Le recensioni di Carlo Oliva da Radio Popolare |
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"M - Rivista del mistero", diretta da Andrea Carlo Cappi e Andrea G. Pinketts, n. 1, con la collaborazione di Rino Casazza, Stefano Di Marino, Monica Kleinfeld, Carlo Lucarelli, Carlo Oliva, Claudia Salvatori. Edizioni Addictions, 80 pagine, £ 8.000
Non so se ricordate "G - la rivista del giallo" che uscì, per le edizioni del Minotauro di Giorgio Ferrari, dalla fine del '96 ai primi mesi del '98. Nelle sue due incarnazioni, prima come bimestrale in piccolo formato (sette numeri) e poi come trimestrale a grandi dimensioni era curata, rispettivamente, dalla Tecla Dozio della Libreria del Giallo e da Andrea Carlo Cappi. Alla prima serie, come qualcuno forse ricorderà, collaboravo anch'io, occupandomi (ovviamente) delle recensioni e pubblicando a puntate una "storia sociale del giallo" che arrivò, più o meno, alla svolta del secolo. Poi ci fu la solita crisi interna nei rapporti tra redazione ed editore e la mia firma fu una di quelle che sparirono. Poco male, naturalmente, se non per il fatto che quella crisi si sarebbe rivelata più strutturale che episodica, tanto è vero che la seconda serie, nonostante l'entusiasmo e la formidabile competenza del curatore, ebbe vita stentata e a un certo punto, nel compianto generale, smise di uscire. Eppure, il mondo del giallo italiano ormai è abbastanza articolato, dal punto di vista artistico e professionale, per non dire di quello del mercato, perché si senta l'assoluto bisogno di una rivista del genere, di qualcosa - cioè - che, oltre a riferire dello stato dell'arte e a ospitare la produzione saggistica corrente, funga da punto di incontro fra gli appassionati e gli autori e, last but not least, da pedana di lancio per gli autori nuovi. Così, l'infaticabile Cappi, con tutto quello che ha da fare, si è rimesso al lavoro, si è associato nel ruolo direttoriale il buon Andrea G. Pinketts, ha trovato un nuovo editore (le edizioni Addictions di Francesco Altieri e Leonardo Pelo, che in tema di noir italiano si sono conquistate non poche benemerenze) e ci presenta, oggi, questa "M - Rivista del mistero", che di "G" può considerarsi legittima, sia pure originalissima, erede. Originalissima, perché, naturalmente, non commette l'errore di ripetere pedissequamente la formula della progenitrice. Riprende la buona abitudine di alternare ai saggi e alle recensioni dei buoni racconti inediti di autori noti e meno noti, ma organizza i suoi numeri in forma di quaderni monografici, o semimonografici, raccogliendo rubriche e interventi attorno a un tema centrale. Il primo numero, così, è dedicato a un soggetto per cui Cappi e Pinketts hanno sempre dimostrato un interesse speciale: quello dei serial killer. Sull'argomento troverete, così, un notevole romanzo breve di Stefano Di Marino, un bel racconto di Claudia Salvatori, un'intervista a James Patterson, una rievocazione true crime di Rino Casazza, uno studio sulla follia nei film di Hitchcock di Monica Kleinefeld e altro ancora. Tra il materiale, diciamo così, stravagante, un bruciante inedito breve di Carlo Lucarelli e la ripresa - ebbene sì, non posso far finta di niente- della storia sociale del giallo di cui sopra. Ma mentre questa non siete tenuti a leggerla, il resto farete bene a non lasciarvelo sfuggire. Che dire? L'iniziativa è coraggiosa e realizzata con molta professionalità e non si può che augurarle tutto il successo che merita (anzi, molto di più, secondo il ben noto consiglio del principe Amleto). I progetti, certo, sono ambiziosi. Nel prossimo numero, che sarà dedicato, ovviamente, a James Bond, di cui Cappi, dopo l'uscita del suo Mondo Bond, va considerato uno dei massimi esperti, è prevista persino la pubblicazione dell'unico racconto di Ian Fleming ancora inedito in Italia (nonché molto poco edito altrove) e scusate se è poco. Poi si vedrà. Per cui, datevi una mossa: troverete "M - rivista del Mistero" nelle migliori librerie (in edicola - finora - no), ma per essere sicuri di non perdervela, forse, fareste meglio ad abbonarvi, rivolgendovi direttamente alle edizioni Addictions, al telefono e fax 02 66710816 e speriamo che l'amministrazione di Radio Popolare mi perdoni questa piccola intrusione pubblicitaria. Auguri alla nuova rivista e buona lettura a voi. 06 Marzo 2000 |
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