Continuiamo a parlare di colonne sonore giallonoir, compiendo questa
volta una rapida ricognizione sul vastissimo panorama del poliziesco
francese che, specialmente tra gli anni Cinquanta e Sessanta, è stato
spesso e felicemente accoppiato a musiche di grande qualità, il più
delle volte di ispirazione jazzistica.
Un prezioso vademecum per orientarci nella enorme produzione
francofona del periodo, che si è tranquillamente esteso, aprendo nuove
frontiere e nuove tematiche, a buona parte degli anni Settanta, è
contenuto nei due CD pubblicati lo scorso anno in Francia dalla Play
Time, "Du Rififi au Ciné: Bandes Originales de Polars des Années
50-60-70", alcune copie dei quali sono, abbastanza fortunosamente,
arrivate anche in Italia. Si tratta, purtroppo, di una tiratura
limitata a 2000 esemplari numerati, e per questo motivo ho seri dubbi
sulla loro attuale reperibilità. Peccato, perché i due CD contengono
gran parte di quanto potreste mai voler sapere sulla musica che
accompagnava tutti quei film che molti di noi hanno amato: titoli come
"Grisbi" di Jacques Becker, "Tirez sur le pianiste" di Truffaut,
"Rififi" di Dassin, "Symphonie pour un massacre" di Jacques Deray, e i
grandi capolavori di Jean-Pierre Melville...
Il design dei due CD è splendido, e le copertine, come potete vedere
dalle immagini, si ispirano direttamente ai celebri volumi della
"Série Noire"; i libretti interni sono corredati dalle riproduzioni
dei cinemini di tutti i film trattati, e moltissime sono anche le foto
degli attori protagonisti (tra i quali spicca per frequenza
l'immortale Jean Gabin). E' interessante anche notare come, dalla
prevalenza quasi assoluta del jazz nei film degli anni Cinquanta e
della prima metà degli anni Sessanta, si passi ad una profonda
influenza del rock e del pop nelle colonne sonore composte dopo il
1965; motivo strettamente legato, a nostro avviso, anche e soprattutto
alla profonda trasformazione che aveva colpito il jazz con l'ascesa di
John Coltrane.
Un lavoro eccellente, quindi, che ci pareva giusto segnalare in
gialloMusica (per visualizzare il retro dei due CD:
Retro CD 1,
Retro CD 2).
Com'è ovvio, la serie "Du Rififi au Ciné" non comprende certamente
tutte le colonne sonore più rappresentative dell'epoca d'oro del
poliziesco francese; esistono altri famosissimi lavori che hanno da
tempo raggiunto la dignità di opere in proprio, spesso diventando ben
più conosciuti del film che hanno commentato.
E' questo il caso di uno dei più celebri dischi degli anni Cinquanta,
la colonna sonora del film di Louis Malle "Ascenseur pour l'échafaud"
[Ascensore per il patibolo, 1958], composta da Miles Davis ed incisa
su un ben noto alum della Fontana. Quella che potete vedere a corredo
di questo articolo è una riproduzione del raro 25 centimetri
originale; ma, da tempo, è disponibile per gli ascoltatori di oggi una
ben più ampia edizione in CD (con la stessa, intensa, copertina
originale che ritrae Jeanne Moreau) che comprende tutto quanto Davis e
il suo quintetto improvvisarono in diretta il 4 e il 5 dicembre 1957,
di fronte alle immagini del film che venivano loro proiettate. Boris
Vian era presente, e il disco originale riporta , in copertina, le sue
impressioni; Marcel Romano, produttore dell'incisione, ricorda che
Davis apprezzava particolarmente la recitazione di Lino Ventura.
A margine, ricordo che il film di Malle è tratto dal romanzo omonimo
di Noel Calef, pubblicato originariamente in Italia nella serie gialla
della Garzanti e ristampato, da non molto tempo, da Sellerio.
L'enorme successo della colonna sonora di "Ascensore per il patibolo"
dette l'avvio, in Francia, ad una breve ma trionfale stagione di
polizieschi e noir la cui musica veniva fornita da alcuni tra i più
celebri jazzisti statunitensi di passaggio a Parigi. E' questo il caso
di "Des Femmes Disparaissent", un torbido fumettone giallo del 1959
diretto da Edouard Molinaro e uscito in Italia come "I vampiri del
sesso" (!); un film da tempo, e a buon diritto, caduto nel
dimenticatoio, non fosse che per la splendida colonna sonora
realizzata dai Jazz Messengers del batterista Art Blakey, in una delle
sue formazioni più belle, con Lee Morgan alla tromba e Benny Golson al
sax tenore (e autore di gran parte dei brani).
Di gran lunga superiore è il successivo film di Molinaro, "Un Témoin
dans la Ville" [Appuntamento con il delitto, 1960], interpretato da
Lino Ventura e Sandra Milo. Per questo film il solito instancabile
Marcel Romano riuscì a mettere insieme un'autentica all-stars del jazz
dell'epoca, chiamando appositamente dagli USA il trombettista Kenny
Dorham e il pianista Duke Jordan, veterani del quintetto di Charlie
Parker, e affiancandoli al batterista americano, da tempo residente a
Parigi, Kenny Clarke, tra l'altro già protagonista della colonna
sonora di "Ascensore per il patibolo".
Sull'onda di questi successi, Marcel Romano riuscì ad infilare colonne
sonore jazzistiche anche in film di carattere non certo poliziesco,
come "Les Liaisons Dangereuses" di Roger Vadim, del 1960 [Le relazioni
pericolose], un lavoro poco riuscito tratto dal romanzo settecentesco
di Choderlos de Laclos (e qui Boris Vian si cimenta anche come
attore), ma la cui musica, curata da Duke Jordan, è splendida; e in
film di carattere esistenzialista-jacquesprevertiano come "Les
Tricheurs" di Marcel Carné [Peccatori in blue jeans, 1958], nel quale
il jazz proposto è quello di Coleman Hawkins, Lionel Hampton, Stan
Getz, Oscar Peterson.
E concludiamo citando (di passaggio, per non allargare troppo il
discorso) uno dei capolavori del cinema europeo, "A Bout de Souffle"
di Jean-Luc Godard [Fino all'ultimo respiro, 1960], che anche se non è
strettamente un giallo ha moltissimi punti di contatto con il mondo
del noir, anche a causa del soggetto, firmato da Francois Truffaut; e
in più vanta una vertiginosa colonna sonora, firmata da uno dei
maestri del jazz europeo, il pianista Martial Solal.
Giallo e jazz: un binomio che non ha ancora finito di esaurire le sue
potenzialità.
|