Bargone
La strada che sale a Bargone attraversa zone di ofioliti entro cui vennero coltivati adunamenti di calcopirite (principalmente miniera di Gallinaria).
Di questi lavori restano poche tracce.
Bargone è dominato dall'imponente, aspro monte Tregin sui cui diaspri esiste anche qualche percorso di arrampicata.
I basalti a pillows
Lungo la strada che sale da Bargone al passo del Bocco si incontra una bella esposizione di basalti a pillows.
I cuscini sono ben evidenti e formano la parete al di sopra della strada, mentre molti cuscini sono rotolati nella scarpata sottostante.
I pillows si formano quando la lava dei vulcani sottomarini si raffredda a contatto dell'acqua costituendo queste specie di "gocce".
Sono molto comuni nella zona Bracco/Graveglia/Penna, ma su questa strada sono particolarmente belli.
Il complesso minerario dei Tre Monti
Sui monti Porcile, Zenone ed Alpe sono ancora visibili le discariche delle miniere. Esse costituivano il complesso minerario detto "dei Tre Monti".
Il minerale prodotto veniva trasportato per teleferica a Bargone e sul passo del Bocco sono ancora visibili i resti di uno di questi impianti.
Il minerale utile era la braunite, ossido di manganese, le cui fasce nere sono visibili nei diaspri rossi che abbondano nella zona.
Tutta questa zona è stata interessata da una intensa attività mineraria sviluppata soprattutto a cavallo fra l'ottocento ed i primi decenni del novecento.
Basti citare, oltre alle miniere dei Tre Monti: la miniera del monte Pu (manganese); quella del monte Capra (rame); del monte Bardeneto (rame), del monte Verruga (manganese); di Maissana (rame); di Statale (manganese); di Cassagna (manganese, ancora attiva) per limitarci solo a quelle più prossime.
Addirittura la necessità di mano d'opera aveva creato una corrente di immigrazione, principalmente da Veneto e Lombardia.