Coca Cola e Babbo
Natale
Guance gonfie, giubba rossa con i bordi bianchi e pelosi il
simpatico vecchietto conosciuto da tutti con il nome di
Babbo Natale è un'invenzione del disegnatore svedese Hadden
Sundblom, che nel 1931 ne rivoluzionò la tradizionale iconografia
austera per una campagna pubblicitaria dell'azienda di bibite più
famosa al mondo, la Coca Cola.
Il paffuto Babbo Natale è solo la prima di una lunghissima serie di
idee pubblicitarie che negli anni hanno fatto dell'azienda di
Atlanta uno dei leader mondiali in fatto di comunicazione: ora la
Coca Cola, insieme all'Ibm, ha deciso di digitalizzare il suo
archivio di immagini, video e spot pubblicitari e di metterlo a
disposizione dei suoi dipendenti in tutti i 200 paesi del mondo in
cui è presente.
Dalla prima pubblicità, datata 29 maggio 1886, anno in cui il
farmacista John Pemberton inventò la segretissima ricetta della Coca
Cola, alle immagini create da Norman Rockwell, al famoso spot -
registrato su una collina italiana - in cui centinaia di ragazzi
cantano "Vorrei cantare insieme a voi...", fino ad arrivare alle
immagini create per le ultime Olimpiadi, tutta la storia
dell'azienda di Atlanta è racchiusa nei 24.000 file dell'archivio
digitale.
Ripercorrerla è come sfogliare un libro di storia della società e
del costume: dal viso paffuto della cantante Hilda Clark, prima
donna immagine della Coca Cola nel 1894, all'apparizione della
bottiglia sagomata nel 1915, alle campagne patriottiche degli anni
della guerra e quelle di benessere degli anni '50 e '60, che tanto
hanno contribuito alla creazione del mito dell' "american way of
life". Per concludere con le immagini di fratellanza universale
degli anni '70 e con quelle dello spazio alla fine degli anni '80.
L'archivio non è per il momento aperto al pubblico: è disponibile
infatti solo nella rete intranet dell'azienda. E' stato creato con
lo scopo di rendere accessibili a tutti i dipendenti, e in
particolare a quelli che si occupano di comunicazione, il patrimonio
storico della Coca Cola. Una mossa che guarda in particolare alla
situazione del mercato americano dopo l'11 settembre: dalla data
degli attacchi, affermano gli esperti di marketing, i consumatori
preivilegiano prodotti che considerati tradizionali, che rimandano
alla memoria l'America di prima delle stragi. Molte campagne
pubblicitarie si stanno infatti indirizzando verso l'esaltazione del
tempo che fu: e su questa strada pochi possono vantare il patrimonio
della cara, vecchia Coca-Cola.
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