Le recensioni di Carlo Oliva da Radio Popolare |
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Lawrence Block, Il ladro che credeva di essere Bogart (The Burglar Who Thought He Was Bogart), tr. di Alfredo Colitto, Giallo&Nero - Hobby & Work, 287 pagine, £ 18.000
Buone notizie, una volta tanto, sul fronte delle edizioni economiche. Riprende la collana "Giallo&Nero" della Hobby & Work, che, dopo aver sospeso le pubblicazioni in edicola un annetto fa, si era limitata, finora, a mandare in libreria delle "riedizioni" (con le virgolette, perché in pratica erano delle semplici ricopertinature) di quanto già apparso. Un'abitudine discutibile, che per fortuna viene interrotta dalla comparsa di ben due libri nuovi di zecca, entrambi piuttosto pregevoli. Per cui, ripromettendomi di parlarvi in un prossimo futuro di Inchiesta di confine di John Straley, ho oggi il gradito dovere di annunciarvi, a imperitura soddisfazione mia e vostra, la ripresa nel nostro paese, con Il ladro che credeva di essere Bogart, della serie di Bernie Rhodenbarr, lo scafatissimo ladro newyorkese che Lawrence Block ha creato nel 1977 e che il Giallo Mondadori ci aveva fatto conoscere tra la fine degli anni '70 e i primi '80, per privarcene inesplicabilmente dopo la quinta comparsa, quattordici anni fa. Bernie, lo ricorderete, è il più simpatico degli scassinatori: un po' sfigato, forse, nel senso che non riesce a entrare in un appartamento (altrui) senza trovare un cadavere, con la conseguente necessità, a scanso di guai, di indagare sulle circostanze che l'hanno reso tale, ma pieno di interessi e curiosità umane e intellettualmente vivacissimo. Tanto è vero che le sue storie, dopo un inizio abbastanza normale, a partire da Burglars Can't Be Choosers (per noi, Parola di ladro), del 1977, si erano presto trasformate in una serie di pastiches eruditi molto brillanti (e tutt'altro che tediosi): in effetti, il nostro eroe, dopo aver avviato un'attività parallela come libraio antiquario nel Village, si era trovato alle prese con edizioni rare di Spinoza, inediti di Kipling e un giro vorticoso di falsi e veri Mondrian. Una vera delizia, anche perché la saga era ambientata in una New York che non prefigurava ancora la torva metropoli del sindaco Giuliani, ma ricordava molto la città che tutti abbiamo imparato ad amare nei vecchi film degli anni '50, una città in cui era sempre impossibile fare gli incontri e sperimentare gli incroci più straordinari. Oggi i tempi sono cambiati, ma Bernie è ancora sulla breccia e sa sempre cogliere il meglio della sua città. E i suoi interessi culturali non si sono certo affievoliti, pur avendo cambiato direzione. Figuratevi che frequenta, da due settimane, senza perdere un giorno, il cineclub dove danno una retrospettiva completa dei film di Humphrey Bogart, al ritmo di due pellicole per sera. Sì, certo, ha cominciato per via di una ragazza, ma si è lasciato prendere dallo spirito della faccenda, scoprendo che nei cineclub si possono fare degli incontri ancora più straordinari di quelli possibili nelle librerie antiquarie. E anche se non crede certo di essere Bogart, nonostante quanto insinua il titolo, avrà l'occasione di vivere un'avventura in cui si mescolano prodigiosamente le trame di Casablanca e del Mistero del falco, il che significa, naturalmente, amore romantico allo stadio più alto e un intrigo internazionale di quelli molto tosti. Il tutto con la partecipazione dei suoi amici di sempre: la piccola Carolyn Kaiser, lavatrice di cani dal cuore d'oro e dalle tendenze particolari e Ray Kirschmann, il miglior poliziotto corrotto disponibile sulla piazza. Ammetterete anche voi che non si potrebbe chiedere di più. Sia dunque resa lode a Luigi Sanvito, che ha assunto la cura della collana, anche se quest'ultimo Block era già in programma dai tempi di Tecla Dozio, e speriamo che si ricordi, già che c'è, di recuperare il romanzo intermedio con Bernie che i lettori italiani non conoscono ancora. Ma su questo problema degli editori italiani che non se la sentono proprio di seguire l'ordine cronologico delle serie che pubblicano vi ho già rotto le scatole fin troppe volte. Oggi, vista l'occasione lieta, sarà il caso di lasciar perdere. Buon divertimento. 22 Novembre 1999 |
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