"Fatale" di Jean-Patrick Manchette
di Marco Vallarino
gialloWeb
Le recensioni


Da riscoprire questo crudele noir di Jean-Patrick Manchette, scritto nell’ ormai lontano 1977 e pubblicato in Italia da Einaudi nel 1998 nella collana Vertigo.

Un tacco a spillo immerso in una pozza di sangue: la copertina di Fatale e' gia' tutta un programma, con una protagonista, Aimée Joubert, che, come la Twingo, piace alla gente che piace. Ambientato a Bléville, tranquilla cittadina che si rivelera' essere un sordido feudo dell’alta borghesia, Fatale ci racconta di come la giovane Aimée riesca in poco tempo a conquistarsi le simpatie dei personaggi piu' in vista della comunità. A questo punto non ci vorra' molto perche' la ragazza metta in atto il suo diabolico piano, rivelando la sua vera natura, quella di killer interessata soltanto ad arricchirsi alle spalle di tutti coloro che hanno qualcosa da nascondere e non possono permettersi che qualcuno parli troppo. Per Aimée e' uno scherzo chiudere qualche bocca e far sparire certi documenti compromettenti, basta che il prezzo sia quello giusto. Forse pero' gli affari di Bléville sono troppo torbidi anche per lei e alla fine non sara' cosi' facile regolare i conti con tutti. Morboso quanto basta per appassionarci tutti, Fatale risente purtroppo di uno stile ridondante che si perde spesso in inutili ripetizioni e in oziose descrizioni quanto meno irritanti per il lettore che, preso dalla storia, ha fretta di arrivare al dunque. Ciononostante, si tratta senza dubbio di un buon romanzo, che lascia spazio a qualche riflessione e che consiglio a chi ha voglia di leggere un noir un po’ sopra le righe, inquisitorio e comunque lontano dal facile umorismo che impazza - fate voi se a torto o ragione - ai giorni nostri.

Jean-Patrick Manchette, Fatale, Einaudi, Tascabili Vertigo n. 571, 136 pagine (L. 14000).


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