Le recensioni di Carlo Oliva
da Radio Popolare
gialloWeb


Maj Sjöwall & Tomas Ross, La donna che sembrava Greta Garbo (Kvinnam son Li Knade Greta Garbo, 1990), tr. di Monica Rossi, "Euronoir" - Hobby & Work, pagine 316, £ 19.000

Immagino che ricordiate tutti Maj Sjöwall, l'autrice svedese che tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70 pubblicò, in collaborazione con il marito, Per Wahlöö, i dieci romanzi incentrati sulla figura dell'ispettore Martin Beck, della polizia di Stoccolma. In Italia ne furono pubblicati sette, negli "occhietti" Garzanti e fecero molta impressione: non rappresentavano soltanto di una sconvolgente denuncia delle magagne sociali e del disagio umano che si nascondevano dietro il mito del benessere scandinavo, ma di straordinarie opere di narrativa, che, pur senza rinnegare certi ovvi modelli (era evidentissima, alle loro spalle, la lezione di Simenon), aprivano al giallo europeo delle strade completamente nuove. Poi Wahlöö morì, nel '77 (l'anno del loro ultimo romanzo, Terroristarna, inedito in Italia) e di romanzi non ne apparvero più: tutto faceva pensare che la Sjöwall si fosse ritirata in una doverosa vedovanza. Invece evidentemente no, visto che ci arriva, con dieci anni di ritardo, questo La donna che sembrava Greta Garbo, del '90, scritto in collaborazione con un non meglio noto Tomas Ross. Lo pubblica la collana "Euronoir" della Hobby & Work, ed è, credetemi, una piacevole riscoperta per tutti.

Su Tomas Ross (che non è, evidentemente, Ross Thomas, se non altro per motivi di ortografia), non posso dirvi un gran che. La quarta di copertina dice soltanto che è olandese, nonché un "prolifico autore di thriller mai banali"). Come facciano a collaborare una scrittrice di madrelingua svedese e un autore abituato a scrivere, presumibilmente, in neerlandese, francamente, non saprei dirvi: il libro, comunque, vanta un titolo originale svedese e da quella lingua figura tradotto (e anche bene: i vecchi Garzanti, invece, erano ritraduzioni dall'inglese e un po' ce se ne accorgeva). Lo stile, comunque, è quello inconfondibile della vecchia serie: un modo di narrare oggettivamente patetico, che non forza mai gli effetti, ma si imprime con estrema naturalezza nell'attenzione del lettore. Evidentemente la Sjöwall rappresentava l'elemento creativo nella coppia originale e continua a esserlo nella nuova.

La Stoccolma dei primi anni '90, in cui è ambientato il romanzo, è ancora più cupa di quella di trent'anni fa: è una capitale in cui il potere del denaro ha distrutto definitivamente le residue illusioni di vivere in una società un po' più giusta della media, lasciandone solo una specie di (cattiva) coscienza; una città in cui una brava ragazza olandese, che ha il solo difetto di volersi ribellare alla monotonia borghese in cui vive, riesce a trasformarsi a tempo di record in una prostituta incallita, nonché in una ricattatrice spietata. La stanno cercando, ciascuno spinto dai suoi peculiari motivi, il padre, un onesto e non troppo brillante rappresentante di automobili di Amsterdam che ha avuto la brutta sorpresa di riconoscere la figlia nella protagonista di un video porno che si era trovato sotto gli occhi in una stanza di albergo, e un ex giornalista alla ricerca dello scoop che potrebbe rimetterlo in pista. Ma, chissà perché, alla sorte della bella Chris si interessano degli altri tipi tutt'altro che raccomandabili. Anche in Svezia ci sono i servizi segreti, anche lì sono abbastanza istituzionalmente deviati e, guarda un po', i loro dirigenti più prestigiosi non hanno niente di meglio da fare che tormentare un onesto straniero la cui figlia ha preso una brutta strada. Ma perché?

Un gran bel giallo, in definitiva: ben concepito, ben scritto e, una volta tanto, ben tradotto. Chissà se l'autrice, negli ultimi dieci anni, ha proseguito nella sua attività, da sola o in compagnia. In attesa di ulteriori notizie, non lasciatevi sfuggire questa Donna che sembrava Greta Garbo. E se vi ricapitasse sottomano qualche vecchio romanzo dell'ispettore Beck (nessuno, naturalmente, li ha mai ripubblicati) non lasciatevi sfuggire neanche quello. Alla prossima.

02 Aprile 2000


[ Home ] [ Recensioni ] [ Rec. Oliva ] [ Top ]