"I fiumi di porpora" di Mathieu Kassovitz
di Alberto Farina
gialloWeb
Le recensioni


[Clickare per ingrandire] "Aspettavamo una squadra", borbotta un ufficiale della polizia quando si vede arrivare davanti il collega Jean Reno, che gli risponde impassibile: "La squadra sono io". Ad attirare il supersbirro nel paesino della Savoia francese in cui ci troviamo è la caccia al misterioso killer che, dopo aver lungamente torturato una sua vittima, è andato a incastrarne il cadavere in una fenditura quasi inaccessibile su una parete alpina. Ma mentre Reno indaga sul delitto, che sembra maturato all'ombra dei baronati dell'università locale, in un paese limitrofo c'è un altro poliziotto spaccone (Vincent Cassel) impegnato a scoprire chi abbia profanato la tomba di una ragazzina morta quasi vent'anni prima. Due anni dopo aver dissipato con l'esecrabile "Assassin(s)" la stima accumulata col folgorante esordio di "L'odio", Mathieu Kassovitz affronta per la prima volta un film "de commande" tratto -se dobbiamo credere agli strilli della pubblicità- da un fortunatissimo bestseller e conferma simultaneamente la sua indiscutibile capacità di "metteur en scene" e la sua incapacità di controllare la materia del racconto. E' vero che "I fiumi di porpora" è un thriller che si fa guardare senza noia -e che solo a tratti fa trasparire il narcisismo stilistico di un regista che ancora non sa rinunciare ai back zoom travelling inutili- ma lo scioglimento finale dell'enigma è bel lungi dal risolvere tutti gli interrogativi sollevati da un intrigo fin troppo farraginoso. All'uscita del cinema ci si ritrova invece a discutere per mezz'ora su cosa sia realmente accaduto senza riuscire a cavarne le gambe: e se esisterà sicuramente lo spettatore volenteroso che si compra il romanzo per verificare se il difetto stia nel materiale di partenza oppure nell'adattamento, la maggioranza finisce per tornare a casa con la spiacevole sensazione di essersi fatta prendere per il naso. E la conferma del fatto che Kassovitz, ben lungi dall'essere una delle giovani promesse del cinema francese, non sia che un onesto artigiano che bluffa in attesa di un ingaggio da parte del più vieto cinema d'azione multinazionale.

"I fiumi di porpora" ("Les Rivières pourpres", 2000) di Mathieu Kassovitz
Sceneggiatura: Mathieu Kassovitz, Jean-Christophe Grangé
Tratto da "I fiumi di porpora" di Jean-Christophe Grangé
Interpreti: Jean Reno, Vincent Cassel, Nadia Fares, Dominique Sanda
Origine: Francia, 2000, 105 min.




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