"La sedia vuota" di Jeffery Deaver di Daniele Pagano |
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La sedia non e' piu' vuota "Ok, Sachs, abbiamo un soggetto scomparso. Mi stanno mandando la sua scheda completa. E' scomparso da casa, venerdì mattina. Sappiamo che si dirigeva all'Università. Ancora non è rientrato. Ha il telefonino spento. Altrimenti lo avremmo già rintracciato." "Sachs dove sei?" "All'università. Sono proprio fuori la sua stanza. Entro." "Ok, parlami Sachs, dimmi cosa vedi." "All'interno nessuna traccia di colluttazione. La stanza è vuota. E' un quadrato 4 x 4. Pavimento in linoleum scadente e pareti prefabbricate. Le finestre sono di fronte alla porta; danno su un parcheggio interrato. Dalle serrande abbassate filtra poca luce. Tre scrivanie. Una è un tavolo di appoggio, non sembra usata. Una è piena di scartoffie fino all'inverosimile e l'altra è completamente libera tranne un monitor, una tastiera, un mouse e un libro." "Un libro?" "Sì un romanzo: Jeffery Deaver "La sedia vuota". E' chiuso ma dalle pagine un po' gonfie si vede che è stato sfogliato e letto. Il grasso dei polpastrelli ha lasciato lateralmente leggerissimi aloni sulle pagine." "Fammelo avere subito." "Lo sto già impacchettando." "Bene. Odori?" Amelia sorrise. Sapeva che Lincoln lo avrebbe chiesto. "Beh, Lincoln..." "Sachs, mai i nomi!" "...Rhyme, per dirla tutta qui c'è puzza di uovo marcio. Il sentore è vago, ma direi che qualcuno l'ha mollata." La solita Amelia: andava dritto al cuore del problema. Imperturbabile il criminologo chiese: "Riesci a rintracciare cosa ha mangiato dall'odore?" "Lincoln!!" "Ho detto niente nomi, Amelia... ehm Sachs!" "Comunque se c'è ancora una leggera puzza vuol dire che qualcuno era qui fino a poco fa." "O vuol dire che l'ha mollata bella forte!!" pensò Amelia. "Ok! Percorri la griglia." Poi si rivolse al suo assistente "Ehi Thom ho la gola secchissima. Qualcosa da mandar giù non c'è? E per qualcosa intendo distillati invecchiati almeno 16 anni." "No, niente. A parte un succo di frutta invecchiato un'oretta!" "Bleah!" Amelia aprì la comunicazione. "Ehi ragazzi, mentre discernete di liquami che ne dite di farmi sapere qualcosa di più? E' arrivata la scheda? Una foto? Almeno fatemi avere una foto!" "Usa gli occhi, Sachs. Sgombra la mente. Niente scheda per ora. In realtà abbiamo qualche difficoltà con le foto. E' un appassionato di fotografie, ha casa zeppa di foto, ma è sempre lui quello dietro l'obiettivo. Abbiamo tonnellate di foto e difficoltà a pescarne una decente col suo volto. Comunque dimmi cosa hai capito di lui finora..." "Studente o un ricercatore in Astrofisica. La stanza è piena di immagini di galassie, poster di convegni, un paio di calendari, articoli scientifici e post-it su astruserie astrali. Sicuramente non un prof. Un cesso di posto del genere lo danno solo ai disperati. Non è solo in stanza. La condivide. Ha il posto peggiore. Spifferi d'inverno e sole battente l'estate. Quindi nella scala gerarchica occupa uno degli ultimi posti. Dallo stato della sedia, peso corporeo oltre i 90 chili. E dall'altezza a cui è regolata la sedia e la disposizione del monitor deve essere circa 1.75. Un po' sovrappeso il nostro tipo. Ha i capelli ricci e castani. E la forfora... Dalla disposizione del mouse dovrebbe essere destro. Molto probabilmente porta gli occhiali o li porterà presto. Il monitor è un vero cesso. Ah... dimenticavo... ha la barba!" "Bravina la mia Amelia" pensò Rhyme "riesce sempre a stupirmi" "Sachs è arrivato ora il libro!" "Thom accendi il GC/SM. Ha bisogno di scaldarsi. Hai trovato un diavolo di tecnico che lo sappia usare?" "Sta arrivando e non ti devi agitare. Ti si alza la pressione." "Al diavolo la pressione. Fammi vedere il libro" Amelia entrò in linea: "Allora Rhyme che mi dici del libro?" "Misure: 14.5 cm x 22.5 cm x 4.5 cm Carta spessore 0.15 mm chiara e porosa Font Times New Roman 468 pagine Editore Sonzogno ISBN 88-454-2032-9 Prezzo: 33.000 lire - 17.04 euro" Sulla sovraccoperta nera e lucida un bel po' d'indizi. Su questa superficie le impronte le vedi anche ad occhio nudo. Individuate quattro serie di impronte. Una è dominante: sicuramente quelle di colui che ha usato e letto il libro per ultimo. Le altre sono poche e coperte, probabilmente magazziniere imballaggio, commessi negozio libri (chi ha disposto il libro sullo scaffale e chi ha battuto il prezzo alla cassa). Dato che sono solo queste le impronte il libro è uscito da poco e l'acquirente è andato a pescare dallo scaffale una copia poco "smanazzata". Controllo sulle impronte per vedere se uno dei 4 ha precedenti. Tracce di colla sul dorso della sovraccoperta. E' stata applicata una targhetta adesiva. Tipico dei grandi magazzini o grandi librerie. Controlliamo se c'è qualcosa del genere nel tragitto che la persona scomparsa fa da casa all'università?" "Posso aiutarti io Lincoln." disse Amelia "Nel cestino ho appena trovato lo scontrino dell'Ipermercato. Ha una sezione libri con sconti del 20%. Ha comprato 3 libri. Manda a vedere se hanno qualcosa di registrato sulle telecamere della vigilanza. Può essere andato con qualcuno. Cos'altro sai dirmi..." "Beh, Sachs, posso dirti qualcosa sulla struttura. Ci sono 46 capitoli suddivisi in 4 parti. E precisamente: I - A nord del Paquo (cap. 1-12) pagg. 11-150 II - La cerva bianca (cap. 13-22) pagg. 151-248 III - Il momento dell'azione (cap. 23-33) pagg. 249-350 IV - Un nido di vespe (cap. 34-46) pagg. 351-466 Non c'è il titolo ai capitoli. Ma una semplice numerazione: "...uno", "...due"... "...quarantasei" In più una dedica, una citazione, 2 mappe, una nota dell'autore Ho dato anche una rapida occhiata al testo e posso fare queste osservazioni. - Hanno adottato la stessa copertina dell'edizione originale. Non so se è la prima volta. Il blu elettrico del titolo non risalta in modo esaltante sullo sfondo nero. - Tra la Piantina e i riferimenti nel romanzo mi sembra ci sia qualche discrepanza ogni tanto. - C'è un nuovo traduttore. Anzi una coppia: Maura Paolini e Matteo Curtoni. Non ho idea perché abbiamo sostituito Stefano Massaron. - Nel risvolto della sovraccoperta (in seconda di copertina) la trama è un po' troppo dettagliata e può rovinare un paio di colpi di scena. "Sachs - aggiunse il criminologo - continuo nella lettura. Potrei trovare qualcosa d'interessante.." "Bene" pensò Amelia "io qui immersa in questo fetore, in attesa di qualche notizia utile e Lincoln si mette a leggere!" Appena chiusa la comunicazione Amelia sentì la presenza di qualcuno alle sue spalle. Il girarsi, l'estrarre la pistola e il puntarla verso lo sconosciuto fu un solo movimento. Di fronte a lei sgranò gli occhi un uomo vestito di scuro sui trenta, un po' cicciottello, barba e occhiali con le mani alla cintura dei pantaloni. Lui lentamente alzò le mani mentre lei invece abbassava la pistola. "Ma si può sapere dove diavolo ti eri ficcato. Hanno mobilitato anche la guardia costiera!" "Ero in bagno." "Tutto il fine settimana?!" "No, diamine... solo ora. Beh...in realtà... m'ha preso!" "Chi?" "Come chi?" "Chi t'ha preso?" "Il libro. Il libro m'ha preso. Non come le altre volte. Ma è un buon romanzo. Non c'è il ritmo serrato dei primi due. Questa volta giocano in esterno. Sono "pesci fuor d'acqua". Hanno pochi indizi e pochi strumenti. Ma ci sono i colpi di scena e la struttura a matrioska. Insomma il classico Jeffery Deaver!" "Vabbè... Falso allarme, Rhyme. Rientro. E' ricomparso il soggetto scomparso. Ha solo letto il romanzo che ti ho inviato. Deve essere avvincente." Amelia si fermò perché aveva la sensazione di parlare da sola. "Rhyme? Rhyme ci sei? Hai sentito?" "Oh scusa, Sachs. Stavo leggendo. Comunque ho sentito. Rientra. Passo e chiudo." Amelia, stavolta, ebbe invece l'impressione di essere stata liquidata. Si rivolse allora al tipo scomparso-ricomparso. Voleva fargli una bella ramanzina. Ma si sentì improvvisamente stanca e disse solamente: "La prossima volta, dia un colpo di telefono a qualcuno. Va bene?" "Sicuro. Non è piacevole tirarsi su i pantaloni mentre qualcuno ti punta contro una Glock!" Amelia sorrise debolmente e notò le ampie spalle dell'uomo. "Come sarebbe stato bello essere abbracciati da un uomo così!" e penso ai micromovimenti delle spalle di Lincoln. Prima di uscire, si voltò di nuovo. Estrasse la pistola e la puntò di nuovo sull'uomo. Questa volta fu lui a sorridere. "Dove ho sbagliato?" disse poi. "Gli assomigli. E' vero. Ma hai la giacca scura e niente sulle spalle. Non hai la forfora!" Poi aggiunse "Lui dov'è?" "A pezzi. Nel congelatore di Biologia Molecolare." Sospirò "Non mi voleva prestare il libro. Diceva "Si prestano le donne, mai i libri. Quelle almeno hanno le gambe per tornare indietro!". Un bastardo del genere meritava quello che gli ho fatto!" Amelia fece una smorfia a metà strada tra il disgusto e la comprensione. Poi lui, scuotendo la testa, disse: "No, non può essere stato solamente per l'assenza di forfora. Mi scambiano per lui. L'unica foto che ha è quella della patente e lì assomiglia tanto al mio labrador! Cos'altro ho sbagliato?" Amelia rise: "Beh, se il romanzo ti era tanto piaciuto, mi aspettavo la frase... "Potrei riavere il mio libro?" |
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