"Cuore nero" di AA.VV.
di Alex Brando
gialloWeb
Le recensioni


[Cliccare per ingrandire] "Cuore nero" è un’antologia di racconti (1998, Fernandel, pagg. 191, £ 20.000) che propone diversi autori appartenenti all’ampio mondo del noir. Per l’esattezza gli scrittori qui riuniti sono diciotto: italiani, inglesi, francesi, scozzesi, americani, messicani e russi. Per questo il sottotitolo del libro è “Geografie del noir”: una grande mappa per orientarsi in questo tipo di letteratura.
Alcuni autori italiani li si apprezza da tempo (Eraldo Baldini, Luigi Bernardi, Nicoletta Vallorani, Massimiliano Sossella, un bella scoperta è invece Deborah Gambetta). Gli stranieri no: sconosciuti, visto che in Italia erano del tutto inediti, e ce ne sono di qualità (Chaz Brenchley, Jason Starr, Olivier Pelou…). A parte dovrebbe essere considerato “L’errore” del russo Igor’ Vasil’evic Dolinjak: non solo perché l’autore è il più anziano (1936) e il racconto il più lungo della raccolta (una trentina di pagine), ma perché il suo scritto, che sembra tratto da un romanzo, ha una complessità che non hanno gli altri racconti proposti e il noir sembra solo un pretesto per scrivere di una Russia post-sovietica allo sbando. Fil rouge che tiene insieme storie così diverse è la vocazione al realismo, a volte alla critica sociale, e l’immersione nelle zone paludose della società per descrivere, con un linguaggio crudo e veloce, gli aspetti più torbidi e inquietanti della vita umana. Dominano il lucido pessimismo, l’ ironia, il disincanto. Non c’è mai lieto fine, il caos può diradarsi, mai sparire del tutto.
Il noir sembra non avere schemi prestabiliti ed è proprio l’estrema libertà che gli permette d’essere così mutevole e in grado di rinnovarsi in continuazione. Un racconto “in nero”, però, deve sempre avere un’atmosfera particolare: cupa o gelida o sordida, per questo l’aspetto stilistico, espressivo è sempre importante.

Le antologie sono utili, ma generano confusione. Ogni tanto il lettore si vede costretto a tornare indietro per non attribuire (nella propria memoria) a un autore un racconto non suo, e poi gli stili sono così mutevoli che quando s’inizia a leggere un nuovo “pezzo” si ha l’impressione d’aver preso il libro sbagliato. A fine lettura di “Cuore nero” abbiamo, comunque, un’ ampia panoramica di luoghi, situazioni e storie legate al mondo noir che - come afferma nell’introduzione il curatore dell’antologia Jacopo De Michelis - “è una costola del romanzo giallo o poliziesco e insieme sua evoluzione”. Uno dei tratti distintivi è l’attenzione data alla vittima e soprattutto al criminale, piuttosto che all’investigatore. Il noir s’ interessa al delitto in quanto tale e il suo fine ultimo non è scoprire l’ assassino, ma conoscerlo, studiarne le oscure pulsioni, i segreti e le sofferenze che sconvolgono la sua mente. Ecco perché in questi racconti i confini tra bene e male sono così inafferrabili e i protagonisti tanto ambigui.
Scrive Carlo Lucarelli nella quarta di copertina: “è un giro del mondo in nero a cui ci invita quest’antologia [...] Un viaggio inquieto e inquietante, che si snoda attraverso i racconti di autori diversissimi tra loro, eppure accomunati da una stessa sensibilità per ciò che è oscuro, da uno stesso gusto per le emozioni forti, estreme, e, soprattutto, da una stessa volontà di sondare, attraverso le loro storie di crimini e delitti, l’abisso che si spalanca in ognuno di noi.”

Cuore nero (1998, Fernandel)

Chaz Brenchley, A caccia di ragazzi
Carol Anne Davis, Piccioni nel parco
Jerry Sykes, Chiamami Walt
Jason Starr, Alibi sull’Ottantottesima Strada
Mauricio-José Schwarz, Morte di un artista
Francio Mizio, Il papa dell’arte povera
Pascale Fonteneau, La regola del tre
Olivier Pelou, Insopportabili
Jacques Vettier, Avere un buon lavoro...
Eraldo Baldini, Di pietra e di ghiaccio
Giorgio Lauretta, Le tessere del domino
Antonia Barletta, Metrò
Luigi Bernardi, Il capo dei mattoni
Nicoletta Vallorani, Ciclokiller Blues
Deborah Gambetta, Fango denso come buio
Michele Monina, Nano pupì bumba banzai
Massimiliano Sassella, Il dominio della paura
Igor’ Vasil’evic Dolinjak, L’errore


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