Le recensioni di Carlo Oliva
da Radio Popolare
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Pino Cacucci, Massimo Carlotto, Piero Colaprico, Danila Comastri Montanari, Marcello Fois, Bruno Gambarotta, Barbara Garlaschelli, Carlo Lucarelli, Loriano Macchiavelli, Carlo Oliva, Andrea G. Pinketts, Enrico Solito, Nicoletta Vallorani:
Delitti sotto l'albero, "Impronte" - Todaro Editore, 206 pagine, £ 25.000

Tra le consuetudini tipiche di noi appassionati di mystery, si sa, non ce n'è una più consolidata di quella di dedicare il pomeriggio del giorno di Natale a un bel giallo. È un'eccellente terapia contro il diabete mentale indotto, in quella giornata, dal troppo buonismo in circolazione, nonché un modo per distogliere la propria mente da pensieri francamente un po' pericolosi: considerazioni su quanto siano antipatici i propri parenti, comparazioni tra l'entità dei regali fatti e quelli ricevuti, riflessioni sul destino proprio e altrui. Un buon giallo, possibilmente un po' truculento, può aiutare a raggiungere la necessaria catarsi e permetterci di arrivare incolumi a Santo Stefano. E se il giallo, poi, è di argomento natalizio, ancor meglio: l'identificazione sarà più immediata e la catarsi più efficace.

Purtroppo non si può rileggere tutti gli anni Il Natale di Poirot, Nero Wolfe Natale di morte o Al servizio segreto di Sua Maestà, l'unico romanzo di Ian Fleming in cui si descrive dettagliatamente come passi il Natale James Bond. Io ho sempre prediletto, in queste occasioni, An English Murder (Delitto di Natale, appunto) di Cyril Hare, ma in Italia non lo si ristampa dal 1955 ed è, francamente, introvabile. Il problema di che cosa scegliere, talvolta, può essere un po' difficile da risolvere.

Quest'anno, per fortuna, no. Grazie all'iniziativa della Todaro Editore, la casa editrice di Lugano che pubblica, da qualche mese, "Impronte", la nuova collana di noir diretta da Tecla Dozio, è in libreria una strepitosa antologia che Ai delitti sotto l'albero appunto si intitola. Tredici racconti, di altrettanti autori italiani, almeno dodici dei quali del più alto livello, tutti espressamente dedicati al delitto natalizio. E, al tempo stesso, un panorama straordinariamente vivace delle tendenze e delle possibilità del noir italiano contemporaneo.

Dal punto di vista contenutistico, in questa antologia c'è davvero di tutto: dal racconto storico della Comastri Montanari, che narra di un delitto commesso in quel di Betlemme il solstizio d'inverno dell'anno 747 dalla fondazione di Roma, alle divagazioni sherlockiane di Enrico Solito, che supplisce a una trascuratezza di sir Arthur Conan Doyle mostrandoci uno Sherlock Holmes particolarmente sollecito delle tradizioni e intento a piazzare un grosso abete natalizio nello studio di Baker Street. Ma a farla da padrone è, naturalmente, il noir propriamente detto: vi consiglio, naturalmente, i racconti di Pinketts, Lucarelli e Fois, che sono un po' i divi della raccolta, ma non trascurate quelli di due specialiste quali Barbara Garlaschelli (che ha scritto una delle sue storie più strepitose) e la sempre più brava Nicoletta Vallorani. Quanto agli altri, Massimo Carlotto richiama in servizio, per l'occasione, il suo cattivissimo Alligatore; Piero Colaprico ricrea, in chiave festiva, le atmosfere di Kriminalbar; Pino Cacucci ci riporta, manco a dirlo, in Messico, in una cittadina sulla costa del Pacifico in cui il Natale, molto opportunamente, coincide con la stagione degli uragani; Loriano Macchiavelli ci dimostra come la riviera romagnola non sia poi meno pericolosa e Bruno Gambarotta ci intrattiene con il garbo che gli è proprio sui molti, imprevedibili rischi delle vacanze in montagna.

Sì, lo so, per non essere troppo buonisti di qualche racconto si dovrebbe parlare male, ma come si fa? Facciamo così: prendetevela con il tredicesimo autore, quello che non ho ancora nominato. Sono io, che ho approfittato dell'occasione per realizzare il sogno segreto di tutti i critici, quello di passare dall'altra parte e dimostrare che non è vero che ogni critico sia, di necessità, un autore mancato. Ma sui risultati, naturalmente, non posso compromettermi: ho l'impressione che non sarei troppo imparziale. Per cui leggete pure e fatemi sapere. Nel frattempo, buone vacanze, buona lettura e ci risentiamo a buriana passata.

20 Dicembre 1999


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