CARMEN VILLANI



Interprete dotata di una voce per certi versi ineguagliabile, eccezionale nella duttilità canora, suffragata da un senso musicale al di sopra della media, con una tonalità ‘‘gospel”, impregnata di sfumature blues. Resta ancora un mistero il perché una cantante con simili caratteristiche vocali non sia diventata una star della canzone nella storia della musica italiana. Nata a Ravarino, in provincia di Modena, a soli sedici anni, nel 1960, vinse a mani basse l’edizione di Castrocaro, trampolino di lancio per cantanti emergenti. In quell’edizione della kermesse canora era presente il giornalista Gigi Maviglia, inviato da Casetta, boss dell’etichetta discografica Bluebell. Il giornalista le propose subito un provino, felicemente superato, sotto la guida del maestro Intra. Dopo aver registrato solo due canzoni (Sul banco di scuola e Jimmy) fu notata da Fred Buscaglione che la volle fortemente nella sua orchestra. In questo periodo con Buscaglione la voce della Villani si arricchì di uno swing di marcato stampo americano che non l’avrebbe più abbandonata. Riscosse un buon successo cantando con lui per oltre un mese al Royal Club di Napoli, ma purtroppo, il 3 febbraio 1960, il grande Fred morì in un incidente stradale, proprio mentre a Roma stava prendendo contatti con la RAI per presentare lui stesso Canzonissima, con la Villani accanto. La Bluebell, nel 1961, pubblicò altri due suoi singoli, Tramonto in Canada e Il campanello, che non ebbero successo. Carmen Villani nel frattempo, recitò (o meglio cantò) accanto a Gian Maria Volonté nel film “Un uomo da bruciare” dei fratelli Taviani. Venne scritturata dalla Rai di Roma e per due anni lavorò sotto la  direzione artistica di Lelio Luttazzi in “Strettamente musicale” e ne “Il Paroliere questo sconosciuto”. Nel 1962  il 45 giri La mia strada arrivò al 14° posto in classifica. Da ricordare anche Potrai fidarti di me (cover di “You can depend on me”), Brucia (“Come and get it”), Io sono così (di Burt Bacharach) e Questa sera, fino ad arrivare alla spumeggiante Congratulazioni a te.  In questo periodo pareva che la strada del successo fosse finalmente spianata per la Villani, che fu però sfortunata in alcune scelte. Ad esempio il grande compositore americano Burt Bacharach le offrì la possibilità di incidere una sua nuova canzone, che aveva per titolo “Anyone you had a heart”.  Purtroppo, visto il poco successo del precedente Io sono così, fu consigliato alla Villani di lasciar cadere quella prospettiva. Quella canzone diventò invece un successo assoluto, nelle interpretazioni di Dionne Warwick e di Petula Clark e quest’ultima arrivò in vetta alle nostre classifiche con la versione italiana, dal titolo Quelli che hanno un cuore. Nel 1965, avrebbe dovuto interpretare a Sanremo in coppia con Paul Anka il brano La verità, ma non fu possibile in quanto in quell’edizione l’RCA, casa discografica del cantante canadese, si ritirò per protesta dalla manifestazione. La Villani non si perse d’animo e pubblicò altri singoli di valore, come la sofferta Amerai solo me, di difficilissima interpretazione, Anche se mi vuoi (rifacimento di “Tossin’ and turning” degli inglesi Ivy League) e il suo splendido retro, Passa il tempo. Fu poi la volta di Bada Caterina, il suo brano più conosciuto,  che fu, insieme al lato B del 45 giri - Brillo e bollo - la colonna sonora del film di grande successo “Adulterio all’italiana” con Nino Manfredi e Catherine Spaak. Il taglio beat e scanzonato, il testo sbarazzino e ribelle di Bada Caterina fecero sì che tante ragazzine si identificassero in Carmen Villani e nella voglia di ascoltare dischi ad alto volume che lei esprimeva in quella canzone. Con l’avvento del movimento beat e delle canzoni di protesta, nel 1966 Umberto Napolitano scrisse il brano Chitarre contro la guerra, che ottenne un buon successo nell’interpretazione della Villani che nel frattempo s’era unita sentimentalmente ad un giovane regista della Rai, Mauro Ivaldi. Nel 1967 avvenne il suo passaggio alla casa discografica Fonit Cetra. Il suo singolo d’esordio, Io per amore, scritta da Pino Donaggio, partecipò al Festival di Sanremo di quell’anno, arrivando nei primi posti della classifica dei 45 giri venduti. Per la nuova casa discografica, la Villani interpretò altre canzoni di grande sentimento: Grin grin grin, Non prenderla sul serio, Per dimenticare, Trenta 0233, fino ad arrivare al Sanremo del 1969 dove cantò Piccola piccola, disco con cui ritornò in classifica. Al Festival, l’anno dopo, una sua superba interpretazione di Hippy venne apprezzata da molti estimatori che la preferirono alla versione di Fausto Leali. Nel 1969, in rappresentanza della canzone italiana, vinse il Festival di Tokyo con Piccola piccola. Per due anni condusse poi, accanto a Raffaele Pisu, Ric e Gian, i programmi televisivi “Domenica è un'altra cosa” e “Che domenica amici!”, scritti da Castellano e Pipolo con la regia di Vito Molinari e la direzione musicale di Gorni Kramer. Nel 1971 Carmen firmò un contratto per la RCA, sembra su pressione di Domenico Modugno, in coppia del quale partecipò al Festival di Sanremo presentando l'ottima Come stai. La Villani avrebbe voluto dare una svolta alla sua carriera, sperava quindi di poter interpretare brani d’autore e di scrollarsi di dosso l’etichetta di interprete prettamente pop. Ennio Melis allora a capo della RCA decise quindi di affiancare la Villani a Piero Ciampi in un progetto che voleva farle interpretare il repertorio del cantautore livornese. Il primo episodio di collaborazione tra i due artisti ci fu nell’autunno del ‘71, quando Carmen Villani, superata la fase eliminatoria di Canzonissima e dovendo proporre una canzone inedita, scelse di interpretare Bambino mio, un brano difficile per una gara così popolare, che oltretutto parlava di divorzio, allora non ancora legalizzato in Italia. La Villani ne diede una interpretazione superlativa,  una delle sue più belle interpretazioni in assoluto. A metà febbraio del 1972 la cantante entrò in sala di registrazione per i primi provini del cantautore che riuscì a incontrare solo un paio di volte prima che Ciampi sparisse senza dare notizie di sé. In quella seduta la cantante registrò Maria pazza d’amore con l'apporto del chitarrista Maurizio De Angelis e l'arrangiamento di Gianni Marchetti, fedele collaboratore di Ciampi. I rapporti tra la Villani e la RCA si interruppero però subito dopo a causa di obiettivi discografici differenti delle due parti: lei voleva orientare il suo repertorio verso la canzone d’autore, l’etichetta romana avrebbe preferito un percorso più commerciale. Carmen Villani lasciò quindi la RCA rinunciando anche alla realizzazione di un 33 giri di inediti del quale doveva far parte anche Perché dovrei di Lucio Battisti (già registrata e proposta in una puntata dello show televisivo "Senza rete" del quale la cantante emiliana fu protagonista). In seguito la RCA le pubblicherà solamente un 45 giri di Carmen con due brani-provino: L’ultimo uomo di Sara di Ennio Morricone, incisa per l’omonimo film, e Un calcio al cuore, che Ornella Vanoni incise poi  con il titolo E difficile non amarsi più (nell’album "La voglia di sognare" del 1974) con il nuovo testo di Sergio Bardotti. Il progetto di un album con le canzoni di Ciampi passò poi a Nada che lo realizzò nell’autunno del 74 con il titolo "Ho scoperto che esisto anch’io". Maria pazza d’amore, invece, fu invece ripresa dal suo autore l’anno dopo con testo e titolo leggermente cambiati, divenendo Io e te Maria (nell’album "Io e te abbiamo perso la bussola"). L'ultimo singolo inciso dalla Villani fu quindi “L’ultimo uomo di Sara”, uscito nel 1974. Negli anni ‘70 Carmen Villani partecipò come attrice in un film diretto dal marito Mauro Ivaldi, “Anima mia”. Il film passò inosservato ma non il successivo “L'amica di mia madre”, sempre di Ivaldi con Barbara Bouchet, che ottenne invece un buon successo. Campione di incassi della stagione cinematografica fu invece “La supplente” diretto da Guido Leoni. Tutti questi film erano vietati ai minori, come il successivo e plurisequestrato “Lingua d'argento” e “Lettomania”. Per qualche anno la Villani lavorò soprattutto per il cinema, abbandonando il mondo della musica. Fece altri film in Italia (“Passi furtivi in una notte boia”, “Grazie tante e arrivederci”, “L’anello matrimoniale”, “La signora ha fatto il pieno”, “La supplente va in città”) e poi altre 3 pellicole, dirette dal marito in Spagna, fino ai primi anni '80. Tornata in Italia nel 1987 riprese la sua carriera di cantante proponendo l’album Anima, un lavoro molto valido che passò sotto silenzio a causa delle controversie legali che incontrò l’etichetta discografica Interfonia; l’album non venne regolarmente distribuito ed è assai ricercato dai collezionisti. Un ulteriore LP venne inciso da Carmen Villani per la Targa Italiana con etichetta Phoenix. Finisce qui la carriera musicale di Carmen Villani. Dopo la scomparsa del marito (di qualche anno fa) si riavvicina al mondo dello spettacolo in veste di autrice, impegnata nel progetto per un musical, “Una volta nella vita”, su testi di Bruno Lauzi. Nel 2004 ha inoltre partecipato all'album "Weekend al Funkafè" del gruppo Ridillo. Resta comunque il rammarico che un artista completa, non sia riuscita ad entrare nel ristretto olimpo delle più belle voci femminili della musica italiana, che sia quasi del tutto dimenticata e che alcuni di lei ricordino principalmente i ruoli "piccanti" recitati, peraltro con molta ironia, sul grande schermo.





Discografia

Assai consigliati questi album, pubblicati su cd, che offrono un quadro quasi completo della produzione anni '60 di Carmen Villani:
Carmen Villani - Discografia Bluebell [Doppio Cd] (On sale music)
Carmen Villani - Mi va di cantare - Discografia Cetra (On sale music)
Carmen Villani (Duck records) [Antologia del periodo Bluebell]

Fortemente consigliata la recente ristampa, da parte dell'etichetta Nar, dell'album del 1988, intitolato per l'occasione Sensazioni chiare.


Che sia amore / Quel Natale del 2003 / Animali liberi / Tu se puoi / Ti credo / Made in Italy / Sono io la tua donna / Sensazioni chiare / Tutti via
Testi e musiche: G.Alberghino - G. Trombetti