Le recensioni di Carlo Oliva
da Radio Popolare
gialloWeb


Amanda Cross, In ultima analisi (In the Last Analysis, 1964), tr. di Adriana Bottini, Il Giallo Mondadori n. 2648, £ 5.900

William Kent Krueger, La foresta di ghiaccio (Iron Lake), tr. di Antonella Pieretti, Il Giallo Mondadori n. 2647, 331 pagine, £ 5.900

Un cordiale benritrovati a tutti i cultori di gialli vecchi e nuovi, in questo nuovo orario pomeridiano. Non siate dispiaciuti, ve ne prego, di aver abbandonato le tenebre della notte, così propizia ai misteri: tenete presente che la maggior parte dei delitti, stando alle statistiche, hanno luogo di pomeriggio e soprattutto ricordate che Candide è un fratello letterario di Zadig, che non per niente viene comunemente annoverato tra i precursori della moderna detection narrativa (Voltaire ci racconta di come sia riuscito, per pura forza di deduzione, a descrivere nei minimi particolari la cagnetta perduta del re senza averla mai vista) il che ci garantisce un certo diritto a esser presenti nello spazio a lui intitolato. E siate grati, come lo sono io, agli ospiti cortesi che ci permettono, nel variare dei palinsesti, di continuare a occuparci delle nostre letture preferite.

L'estate trascorsa è stata piuttosto propizia al genere giallo, sul mercato editoriale italiano. In effetti, ho un elenco discreto di letture da consigliarvi (e qualcuna da sconsigliarvi, ma poca roba). Tuttavia, permettetemi di cominciare con un libro che non può certo definirsi una novità. Il fatto è che i responsabili del Giallo Mondadori hanno avuto la buona idea di ripubblicare il romanzo di esordio di Amanda Cross, quell'In ultima analisi, del '64, che in Italia è comparso, per i tipi della Tartaruga, nel 1987, e oggi è praticamente introvabile (salvo, forse, alla Libreria del giallo di via Peschiera). Perché non l'abbiano ripubblicato nella serie dei Classici è un particolare che, francamente, mi sfugge, ma naturalmente avranno avuto i loro motivi. Il fatto è che chi non ha mai cessato di rimpiangere le vecchie, gloriose collane da edicola e che trova che i prezzi in libreria stiano toccando dei livelli francamente assurdi, non può che salutare con gioia la comparsa a 5.900 lire di un autentico gioiello come questo. E spero che siate tutti d'accordo.

Amanda Cross, come saprete, è lo pseudonimo di Carolyn Heilbrunn, americana, rispettabile docente universitaria di lettere inglesi moderne e autrice, nel corso degli ultimi trentacinque anni, di una serie di gialli imperniati sul personaggio di Kate Fensler, che condivide con la sua creatrice la carriera universitaria, uno spirito irriverente e ampi interessi culturali. Ne saranno usciti una quindicina, non tutti editi in Italia. Sono mysteries piuttosto sofisticati, ricchi di riferimenti colti, ma sorretti da una verve straordinaria e da parecchio umorismo, secondo la miglior tradizione dell'anticonformismo liberal newyorkese. In effetti, prendendo amabilmente per i fondelli usi e costumi del mondo accademico e dintorni, la Cross riesce ad affrontare senza parere delle problematiche piuttosto serie, soprattutto legate alla condizione femminile. Se non conoscete In ultima analisi, che parte da un delitto commesso, guarda un po', sul divano di uno psicoanalista e finisce per affrontare, da questo insolito punto di vista, il problema dell'importanza di Freud nella cultura quotidiana dell'americano medio, non potete non approfittare dell'occasione.

Se i vostri gusti, invece, vi portano irrimediabilmente lontani dal mondo accademico, potete provare con un altro dei Gialli di questo mese: La foresta di ghiaccio di William Kent Krueger, un autore che - confesso - non conoscevo, ma che riesce a costruire una solida vicenda di passioni e delitti ambientati in una cittadina del gelido Minnesota, in vicinanza di una riserva indiana in cui l'apertura di una casa da gioco (un tipo di intrattenimento che in 49 stati dell'Unione su 50 è vietato, ma che per qualche gabola legale è lecito all'interno delle riserve) ha portato, oltre alla prosperità, una quantità di problemi. È una storia un po' mélo, ma ha un buon ritmo, dei personaggi solidi e una sua plausibilità narrativa e la si legge, forse, con maggiore soddisfazione di quella che ci riservano tanti aspiranti autori di bestseller. Un hurrah per il Giallo Mondadori, che speriamo tutti abbia superato la fase di crisi in cui si è dibattuto negli ultimi anni, e buona lettura. La settimana prossima torneremo in libreria.

18 ottobre 1999


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