BIOGRAFIA
A
cura di Enrico
Che Anselmo Genovese
avesse la musica nel sangue, i suoi amici d'infanzia e colleghi se ne
accorsero da subito. Già nel 1965 all'età di 17 anni egli
compose, testo e musica, il brano intitolato Ora che i Kites
– gruppo beat di Ventimiglia che si rese popolare al primo festival
di Rapallo-Davoli del 1966 risultando tra i migliori di
quell'evento – incisero per la RCA. Questo brano lo si può ascoltare
in una rarissima compilation uscita nel 1966 dal titolo Vietato ai
maggiori di pochi anni, dove al suo interno, oltre ai Kites,
vi presero parte i migliori gruppi musicali usciti quell’anno dal
mitico festival. Nel 1967 Anselmo Genovese
fondò un gruppo - chiamato come andava di moda
allora in inglese, The Sextons - che si sciolse però quasi immediatamente.
Ma mentre nessuno dei suoi componenti ebbe più la
capacità e la forza di ricominciare da capo con un'altra
formazione, Anselmo Genovese entrò invece subito a far
parte di un gruppo molto in voga in quegli anni a Sanremo, I Kidnappers,
storico gruppo beat che avendolo sentito in varie
esibizioni, cercò di convincerlo a entrare a farne
parte. Ed egli divise con loro gli onori
della cronaca provinciale, accompagnandosi con i suoi virtuosismi alla
chitarra, strumento
divenuto ormai suo compagno di vita. Egli è infatti anche un buon chitarrista e ottimo arrangiatore dei suoi
brani. Con I Kidnappers nel 1968 Anselmo
incise ufficialmente il primo disco a 45 giri - E
se un angelo/ Ho sete - e approdò con loro al Festival
degli sconoscuti di Ariccia organizzato da Teddy
Reno (marito e scopritore di Rita Pavone) riscuotendo molti
consensi con la sua particolare voce che egli riusciva a estendere fino
a 3 ottave. Proprio
in seguito a questa incisione Anselmo Genovese approdò alla
casa discografica Ariston,
dove incidevano allora, fra gli altri, personaggi come Ornella
Vanoni, Mino Reitano, Julio Iglesias, l’Equipe 84. Nel 1969 con il
brano Il fuoco è spento, da lui stesso scritto e composto,
comparve alla trasmissione televisiva “Settevoci”
presentata da Pippo Baudo. L'anno
successivo partecipò invece a “Un disco
per l'estate” col brano Per 70 lire (che
Orietta Berti avrebbe voluto incidere). Sempre nello stesso anno, Paolo
Mengoli incise Muore il giorno ma
l'amore no, scritto da Anselmo Genovese, i cui bellissimi brani
scritti erano intanto giunti alle
sofisticate orecchie di Ornella Vanoni. Artista di non facili
gusti, riconoscendogli un raro talento compositivo, lo volle negli
uffici editoriali della sua casa discografica, per parlagli e chiedergli
un brano che Genovese aveva composto e di cui si era invaghita: Il tempo d’impazzire,
con cui la Vanoni partecipò all'edizione di ”Canzonissima '71”,
arrivando in finale. Per adattarle meglio il testo, scritto per sé stesso,
Genovese si avvalse della prestigiosa firma del grande autore Giorgio Calabrese,
con il quale realizzò, uno dei più bei testi che si possano
ricordare in quell’epoca (... l’amore dice sempre a quelli come
noi / io sono la certezza che non sbaglia mai / non ci resta che il tempo
d’impazzire insieme e poi…). Il tempo d’impazzire ottenne un grande
successo anche nella versione spagnola. OrnellaVanoni incise un altro brano
scritto interamente da Anselmo Genovese: Pazza d'amore, che diventò
sigla della trasmissione radiofonica “Gran Varietà”, presentata da
Johnny Dorelli e dalla stessa Ornella Vanoni. Sempre nel 1973 la cantante
Giovanna incluse nel suo LP “Ho passato un brutto inverno” uno straordinario brano
di Anselmo Genovese dal titolo La grande risposta. Che
nel 1974 ottenne ancora molte soddisfazioni professionali. Piero Focaccia
incise un suo brano dal titolo
Farei anche il meccanico, mentre l'Equipe 84 registrò La prima volta
presentandolo a “Un disco per l'estate”. Il brano, per
assurdi conflitti discografici, non fu più presentato dall’Equipe
84 e, su richiesta dell'Ariston, fu interpretato dallo stesso autore.
Nel
1975 Anselmo Genovese, sempre per l'Ariston, pubblicò La nostra buona educazione
che, stampato in poche copie, fu fatto ascoltare a Mina, Ornella Vanoni
e Julio
Iglesias che vollero entrambi inciderlo. Alla fine La nostra buona educazione
fu inciso da Iglesias in ben 5 lingue, vendendo in tutto il mondo circa 18
milioni di dischi e diventando il brano del più venduto del repertorio dell’artista
spagnolo. Nel 1976 Genovese partecipò al “Discoinverno” con
Sensazione
di un grande amore, mentre nel 1977 al “Festivalbar”
del patron Vittorio Salvetti eseguì un brano particolarmente
struggente, Un grido di gabbiani che ottenne
successo e consensi da parte del pubblico che cominciava ad
apprezzarlo e conoscerlo. Quel discreto e
inaspettato successo ottenuto come cantautore con Un grido di
gabbiani, che molte radio andavano programmando,
lo fece approdare al Festival di Sanremo nel 1978. Con il
brano Tu sola fu in procinto di vincerlo attraverso il voto popolare espresso attraverso i più importanti
quotidiani come “Il Corriere della sera”, “La
Repubblica”, “La Stampa”, che riportavano Anselmo
Genovese primo con 9500 voti e i Matia Bazar secondi con 4500. Ma, bloccato da un potenziale scandalo-montatura
messo in piedi dalla concorrenza il patron Vittorio
Salvetti fu costretto a modificare a tavolino il risultato ufficiale
e Anselmo Genovese dovette accettare il 5° posto nella classifica
finale, provocando lo sconcerto dei direttori dei quotidiani coinvolti
nell'episodio, che dovettero formulare le proprie scuse ai lettori che avevano espresso il
loro voto. Anselmo Genovese ottenne in ogni caso con
Tu sola il suo più grande riscontro discografico di cantautore.
Ben 27 paesi acquistarono i diritti di
produzione del disco che venne
stampato in diversi paesi europei e in diverse lingue; in quella
spagnola giunse al primo posto in Spagna e in America Latina,
dove spopolò per alcuni mesi. La casa discografica
di allora, con la quale stipulò un contratto anche editoriale, fu la
Curci/Carosello,
che allora era la medesima di Vasco Rossi, con il quale Anselmo Genovese
condivise per un paio d'anni lo stesso produttore discografico, Mario
Rapallo. Sempre nel 1978 Anselmo scrisse e interpretò, - inserendola
all’interno di un album per i mercati internazionali che ne facevano
insistentemente richiesta - la stupenda e indimenticabile Anche
un uomo, ritenuta ormai un classico della musica italiana. La
canzone giunse alle orecchie della grande Mina, attenta in quel
periodo a tutto ciò che Anselmo Genovese andava scrivendo, che la volle
a tutti i costi incidere essendosene invaghita come succede solo in
determinate occasioni. Il disco divenne poi la sigla della trasmissione televisiva
“Lascia o
raddoppia” presentata e realizzata da Mike Buongiorno. Particolare non di poco conto,
testimoniato
da Massimiliano Pani, figlio di Mina, è quello di aver visto la madre con questo brano di
Anselmo Genovese, tornare nuovamente ai
primi posti della classifica dopo un periodo di calo delle vendite. Nel 1980
Genovese incise il brano E' facile che fu anche inserito in una compilation della
K-tel dal titolo “Raccomandato”,
dove comparivano anche artisti del calibro di Vasco
Rossi. Nel 1981 fu ospite di “Te
la do io l’America”, varietà televisivo presentato da Beppe Grillo.
Anselmo, grande amico di Alberto Testa e del regista televisivo Enzo Trapani,
compose e registrò per l’occasione il brano
Mia cara Brooklyn in un primo tempo
intitolato La collana d’oro. Artista poliedrico, ma anche sorretto
da una personalità forte e costruttiva, non
sopportando più l’ipocrisia del mondo dello spettacolo, l’apparire piuttosto che
l’essere, prese la decisione di mai più presentarsi
in pubblico, rompendo al contempo con la sua casa discografica, la Curci/Carosello,
e con l'ambiente discografico in
genere. Continuando però a scrivere e comporre bellissime canzoni
portate al successo dalla grande Mina. Questo l'elenco: Anche un
uomo, Il cigno dell'amore, Senza fiato, Un' aquila nel cuore,
Senza umanità, Momento magico. Nel 1987
I Future, un gruppo milanese vinsero l'edizione del Festival di Sanremo nella categoria giovani. La casa discografica
fece incidere
loro un album dal titolo "Canta con noi", dove compare
una straordinaria canzone scritta da Anselmo Genovese, Fiore di loto,
uscito anche come 45
giri interpretato dagli stessi Future con discreto
successo, anche se mai comparabili a quelli di Mina, Julio Iglesias,
Ornella Vanoni, Ajda Pekkan. Nel 1987, Anselmo
Genovese incide per la EMI-Southern Music quello che sarà
il suo ultimo brano, Anno 2000 (che contiene come lato B Senza
umanità canzone interpretata anche da Mina).
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