"Gotico rurale" di Eraldo Baldini
di Alex Brando
gialloWeb
Le recensioni


Di Eraldo Baldini mi ero già occupato per segnalare l'ottimo romanzo pubblicato nel 1998 "Mal'aria" e, in seguito, per fare alcune considerazioni su una delle sue prime storie, "L'uccisore" (1996): interessante, sì, ma non ben congegnata.
L'anno scorso è uscito "Faccia di sale" (Frassinelli), un altro ottimo romanzo che pur narrando, al solito, una storia terribile ha qualcosa di più arioso dei precedenti lavori (la presenza del mare, del paesaggio) e per la prima volta c'è un finale positivo: la rinascita e il riscatto di un uomo annientato nello spirito, sfigurato a calci e bastonate.

[Cliccare per ingrandire] "Gotico rurale" (2000, Frassinelli, pagg. 170, £ 24.500, postfazione di Francesco Guccini), raccoglie 12 racconti, alcuni già molto noti, come lo stupendo "La collina dei bambini" (uscito nel 1994 nel meritevole cofanetto di Stampa Alternativa dedicato al Giallo, Nero & Mistero) e il durissimo, macabro "Re di Carnevale" (con il quale nel 1991 Baldini vinse la sezione letteraria di Mystfest di Cattolica e che mi era stato possibile rintracciare nel Web). Questi due racconti, insieme a "L'insuccesso scolastico e le sue conseguenze", sono tra i lavori più belli e duri del libro. Qui il tema dominante è il sentimento di estraniazione, di diffidenza, di chiusura nei confronti di chi viene da fuori, del diverso, del debole. Ne "L'insuccesso scolastico e le sue conseguenze" troviamo anche un altro tema assai importante nell'opera di Baldini (presente anche in altri due racconti: "Di pietra e di ghiaccio" e "In fila per due"), e cioè quello dell'infanzia e della crudeltà che può contenere, della perdita dell' innocenza.
Negli altri racconti tornano gli argomenti, le ossessioni e le strane atmosfere arcaiche rintracciabili un po' in tutti gli scritti di Eraldo Baldini che prendono sostanza e trovano sostegno nella tradizione orale delle Romagna (Baldini oltre che fecondo scrittore è anche uno studioso di antropologia). Quindi: la Borda (già presente in "Mal'aria"), la Vecchia del Pozzo, lo Spirito del Grano, il Gorgo Nero, il Gufo con la lanterna, ecc. Inquietanti figure dell'inconscio umano, certo, che prendono spessore con il calar della nebbia, del buio, ma rappresentato anche sottili e forti legami (che possono essere anche negativi, v. "Re di Carnevale", "Urla nel grano") con la memoria, la natura, il mistero dell'esistenza.
L'horror non sembra interessare più di tanto lo scrittore romagnolo. Qui un solo racconto rientra nel genere ed è "Foto ricordo" (tra l'altro assai ben scritto) che si distacca perché non conserva alcun aspetto di verosimiglianza, come invece accade per tutti gli altri lavori. Qui una vecchietta dal volto dolce e sereno torna dall'aldilà (viene persino fotografata) per completare a morsi il suo lavoro di serial killer. In "Gotico rurale" non c'è l'omogeneità e la compattezza che ci saremmo aspettati, ma questo è normale visto che le storie raccolte sono state scritte in tempi assai diversi (utile sarebbe stata una nota esplicativa), e questo lo si avverte soprattutto nello stile, nel taglio e nell'economia della narrazione.

"La collina dei bambini" ha qualcosa in comune con il romanzo Faccia di sale per la ricostruzione storica (dettagliata e documentata) dei fatti: nel racconto la crociata dei bambini avvenuta nel 1212, nel romanzo il trasferimento della città di Cervia nel 1699. Lo sottolineo perché Eraldo Baldini può essere considerato senza dubbio un maestro del noir italiano, però aperto a molteplici tematiche: psicologiche, certo, ma anche storiche e soprattutto sociali. Le ambientazioni, infatti, sono sempre rurali (significativo è il titolo del libro) e costruite con maniacale precisione. I fatti narrati accadono sempre in piccole comunità, in villaggi vicino al mare, in campagna o in alta collina, dove si vive perennemente con l' incombente presenza d'una natura forte, imprevedibile, spesso avida e maligna. Una importante (ri)scoperta del vissuto non urbano, assai trascurato nella letteratura italiana novecentesca, che va di pari passo con il sapiente e approfondito recupero delle tradizioni - e anche delle credenze e delle superstizioni - popolari.

Il ritmo delle storie di Baldini è sempre incalzante, la narrazione precisa, sicura, fluida. Ben sostenuta da una lingua asciutta, scaltra, ma che al momento giusto sa farsi elegante, persino evocativa.


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