19 maggio - Brescia. Silvio Ferrari, 19 anni, studente, neofascista, muore dilaniato da un ordigno che trasportava sulla sua moto per compiere un attentato.
28 maggio - Brescia. In piazza della Loggia, durante una manifestazione unitaria contro la violenza e il terrorismo fascista, l'esplosione di una bomba, collocata in un cestino di rifiuti da terroristi neofascisti appartenenti a Ordine nero, provoca la morte di 8 lavoratori: 5 insegnanti e 3 operai. I feriti sono 94. Tra i morti si contano 5 uomini e 3 donne. Essi sono:
Alberto Trebedeschi, 37 anni |
Clementina Calzolari Trebedeschi, 32 anni |
Giulia Balzoli Banzi, 35 anni |
Livia Bottardi Milani |
Euplio Natali, 70 anni |
Bartolomeo Tolenti, 55 anni |
Luigi Pinto, 25 anni |
Vittorio Zambarda, 60 anni |
30 maggio - Rieti. Giancarlo Esposti, disoccupato, terrorista di Avanguardia nazionale, č ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia a Pian di Rascino. In questa localitā i neofāscisti avevano piantato un campo di addestramento alluso delle armi, con poligono e percorso di guerra. I carabinieri lo circondano e sorprendono i campeggiatori, alcuni dei quali reagiscono tentando di aprirsi un varco per la fuga con le armi in pugno. Il terrorista Giancarlo Esposti rimane ucciso. Gli altri vengono arrestati: Salvatore Vivirito, Alessandro Dintino e Alessandro Danieletti. Restano feriti anche i carabinieri Alessandro Jagnemma e Nico Mancini.
17 giugno - Padova. Giuseppe Mazzola, 60 anni, ex-appuntato dei carabinieri, impiegato dordine del MSI, e Graziano Girolucci, 30 anni, rappresentante di articoli sanitari, simpatizzante del MSI, vengono uccisi in un agguato da un commando delle Brigate rosse penetrato nella sede del MSI in via Zabarella 4.
25 giugno - Enna. Vittorio Ingria, 53 anni, invalido civile, pensionato, consigliere comunale del Pci, viene ucciso da un fascista mentre sta affiggendo un manifesto murale sulla porta del circolo antifascista 25 aprile 1945.
4 agosto - Bologna. Alluscita della galleria di San Benedetto Val di Sambro, nei pressi di Bologna, un attentato dinamitardo al treno Italicus provoca la morte a 12 passeggeri: 8 uomini e 4 donne, e il ferimento di altre 105 persone. Lattentato viene rivendicato da Ordine nero. Le dodici vittime sono:
Nunzio Russo, 25 anni |
Antidio Medaglia, 60 anni |
Dino Ottorino, 68 anni |
Raffaella Garusi, 22 anni |
Elena Donatini, 58 anni |
Silver Girotti, 25 anni |
Maria Santina Carraro, 49 anni |
Nicola Buffi, 51 anni |
Herbert Kontriner, 35 anni |
Iukkuda Tsugufumi, 32 anni |
Hanema Wilbelncus, 54 anni |
Elena Gelli, 67 anni |
8 settembre - Roma. Fabrizio Caruso, 19 anni, studente, appartenente al Comitato proletario di Tivoli, č ucciso da un colpo di pistola sparato da un ufficiale di ps durante scontri tra aderenti a organizzazioni extraparlamentari e forze dellordine a San Basilio.
15 ottobre - Milano. Felice Maritano, maresciallo dei cc, č ucciso dal brigatista Alberto Ognibene in una operazione antiterrorista a Robbiano di Mediglia. Ognibene viene arrestato e processato con rito direttissimo.
20 ottobre - Catanzaro. Sergio Argada, operaio, č ucciso in un agguato da due fascisti a Nicotera.
29 ottobre - Firenze. Giuseppe Romeo, 20 anni, disoccupato, e Luca Mantini, 25 anni, studente, appartenenti ai Nap, rimangono uccisi in un conflitto a fuoco con i carabinieri, durante lassalto alla Cassa di risparmio di piazza Leon Battista Alberti. Nel conflitto a fuoco rimangono feriti un maresciallo dei cc, Luciano Arrigucci, un geometra, Angelo De Rosa, e due terroristi, Pasquale Abatangelo e Pietro Sofia, che vengono arrestati.
20 novembre - Savona. Fanny Dallari, 82 anni, pensionata, č uccisa dallo scoppio di un ordigno collocato da Ordine nero nellatrio di un edificio in via Giacchero 22.
5 dicembre - Bologna. Ad Argelato, dopo una fallita rapina al portavalori dello zuccherificio Sii 2, cinque terroristi di Autonomia operaia organizzata, a bordo di un furgoncino FIAT 238, uccidono, con una raffica di mitra, il brigadiere dei carabinieri Andrea Lombardini, 38 anni, che si era avvicinato per chiedere loro i documenti. I terroristi riescono a dileguarsi dopo aver aggredito e tramortito il carabiniere Gennaro Ciaretta. Per questo delitto nel gennaio 1981 il sostituto procuratore Giorgio Zamponi, della Procura generale di Roma, rinvia a giudizio Toni Negri e altri aderenti ad Autonomia operaia organizzata.