Romanzo decisamente ricchissimo di intrecci e caratterizzazione dei
molti personaggi disegnata in maniera ineccepibile dall'autore Americano.
Classificato dal genio della letteratura horror Stephen King nel filone
delle "town novels", e' un thriller molto realistico e senza "divagazioni"
metafisiche, ambientato in una piccola cittadina nello stato di New
York tra Syracuse e Norwich non lontano dalla regione dei grandi laghi
e dal confine con il Canada.
Quasi completamente privo di dialoghi, e' narrato in prima persona da un
cittadino di Aurelius (questo e' il nome del centro urbano), un professore di biologia,
omosessuale.
Partendo inizialmente dalla scena del delitto, dove vengono ritrovati
i corpi privi di vita di tre ragazze minorenni, il racconto comincia,
peraltro ottimamente ritmato ed abbastanza incalzante, descrivendo per le
prime 100 pagine vari personaggi che faranno da sfondo (protagonisti o meno)
alla vicenda, costruita pian piano a partire dal rapimento della prima
ragazzina.
Non aggiungo altro altrimenti potrei facilmente cadere nella
rivelazione di particolari della trama che e' giusto e piacevole
scoprire a poco a poco.
Io lo classificherei come un giallo, piu' che un thriller, sicuramente
(seppur avanzando qualche sospetto lungo il racconto) il colpevole
viene "smascherato" nelle ultime 30 pagine del romanzo.
Posso dire solamente che tra la prima meta' del libro e la seconda,
esiste un notevole divario "narrativo" e forse e' questa la caratteristica
(secondo me) piu' negativa di tutto il dipanarsi della trama.
Il tentativo di depistaggio del lettore tende, a volte e se forzato, a
sortire l'effetto contrario, non bisognerebbe mai abusare con questa pratica
letteraria, bisognerebbe altresi' concedere alla storia uno svolgimento il
piu' naturale possibile.
Tra i personaggi non esiste un protagonista assoluto seppur, secondo
me, la figura del giovane Aaron McNeal e' senz'altro la piu' forte
caratterizzazione del romanzo.
Un'altra cosa di cui tener sempre conto e' quella di non fidarsi mai delle
note a firma Stephen King sulle prime e quarte di copertina di qualsivoglia
romanzo.
Mi spiego.
Il romanzo (fortunatamente) e' piacevole e scorre bene sino alla fine.
King (o chi per lui) scrive: ."... se esiste una storia adatta a una
notte senza luna, mentre ulula il vento e dal buio giunge uno
scricchiolio, eccola."
Falso: non e' per niente un horror e non ti lascia alcun senso di
angoscia se non verso la fine quando i pezzi del puzzle vanno a posto
ed il ritmo aumenta creando una certa tensione.
Sul retro poi King aggiunge: " Difficilmente, quest'anno, mi capitera'
di leggere un romanzo piu' terrorizzante di questo. Ricchissimo, spaventoso
e pienamente soddisfacente".
Di queste affermazioni sono d'accordo solamente sul fatto che sia
ricchissimo (di personaggi ed intrecci) e abbastanza soddisfacente sempre se
quel che si cercava fosse un giallo a tinte forti, ma mai horror (le poche
scene di violenza descritte sono quasi da paragonare a quotidiani
avvenimenti da Tg di prima serata).
Concludendo, nel complesso (visto anche quanto sopra) un buon
romanzo, scritto molto bene ed abbastanza coinvolgente, mai pesante e
mai superfluo, comunque sempre ben particolareggiato (pero' non a
livelli kinghiani per capirci).
Alla fine si arriva ad avere la sensazione quasi palpabile di
conoscere la cittadina ed i suoi abitanti, di viverci in prima persona.
(Quest'ultimo commento e' piu' facile da condividere da chi,
come me, vive in provincia, in qualche piccola cittadina dove si
riescono a conoscere quasi tutti i propri concittadini).
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