Nella maggioranza dei gialli che leggiamo il protagonista principale è
Il Commissario o Il Grande Investigatore, ma spesso le indagini
"spicciole", gli appostamenti, le sorveglianze, i pedinamenti e
quant'altro necessario ad una inchiesta sono condotte da oscuri agenti
di cui nulla si sa, se non il risultato dell'indagine.
A colmare questo vuoto c'e' adesso la raccolta di racconti "Cammina,
stronzo" di Piergiorgio Di Cara.
L'autore, come dicono le note della quarta di copertina è uno "sbirro"
della Questura di Palermo e oggetto dei suoi racconti sono le
"avventure" che lo vedono impegnato ogni giorno contro la criminalità,
organizzata e no.
Sono storie di appostamenti, incursioni, sorveglianze, pedinamenti ma
non sono semplici descrizioni, il lettore e' li, insieme al protagonista
sull'auto civetta mentre pedina "Il principino" oppure, steso in mezzo
ai rovi, mentre attende il passaggio di un latitante; sente con lui il
desiderio di una sigaretta, il bruciore della gastrite o la piacevole
sensazione di fresco che da' una corsa in moto all'alba per raggiungere
la questura.
Il tutto con uno stile telegrafico ed essenziale ed un linguaggio crudo
e diretto ma naturale e spontaneo.
Il libro non é forse un giallo in senso stretto, ma va letto per
rendersi conto cosa significa essere "sbirri a Palermo"
"Cammina, stronzo" di Piergiorgio Di Cara [Ed. DeriveApprodi]
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