Visitatori dal 10-01-1997
LA PREISTORIA
Il medio paleolitico segna, 25-30 mila anni fa, l' inizio della preistoria
in Lunigiana. Gli sconvolgimenti geologici precedenti avevano infatti cancellato ogni
traccia della vita che probabilmente si era svolta soprattutto nella grande pianura
corrispondente al golfo di La Spezia e alla fascia costiera, nei territori successivamente
coperti dal mare al termine della glaciazione. Varie speci di animali
tipici dei climi freddi popolavano la Lunigiana ed erano le prede dell' uomo cacciatore,
l' uomo di Neanderthal: l' orso speleo, la lepre bianca, il daino e il cervo, scomparsi
con la completa deglaciazione. Se ne sono ritrovati i resti nella grotta di Equi Terme, la
grotta che si apre nel fianco delle Alpi Apuane. Con la "rivoluzione agricola"
del neolitico e la successiva scoperta dei metalli, l' uomo impara a costruire utensili e
armi più raffinati ed efficienti, a coltivare la terra e allevare animali e si stabilisce
in villaggi di capanne nel fondovalle. Le montagne rimangono luoghi sacri, come
testimoniano i ritrovamenti di sepolture con corredo di armi e monile nella Tana della
Volpe e nella Tecchia di Equi Terme. Nell' età dei metalli la Lunigiana era abitata dai Liguri Apuani . Questi popoli opposero una fiera resistenza all'
occupazione dei Romani che ne decideranno la deportazione in massa nel Sannio, regione ai
confini tra la Campania e la Basilicata. La "romanizzazione" della Lunigiana
rimarrà limitata alla zona meridionale vicino alla città di Luni, interessante sia per
la posizione strategica che per lo sfruttamento agricolo. Gli antichi abitanti della
Lunigiana vivevano in villaggi di fondovalle difesi o, i "castellari", su
colline riparate.
LA STORIA
La posizione geografica e la particolare configurazione hanno fatto della
Lunigiana una ceniera di collegamento tra le aree circostanti: il suo territorio infatti
si incunea profondamente tra la Liguria e l' Emilia Romagna, quasi come un corpo a sè
stante, isolato tra gli appennini e le Alpi Apuane. Fin dall'
epoca preistorica la Lunigiana ha costituito un passaggio
obbligatorio per le migrazioni delle popolazioni nomadi che utilizzavano le normali vie di
crinale lungo il dorsale appenninico (che qui interrompe il suo andamentoverso il norde
piega a ovest per la Liguria).Con il pasare del tempo e il nascere dei dei primi
insediamentile vie di comunicazione scesero dal crinale e, in periodi successivi, si
pinsero a fondovalle per la relativa sicurezza data dall' impero romano. Il fondovalle
rimarrà abitato fino alla caduta dei Bizzantini. La successiva caduta dei Longobardi e
sopraggiunta insicurezza spostarono la popolazione sulle colline circostanti, creando gli
insediamenti da cuisorsero quei borghisu crinali e promontori che ancor oggi vediamo. Per
tutto il Medioevo , che in Lunigiana sembra prolungarsi versi
l'era moderna oltre i confini storici noti, in alcune zone la popolazione rimarrà chiusa
nei borghi murati arroccati sulle colline, stretta intorno alle fortificazioni e ai castelli disseminati in intutto il
territorio. E' in questo periodo che la Lunigiana assume una grande importanza strategica
come terra di passaggio, corridoio naturale tra nord e sud per la presenza di innumerevoli
strade, alcune famose e antiche, altre nuove e di vita più breve: la via Regia, la via
del Bratello, quella di Monte Bardone (o della Cisa), la via Lombarda e quella del
Lagastrello, la via di Reggio e quello per la Garfagnana fino a quelle minori. Si tratta
di vie e valichi di comunicazione con il nord e le zone limitrofe, che acquistarono più o
meno importanza con il succedersi degli avvenimenti storici. Se ad esempio nelle lotte per
il controllo del territori prevaleva Piacenza, la via più importante era quella del
Bratello, se prevaleva Parma lo diventava quella di Monte Bardone. Il mitico passaggio di
Annibale, i viaggi di papi e imperatori, di pellegrini ed eserciti, avevano però come
riferimento la più importante tra tutte: la via Romea ,
chiamata anche Francigena , di
Monte Bardone o della Cisa, che da Roma arrivava in Francia e al mare del Nord. Il suo
tragitto era, e parzialmente lo è tuttora,segnato dal fiorire di importanti costruzioni,
che fanno parte delle massime espressioni dell' arte romanica e gotica. Moltissime di
queste testimonianze di un passato di prima grandezza sono ancora oggi individuabili:
chiese, pievi, cappelle, ospedali, città, castelli e fortificazioni. Ma controllare una
via, un passo o un guado era dovunque importante; così nei punti strategici sorgono
castelli costruiti in pietra a difesa di una conquista e per conservarne il dominio in
tutta la Lunigiana, da Grondola a Caprigliola alla Verrucola. In rapida successione decine
di castelli vengono costruiti dagli eredi della famiglia Malaspina nei
nuovi feudi; la divisione e il frazionamento continuo dell' originario possesso porteranno
alla fine della famiglia stessa. Controllare la Lunigiana, i suoi paesi e i suoi passi era
troppo importante, per questo non riuscì a essere mai indipendente, fu sempre divisa e
abitata da tutti, e alla fine posseduta da molti.
DALLA
ROMANIZZAZIONE AL MEDIOEVO
DALL'ETA'
MODERNA ALL'UNITA' D'ITALIA
LINKS AD ALTRI SITI
Benvenuti in Lunigiana
Il Medioevo in Lunigiana
I Castelli della Lunigiana
Ville e Casali della Lunigiana
Ducato Vassallo di Lunigiana
La Lunigiana e i Romani
Lunigiana Valle della Luna
Museo Etnografico della Lunigiana
Villafranca Lunigiana Stemma
Araldico
Lunigiana di festa in festa
Il
Castellaccio
by Giancarlo Bertolini