Donna Leon di Carlo Natali |
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C'e' nessuno che conosce Donna Leon, autrice di una serie di
gialli in inglese, ambientati a Venezia con protagonista il Commissario
Brunetti? No vero?
Infatti: costei non desidera, a quanto ho letto sulla Stampa, che i suoi gialli, sebbene ambienti a Venezia, siano tradotti in italiano, anche se sono stati tradotti in tutte le maggiori lingue europee. L'immagine dell'Italia che appare dalle pagine della Leon e' quanto mai cupa e sgradevole: un posto d'intrighi e di scorrettezze, una nazione assurda, invivibile, percorsa da correnti sotterranee di potere e mossa dalla cupidigia (di sesso, denaro, autorita') con ben poche caratteristiche positive. Esse, soprattutto, sono concentrate nella famiglia di Brunetti, il solito investigatore onesto in lotta con i superiori, nella moglie, prof. d'inglese in una universita' (personaggio probabilmente autobiografico), e nei figli. Ma anche il suocero e' un potente corrotto. Mentre il superiore di Brunetti, Patta (!) e' un vanesio stupido. E la sua segretaria una vistosa intrigante. L'autrice ha un punto di vista rigido e puritano, senza alcuna souplesse. Molto piu' sereno e discreto lo sguardo che rivolge al nostro paese Tim Parks, di cui parlero' in altra occasione. Personalmente trovo abbastanza irritanti queste descrizioni, e, dopo un po', ho smesso di leggere i gialli della Leon. Ma trovo che lei esageri, nel temere una rivolta di popolo se i suoi libri fossero tradotti in Italiano. Nessuno assedierebbe la sua porta: in Italia siamo abbastanza disposti all'autocritica, e l'aspro sarcasmo della Leon sarebbe ingoiato con piacere da molti lettori. Non sono sicuro, invece, che un Italiano che scriva in questo tono sull'Inghilterra o sugli Stati Uniti sarebbe accolto con la stessa buona grazia. Pur disprezzandola, la Leon vive a Venezia e, secondo le notizie biografiche, insegna in una universita' di terraferma. Piccola imprecisione: la severa ossservatrice dei nostri vizi non figura in alcuna lista ufficiale di docenti del MURST. Il che e' un po' deludente, una persona cosi' altamente morale non dovrebbe dire le bugie... |
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