di Hunka Munka. Nel 1971 uscì il singolo Fino a non poterne più, scritto da Albertelli-Lombardi e realizzato con un intera orchestra, l'inconfondibile voce di Carlotto e il suono "unico" del suo organo Hammond modificato. Dopo il buon riscontro del singolo, realizzò fra il 1971 e il 1972, insieme ad Ivan Graziani e Nunzio "Cucciolo" Favia (amico e collaboratore di Battiato, batterista degli Osage Tribe)  il 33 giri Dedicato a Giovanna G., in cui si avvaleva dei testi di Herbert Pagani. Il disco, per diversi aspetti "progressive", dominato dalle tastiere di Carlotto ma anche dalla sua voce acuta e "vibrante" che in alcuni momenti ricordava anche come intonazione Demis Roussos (che più tardi divenne un suo caro amico) è particolarmente suggestivo. Dedicato a Giovanna G. in un primo momento non ottenne il successo meritato, complice un suono troppo lontano dai canoni commerciali, ma divenne poi una piccola pietra miliare del "romantic" progressive italiano e, complice anche la sua copertina a forma di WC apribile, è ancora oggi molto venduto in Giappone e ristampato persino da etichette illegali. La carriera del tastierista-cantante rischiò di essere stroncata da un incidente aereo che lo vide precipitare e distruggere completamente il mezzo che pilotava, riportando una ferita alla mano che gli impedì di suonare per diverso tempo ( e di cui ancora oggi ne porta i segni) ma grazie ad una grande forza di volontà ritornò presto a suonare, per alcuni in modo ancora migliore. Hunka Munka ebbe poi modo di collaborare assiduamente con la Ricordi, con Mogol e Lucio Battisti, suonando ad alcuni live show con la Formula 3 del suo ottimo amico Alberto Radius. Nel 1973 diventò il tastierista e la seconda voce dei DIK DIK, con cui cantò come prima voce brani come "Te vurria vasà" e rendendo celebri successi come Piccola mia (famoso lo splendido intro di organo HAMMOND), "Help me" o "Volando volando", e rivisitando famosi brani come "L'isola di Wight", "Viaggio di un poeta", "Vendo casa", "Sognando la California", "Senza luce", "Altre mani" nei live di tutti gli anni successivi. Publicò anche un altro 45 giri prodotto e suonato con Alberto Radius "A cartulina 'e Napule / Caro amore " che uscì per la CGD della Caselli. Il successo con i DIK DIK continuò fino agli anni '80, quando la band per un certo periodo si sciolse. Nel 1981, Roberto Carlotto, nuovamente avvalendosi della coppia Albertelli-Lombardi cercò di partecipare al Festival di Sanremo con il singolo "Dolce mela", ma un litigio del suo produttore con il management sanremese, gli fece sfumare questa occasione. Intraprese allora nuovamente la sua ricerca nel campo musicale, dedicandosi al contempo alla famiglia e alla sua grande passione: le automobili (ne ha posseduto oltre 180 esemplari ). Negli anni '90 venne coinvolto in una nuova serie di concerti, visto l'esplosione del revival dei gruppi anni '70, e fece numerosissimi concerti con Nunzio "Cucciolo" Favia (che era stato batterista dei Dik Dik nei '70) in uno spettacolo chiamato Carlotto e Cucciolo già Dik Dik, dove ripropose i successi dei suoi ex compagni e anche le sue canzoni. Nel nuovo millennio Carlotto riceve ancora moltissime telefonate e segnalazioni, e quello che era un tempo un disco sconosciuto tra la vecchia generazione di ascoltatori, è ora uno dei dischi più venduti della collana progressive della BMG. Conosce per via della passione per gli organi Hammond, il giovane tastierista Joey Mauro (conosciuto in Italia per l'esperienza sulle tastiere Vintage, come Hammond, moog e mellotron, nonchè collezionista e riparatore, che ha avuto modo di conoscere, apprendere, e consigliare numerosi musicisti come Gianni Leone (dei Balletto di bronzo), Max Tempia (Demo Morselli Band), Gianluca Tagliavini, Enrico Cosimi (Latte e i suoi derivati). I due musicisti iniziano a frequentarsi musicalmente e Carlotto è ben lieto di insegnare i trucchi del mestiere al giovane "allievo". Ultimamente i due stanno lavorando su un ipotetico ritorno progressive di Hunka Munka.


DISCOGRAFIA

LP

1972 Dedicato a Giovanna G. (Ricordi SMRL 6096)
Nasce un giorno / Ruote e sogni / L'Aereoplano d'argento / Cattedrali di bambù / Anniversario / Io canterò per te / Intermezzo n° 1 / Giovanna G. / Intermezzo n° 2 / Il canto dell'amore / Muore il giorno muore



45 GIRI

1971 Fino a non poterne più / È pura fantasia (Ricordi SRL 10647)
1972 Io canterò per te / Cattedrali di bambù (Ricordi SRL 10675)
1978 'A cartulina 'e Napule / Caro amore (CGD 10087)
1981 Dolce mela / Sull'aeroplano (Numero Uno ZBN 7214)



Un grandissimo ringraziamento a Joey Mauro (http://www.joeymauro.com)