Di Eraldo Baldini mi ero già occupato per segnalare l'ottimo romanzo
pubblicato nel 1998 "Mal'aria" e, in seguito, per fare alcune considerazioni
su una delle sue prime storie, "L'uccisore" (1996): interessante, sì, ma non
ben congegnata.
L'anno scorso è uscito "Faccia di sale" (Frassinelli), un altro ottimo
romanzo che pur narrando, al solito, una storia terribile ha qualcosa di più
arioso dei precedenti lavori (la presenza del mare, del paesaggio) e per la
prima volta c'è un finale positivo: la rinascita e il riscatto di un uomo
annientato nello spirito, sfigurato a calci e bastonate.
"Gotico rurale" (2000, Frassinelli, pagg. 170, £ 24.500, postfazione di
Francesco Guccini), raccoglie 12 racconti, alcuni già molto noti, come lo
stupendo "La collina dei bambini" (uscito nel 1994 nel meritevole cofanetto
di Stampa Alternativa dedicato al Giallo, Nero & Mistero) e il durissimo,
macabro "Re di Carnevale" (con il quale nel 1991 Baldini vinse la sezione
letteraria di Mystfest di Cattolica e che mi era stato possibile
rintracciare nel Web). Questi due racconti, insieme a "L'insuccesso
scolastico e le sue conseguenze", sono tra i lavori più belli e duri del
libro. Qui il tema dominante è il sentimento di estraniazione, di
diffidenza, di chiusura nei confronti di chi viene da fuori, del diverso,
del debole. Ne "L'insuccesso scolastico e le sue conseguenze" troviamo anche
un altro tema assai importante nell'opera di Baldini (presente anche in
altri due racconti: "Di pietra e di ghiaccio" e "In fila per due"), e cioè
quello dell'infanzia e della crudeltà che può contenere, della perdita dell'
innocenza.
Negli altri racconti tornano gli argomenti, le ossessioni e le strane
atmosfere arcaiche rintracciabili un po' in tutti gli scritti di Eraldo
Baldini che prendono sostanza e trovano sostegno nella tradizione orale
delle Romagna (Baldini oltre che fecondo scrittore è anche uno studioso di
antropologia). Quindi: la Borda (già presente in "Mal'aria"), la Vecchia del
Pozzo, lo Spirito del Grano, il Gorgo Nero, il Gufo con la lanterna, ecc.
Inquietanti figure dell'inconscio umano, certo, che prendono spessore con il
calar della nebbia, del buio, ma rappresentato anche sottili e forti legami
(che possono essere anche negativi, v. "Re di Carnevale", "Urla nel grano")
con la memoria, la natura, il mistero dell'esistenza.
L'horror non sembra interessare più di tanto lo scrittore romagnolo. Qui un
solo racconto rientra nel genere ed è "Foto ricordo" (tra l'altro assai ben
scritto) che si distacca perché non conserva alcun aspetto di
verosimiglianza, come invece accade per tutti gli altri lavori. Qui una
vecchietta dal volto dolce e sereno torna dall'aldilà (viene persino
fotografata) per completare a morsi il suo lavoro di serial killer.
In "Gotico rurale" non c'è l'omogeneità e la compattezza che ci saremmo
aspettati, ma questo è normale visto che le storie raccolte sono state
scritte in tempi assai diversi (utile sarebbe stata una nota esplicativa), e
questo lo si avverte soprattutto nello stile, nel taglio e nell'economia
della narrazione.
"La collina dei bambini" ha qualcosa in comune con il romanzo Faccia di sale
per la ricostruzione storica (dettagliata e documentata) dei fatti: nel
racconto la crociata dei bambini avvenuta nel 1212, nel romanzo il
trasferimento della città di Cervia nel 1699. Lo sottolineo perché Eraldo
Baldini può essere considerato senza dubbio un maestro del noir italiano,
però aperto a molteplici tematiche: psicologiche, certo, ma anche storiche e
soprattutto sociali. Le ambientazioni, infatti, sono sempre rurali
(significativo è il titolo del libro) e costruite con maniacale precisione.
I fatti narrati accadono sempre in piccole comunità, in villaggi vicino al
mare, in campagna o in alta collina, dove si vive perennemente con l'
incombente presenza d'una natura forte, imprevedibile, spesso avida e
maligna. Una importante (ri)scoperta del vissuto non urbano, assai
trascurato nella letteratura italiana novecentesca, che va di pari passo con
il sapiente e approfondito recupero delle tradizioni - e anche delle
credenze e delle superstizioni - popolari.
Il ritmo delle storie di Baldini è sempre incalzante, la narrazione precisa,
sicura, fluida. Ben sostenuta da una lingua asciutta, scaltra, ma che al
momento giusto sa farsi elegante, persino evocativa.
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