GIANNI BONFIGLIO


Uno dei tanti reduci del movimento studentesco degli anni della contestazione, alle prese con le contraddizioni e le speranze disilluse che quelle esperienze hanno lasciato come una pesante eredità. Originario di Palermo, ha vissuto per alcuni anni a Milano, prima di stabilirsi definitivamente a Roma. L’unica prova discografica conosciuta, Luci spente a Testaccio, uscì nel ‘79, e sembra un album di ricordi, quasi una specie di testamento. Non c’è però retorica, né pentimento e non si può proprio definire un disco politico o ideologico: vi ricorrono stati d’animo leggibili in trasparenza. Il tappeto sonoro è molto elaborato, compaiono fra gli altri i sassofoni di Maurizio Gianmarco e Hugo Heredia. Molto gradevoli le ambientazioni romane dei brani Luci spente a Testaccio e di Via della Magliana.

1979 Luci spente a Testaccio (Polydor 2448085)


Luci spente a Testaccio / Il veliero di Rimbaud / Per te... unica / A volte... / Via della Magliana / Il buco / Honey blue / Zucchero-Amore / L'ultima