Le recensioni di Carlo Oliva
da Radio Popolare
gialloWeb


Margaret Doody, Aristotele detective (Aristotle detective, 1978), tr. di Rosalia Coci, postfazione di Beppe Benvenuto, con una nota di Emanuele Ronchetti, La memoria - Sellerio, 448 pagine, £18.000

Gli ascoltatori affezionati sapranno che non ho una particolare simpatia per il giallo storico, nonostante la popolarità sempre crescente di cui questo sottogenere gode. In effetti, pur essendo perfettamente convinto della possibilità di proiettare i più ingegnosi delitti in un qualsivoglia passato, perché di delitti se ne sono commessi sempre, e, più o meno, sempre per gli stessi motivi, continuo a nutrire qualche dubbio sulla possibilità di ambientare un'indagine convincente in un'età diversa da quella moderna. Anche di indagini, naturalmente, se ne sono sempre fatte, sia pure con finalità e procedure diverse dalle nostre, ma il giallo non è solo la storia di un'indagine: si serve dell'indagine come di un pretesto narrativo per dar ragione di certe contraddizioni tipicamente legate alla società urbana industriale e postindustriale, prima tra tutte quella tra l'istituzione preposta, con le sue procedure standardizzate, e il personaggio eccezionale che da quelle ed altre strettoie riesce ad evadere. Ed essendo questo uno scenario tipicamente moderno, è difficile ambientarlo in un'epoca che non sia, grosso modo, la nostra.

Ma questo, naturalmente, è un punto di vista puristico e, forse, un po' troppo astratto. Nel concreto i singoli scrittori sono liberi di ignorarlo e di ambientare le loro storie nell'epoca e nella società che preferiscono. Persino io, che trovo che nemmeno Agatha Christie sia riuscita a rendere credibile fino in fondo il suo thriller d'epoca faraonica (C'era una volta, ovvero Death came at the End, 1945), non riesco a non ammirare i mysteries romani di Danila Comastri Montanari o le storie cinesi d'età t'ang di Robert van Gulik. Ed essendo, per formazione, cultore di filologia classica, specializzato, per di più, nell'Atene del IV secolo, non posso che raccomandarvi di tutto cuore questo Aristotele detective di Margaret Doody, che nella sonnacchiosa Atene degli anni di Alessandro Magno ambienta un delitto e un'indagine in piena regola, scegliendosi un investigatore che, quanto a eccezionalità, non ha da invidiare a nessuno: appunto il grande Aristotele, le cui doti di osservatore attento della realtà e di maestro di deduzioni logiche (in quanto inventore, come ognun sa, della logica deduttiva) sono ben note a chiunque.

Dell'autrice, canadese e docente di filologia classica in varie università inglesi e americane, si sa ben poco. Questo suo primo mystery (nel senso che sembra ne esista anche un secondo) è del '78 ed era stato pubblicato due anni dopo nel Giallo Mondadori: un'edizione molto tagliata e comunque oggi praticamente introvabile. Oggi ritorna ai lettori italiani nella "Memoria" della Sellerio: un dono di cui dobbiamo essere grati alla casa editrice palermitana.

Perché la storia di Stefanos (sì, bisognerebbe scriverlo con il ph, ma non importa), costretto dal suo ruolo di precoce capofamiglia a improvvisarsi difensore di un cugino accusato dell'omicidio del ricco Boutades, un'accusa dietro la quale si nasconde un doppio intrigo piuttosto complicato e degno della Commedia di mezzo, è raccontata con garbo e vivacità, nonché con scrupoloso rispetto dell'ambientazione storica e delle procedure giuridico poliziesche allora vigenti, e l'idea di far intervenire al suo fianco il Maestro di coloro che sanno, di cui non sono attestati interessi polizieschi, ma che notoriamente s'interessava di tutto, è veramente una zampata da leone. Una certa sciatteria nella traduzione, soprattutto una fastidiosa incostanza nella translitterazione e nella traduzione dei nomi di uomini e dei, infastidirà quanti di voi hanno una preparazione filologica, ma non dovrebbe impedire a nessuno di godersi uno dei gialli più originali degli ultimi vent'anni. E quanto alle contraddizioni teoriche, be', lasciatele pure a noi critici. Ci pagano, o dovrebbero pagarci, per quello.

25 Ottobre 1999


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