Al mercato degli uomini piccoli (1973)

 


Al mercato degli uomini piccoli
Ti erano rimasti solo pochi soldi quel
giorno di settembre andato a far la 
spesa. Lì su quel bancone costavo 
solamente i soldi che tu avevi ti vidi un po'
indecisa.
E non ero niente, e non ero niente.
Poi lo ricordo non mi sembrava vero mi
stavano incartando, mi avevi comperato.
Dentro la tua borsa già mi portavi via
e solo dopo poco io ero a casa tua.
E non ero niente, e non ero niente.

Da sempre ero lì, da sempre ero lì
col mio solito numero incollato
sulla fronte, col valore modesto
di chi è solo poco nella vita.
Da sempre ero lì, da sempre ero lì
come tanti aspettavo che qualcosa 
accadesse, come tanti io volevo
una donna che si accontentasse 
di me.

Se non ti ho delusa, allora son contento
vuol dire che non mi hai visto con gli 
occhi della gente. E non ho scordato 
quel giorno di settembre quel lurido
bancone e i tuoi occhi splendenti.
E non ero niente, e non ero niente.

Da sempre ero lì, da sempre ero lì
col mio solito numero incollato
sulla fronte, col valore modesto
di chi è solo poco nella vita.
Da sempre ero lì, da sempre ero lì
come tanti aspettavo che qualcosa 
accadesse, come tanti io volevo
una donna che si accontentasse
di me.

Un mattino
Ti alzi dal letto e ancora sei stanco,
alla finestra ti accorgi che è giorno
piove e il mattino ti sembra più bello
metti i vestiti e decidi di uscire,
scendi le scale e già sei pentito
poi sul portone ti fermi a guardare
case e persone bagnate e scontente
son li davanti son sempre le stesse,
sali pian piano parlando da solo
forse per dare a te stesso una scusa
torni a letto sperando che il sonno
venga di nuovo a renderti morto,
senti che in testa hai mille pensieri.
Non puoi dormire e ti perdi nei sogni
dietro alle ombre di strane avventure
come un drogato che scappa dal mondo
per non portar la realtà sulle spalle,
piangi e intanto sei come un bambino
grande e sbagliato ma sempre un bambino,
cerchi nel buio e in fondo ti piace
di ricordare per farti più male
squallide cose che il tempo ti ha dato
forse per farti capir che sei uomo,
che la natura ti spinge da dentro
e che non cambi neanche a volerlo,
poi per gli illusi c'è l'introspezione.

Ehi! Signore
Hei! Signore venga, s'avvicini ho
di tutto, compri un giornale, un 
libro, una rivista, le serviranno
per far passare meglio il tempo.
Senti vecchia strega vuoi dirmi
perché mai dovrei legger per passare
meglio il tempo, vorresti dire che
così non son felice!
Io non ho bisogno, non mi serve
proprio niente, cosa credi io sto bene
ho proprio tutto, figurati che ho persino, io l'amore.
Dammi, vecchia! Quello laggiù in 
fondo, quello con la copertina gialla,
la scritta nera, sarà un romanzo,
dimmi, o un libro di poesie.

Non tornano più
Se guardi un po' indietro laddove la
mente distorce le cose, capisci che
ora tutto è diverso, tutto è cambiato.
Persino gli amori, le prime ragazze
i giorni di scuola, i passi un po' 
incerti, come nell'ombra, come in
un sogno.
Ti trovi a pensar a cose più grandi,
a cose che in fondo non sanno di
niente, senti che il vuoto ti è entrato
in testa, ti riempie anche l'anima.

E non tornano più le giornate
belle con te e le ore piene
di te e le notti passate a
parlare soltanto.

Solo e scontento ti perdi per strada
in mezzo alla folla chi ti riconosce
tu che sognavi d'esser diverso.
Così ogni sera prima di dormire
ti senti impotente, ti senti un idiota
sai che domani sarai lo stesso
contento anche forse un po'.

E non tornano più le giornate
belle con te e le ore piene
di te e le notti passate a 
parlare soltanto.

Con te
Credi che mi sia servito vivere e
sbagliare sempre, credi che
abbia ormai imparato...
Guarda come vivo oggi, sembro l'uomo
più sicuro, gioco ancora con me stesso...
Passa il tempo e non la rabbia
d'essere uguale a tutto,
così sciocco ed imperfetto...

E, forse solo una volta son riuscito
a non sbagliare, con te.
E, non mi basta non aver
sbagliato, non mi accontento,
con te.

Non so più cos'è un'idea, io che ne
avevo tante, m'han fatto crollare
tutto...
Dove andrò a rifugiarmi, per non
esser calpestato, solo fra le tue 
braccia...
Certe volte ho proprio voglia di
buttare tutto all'aria ma
sarebbe un altro sbaglio...

E, forse solo una volta son riuscito
a non sbagliare, con te.
E non mi basta non aver
sbagliato, non mi accontento, 
con te.

Ti porterò via
Non possiamo più restare qui se ci trovano
stavolta c'ammazzano e ormai tutti quanti
ce lo leggono in faccia che noi siamo felici,
lo avran riferito e verranno a cercarci lo sento, lo sento.
Se soltanto si potesse dir che non c'è mai stato
niente fra me e te, ma non servirà a niente
con i loro strumenti non potranno sbagliare,
scopriranno che ormai qualcosa è dentro di noi
è tardi è tardi.
Guarda là fuori ci stanno aspettando e
voglion veder com'è la faccia di due che
sono riusciti ad amar, non c'è che rabbia
nei loro sorrisi è sempre così.
E' accaduto quando han visto che preferivo
al mio lavoro restar con te, non rendevo
abbastanza lo capivano tutti che io stavo 
cambiando, si trattava dicevo solamente d'affetto
ma niente ma niente.
Non ci siamo accontentati più di trascorrere le
giornate in regola, piano piano col tempo oltre
a fare l'amore ci siam messi a parlare
poi i primi sospiri le carezze diverse
ed ora è tardi.
Vieni ti porterò via lontano, lontano da qui dove
è diverso, non c'è che il respiro del vento e poi, bello
sarà tutto bello, pulito davvero lo so. Non dovrai
più sognare dimenticherai le paure e potrai
ballare in mezzo ai fiori libera con me
ed io, io trascorrerò le mie giornate a guardarti
ad essere felice perché tu lo sei e insieme parleremo
alle foglie alla neve d'estate.

No, io scherzo
No, credevo che la gente fosse quella
per la strada, non pensavo che, mi
dormisse accanto.
No, sono stanco di scambiarti per
quel sogno che mi porto dietro sempre
che è ormai sfocato.
Sai, la vita ti da poco e ti sputa in
faccia appena sulla bocca c'è un
bel sorriso.
No no no no no, io scherzo
son felice, non mi vedi!
No no no no no, io scherzo
son felice, non mi vedi!
No no no no no.
Tu, hai saputo prender sempre tutto
con filosofia lo ammetto brava,
sei stata brava.
Tu, e le mie idee contorte che non 
hai capito mai perché sono, son
forse un po' matto.
Sai, stavolta puoi parlare anche
metterti a capire puoi far tutto
ma è troppo tardi.
No no no no no, io scherzo
son felice non mi vedi!
No no no no no, io scherzo
son felice non mi vedi!
No no no no no...

Mi piacerebbe diventar vecchio insieme a te
Mi piacerebbe tanto diventar vecchio
insieme a te, davanti ad un camino,
immagina noi due, sta li a ricordare
i bei giorni trascorsi e i problemi
di oggi, le nostre prime volte, il
primo schiaffo.
Mi piacerebbe tanto guardar la pioggia
insieme a te e ti sorriderei,
ti ascolterei in silenzio, la voce
ormai pacata di chi sa troppo bene
che non si torna indietro e che poi
non importa forse è contento.
Poi parleremo del tempo, delle
belle stagioni, dei fiori in giardino
di una torta di mele.
Noi e le nostre paure, i pensieri
nascosti, le ombre sui muri
e la vita che sfuma e la vita
che sfuma.
Mi piacerebbe tanto mangiare in 
pace lì con te e come due bambini
sorprenderci a giocare e prender
lo sciroppo per curare più 
in fretta i malanni del tempo,
per vivere ancora, sarebbe bello.
E ce ne andremmo a letto un po'
traballanti io e te, ma ti sorreggerei,
ti coprirei per bene e guarderei il
tuo viso per scoprir se ti ho dato una
vita felice, poi prima di dormire
una carezza.
E dietro ogni finestra il
respiro del vento, le foglie contente
giocare nel cortile.
Tutta la casa protetta da una
notte amica che ti fa sognare
e ti porta lontano e ti porta
lontano.

Testi e musica: Mauro Pelosi
Arrangiamenti e direzione: Pinuccio Pirazzoli