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‘Doppia Vela Ventuno’. Con questo nome in codice le automobili della Squadra Volante comunicano alla centrale. L’idea centrale della serie è infatti lo spiccato realismo che contraddistingue le sceneggiature, realizzate con l’evidente proposito di mettere in buona luce il lavoro di squadra della polizia investigativa. A detta degli sceneggiatori, la serie propone ‘cronache di polizia giudiziaria’ ispirate a fatti realmente accaduti, e ogni episodio è ‘frutto di lunghe ricerche negli archivi della polizia’.

Di fatto, la squadra mobile descritta dalla serie è più zelante, più efficace e più all’avanguardia di quanto non sia nella realtà, ma la serie resta un prodotto di ottimo livello.

Antonio Carraro (Giancarlo Sbragia) coordina il lavoro dei suoi uomini con competenza ma con paterna pazienza. Fernando Solmi (Orazio Orlando) è a capo della sezione omicidi, Alberto Argento (Elio Zamuto) è a capo della sezione rapine, Leonello Astolfi (Gino Lavagetto) è a capo della sezione furti e Ugo Moraldi (Giulio Platone) è a capo della sezione buoncostume. Tra gli altri protagonisti, l’ispettrice Giovanna Nunziante (Stefanella Giovannini) della PolFem, la Polizia Femminile; Angelo De Maria (Gianfranco Mauri), che dirige la polizia Scientifica; il procuratore Lancia (Carlo Alighiero) e il procuratore Giustolisi (Aldo Massasso), che vuole sempre applicare rigidamente i regolamenti, ostacolando talvolta - sebbene in nome della legge - il lavoro della polizia.

I personaggi sono caratterizzati anche nella vita privata: Carraro e sua moglie Mafalda (Mariolina Bovo) sono alle prese con loro figlia Laura (Roberta Paladini), che sta ormai diventando una donna e non può più essere trattata come una bambina. Solmi è vedovo, e vive con il figlio Matteo (Francesco Baldi), al quale vorrebbe dedicare più tempo di quanto il suo lavoro non gli consenta. Argento ha una relazione tormentata con l’ispettrice Nunziante.

Solmi prende spesso iniziative di testa sua: ‘Vuole fare il Maigret...’, come dice Carraro, il quale si trova spesso costretto a rimproverarlo, pur nutrendo piena fiducia nelle sue capacità. Dice sempre Carraro di Solmi: ‘ È un tipo molto in gamba, ma gli piacciono i colpi di scena.’

Per il secondo ciclo, il ruolo di capo della Squadra Mobile passerà da Carraro (Sbragia aveva impegni teatrali) a Guido Salemi (Luigi Vannucchi).

I primi sei episodi della serie (Tutto di lei tranne il nome, Rapina a mano armata, Un caso ancora aperto, Il saltafossi, Un’indagine alla rovescia, Senza difesa) risalgono al 1973, gli ultimi sei sono del 1976 (Pollicino va in città, Il botto, Ragazzi troppo fortunati, La polizia non deve essere avvertita, Omissione di soccorso, Testimoni reticenti).

Anton Giulio Majano firma la regia, mentre Massimo Felisatti e Fabio Pittorru curano le sceneggiature.