"Aspettavamo una squadra", borbotta un ufficiale della polizia quando si
vede arrivare davanti il collega Jean Reno, che gli risponde impassibile:
"La squadra sono io". Ad attirare il supersbirro nel paesino della Savoia
francese in cui ci troviamo è la caccia al misterioso killer che, dopo aver
lungamente torturato una sua vittima, è andato a incastrarne il cadavere in
una fenditura quasi inaccessibile su una parete alpina. Ma mentre Reno indaga
sul delitto, che sembra maturato all'ombra dei baronati dell'università locale,
in un paese limitrofo c'è un altro poliziotto spaccone (Vincent Cassel)
impegnato a scoprire chi abbia profanato la tomba di una ragazzina morta
quasi vent'anni prima. Due anni dopo aver dissipato con l'esecrabile
"Assassin(s)" la stima accumulata col folgorante esordio di "L'odio",
Mathieu Kassovitz affronta per la prima volta un film "de commande" tratto
-se dobbiamo credere agli strilli della pubblicità- da un fortunatissimo
bestseller e conferma simultaneamente la sua indiscutibile capacità di
"metteur en scene" e la sua incapacità di controllare la materia del
racconto. E' vero che "I fiumi di porpora" è un thriller che si fa guardare
senza noia -e che solo a tratti fa trasparire il narcisismo stilistico di
un regista che ancora non sa rinunciare ai back zoom travelling inutili- ma
lo scioglimento finale dell'enigma è bel lungi dal risolvere tutti gli
interrogativi sollevati da un intrigo fin troppo farraginoso. All'uscita
del cinema ci si ritrova invece a discutere per mezz'ora su cosa sia
realmente accaduto senza riuscire a cavarne le gambe: e se esisterà
sicuramente lo spettatore volenteroso che si compra il romanzo per
verificare se il difetto stia nel materiale di partenza oppure
nell'adattamento, la maggioranza finisce per tornare a casa con la
spiacevole sensazione di essersi fatta prendere per il naso. E la conferma
del fatto che Kassovitz, ben lungi dall'essere una delle giovani promesse
del cinema francese, non sia che un onesto artigiano che bluffa in attesa
di un ingaggio da parte del più vieto cinema d'azione multinazionale.
"I fiumi di porpora" ("Les Rivières pourpres", 2000) di Mathieu Kassovitz
Sceneggiatura: Mathieu Kassovitz, Jean-Christophe Grangé
Tratto da "I fiumi di porpora" di Jean-Christophe Grangé
Interpreti: Jean Reno, Vincent Cassel, Nadia Fares, Dominique Sanda
Origine: Francia, 2000, 105 min.
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