(La Viba dei Giadaspira. Nata hard rock e diventata quasi punk,è la
canzone che
suoniamo quando non ci passa un cazzo. Se ci hanno
definiti "rock
adolescenziale e tormentato", è sicuramente merito - o
colpa - di questa canzone,
che in un ritmo frenetico parla di una
ragazza che non ha il coraggio
di chiedere aiuto, ma il cui stato
d'animo
comunica da sè. Il testo è
comunque alquanto infantile, oltre
che dimezzato rispetto all'originale.
Dov’è il sole che una volta vidi in te
Ora pare c’è solo confusione
Non ti vergognare delle lacrime
Anche questo è crescere
La tua insicurezza parla dentro me
Non lasciare che prevalga su di te
E non aver paura di sbagliare che
Anche questo è rinascere
La paura di esser ridicola
Ti impedisce di esser autentica
Ti amerei se tu fossi semplice
Ma la mia dimensione non fa per te
E anche a costo di
Non dormire più
Te lo giuro che
Ti difenderò
E anche a costo di
Perdermi nel blu
Dentro gli occhi tuoi
Sempre abiterò
Per cercare di
Sopraffare
Tutti i problemi che
Ti fan piangere
E anche a costo di
Non morire mai
Ti libererò
Dai tutti i tuoi guai…
(La prima. Riff semplice e duro, testo chiaro ed essenziale. Ne è
risultata
una canzone "che piace", ma che non ci dà più soddisfazione,
quindi
probabilmente verrà dimenticata...)
Chiudendo gli occhi ancora non
Mi libero dalla realtà
Che impetuosa mi inchioda ai posti
Da dove devo scappare
E mi creo una dipendenza
E trepido dalla paura
Di perdere il poco che non
Sono ancora del tutto sicuro di avere
E resta solo aspettare…
E resta solo aspettare…
Nella malattia di sempre
Non c’è guarigione che resti
La meta più grande sarebbe per me
Eliminare catene e rimpianti
Succede se do per scontato
Che ho già superato la fase
La prova che non devo avere
Fiducia nella mia maniera di fare
Succede che non ho la forza
Di guardare la vita in faccia
Che alle volte ha uno sguardo
Che mi gola l’anima
E mi fa sentire una farsa
E resta solo provare…
E resta solo provare…
Nella malattia di sempre
Non c’è guarigione che resti
La meta più grande sarebbe per me
Eliminare catene e rimpianti
Nella malattia di sempre
Mi sento incapace di agire
Nella malattia di sempre
Non sono bastate mille terapie
(È già stata la canzone simbolo di questo gruppo. E probabilmente
resterà una di
quelle prime che si salveranno. Uno sfogo di rabbia,sia
nelle melodie che
nel testo, per concludersi in un piccolo spazio un pò
più riflessivo. Non mi
va di parlare delle circostanze nelle quali ho
scritto questa canzone, vi
basti sapere che, al contrario di quanto
pensa qualcuno, "Tradimento" non è
necessariamente un sinonimo
di "adulterio"... E una precisazione: adoro la
canzone, ma non penso di
aver mai scritto un testo che faccia così
cagare...
Tradimento è la parola più adatta
A descrivere te
Non esiste un termine più soddisfacente
E se credi di giustificarti con i tuoi fini
Sappi che non è sufficiente
E se credi di fregarmi sappi che
Non c’è ragione quando cerchi di farmi ragionare
Non coinvolgermi nel tuo mondo di magia
La magia che tu pratichi è dannosa
Non farmi entrare in testa la tua fantasia
Che la mia realtà mi soddisfa di già
Tradimento
Tradimento
Questo è tradimento
Questo è tradimento!!
Ti ricordo che non siamo in guerra
E non voglio che mi manovri
In nome delle tue sporche ambizioni
E non contare su di me
Ma sui pochi che ti restano
Non ho più quella pazienza che mi ha portato solo
Tradimento!
Qui c’è odore di tradimento
Delusione … Tradimento
Colpevole di … Tradimento
Non osare manovrarmi mai
Non si può manipolare a tradimento
No… no… no…
QUESTO E’ TRADIMENTO
(All'inizio, mi parevano un mucchio di canzoni ritagliate e poi
incollate
insieme;col tempo, questa canzone ha assunto per me
un'importanza
particolare;Nata col titolo "pluralismo",titolo che già
da sè spiegherebbe
di cosa parla la canzone, La Carnio&Vian
illuminazione cerebrale
spa.hanno trasformato il titolo in
Plurealismo,usando una giustificazione
incontestabile: "Plurealismo è
molto più figo!")
La felicità a rate non mi comoda
E mi butto in un universo
Sconosciuto per quanto riguarda la via
Che conduce a improbabili mete
Troppe volte mi trovo sommerso da
Indescrivibili paranoie
E il confronto inevitabile
Tra le priorità che non so classificare
E mi sento morire all’arrendermi da
Ciascuna delle mie mille strade
Ma ho soltanto due gambe per camminare
Camminare
E m’invade un po’ quella volontà
Ripartire dal punto d’inizio
Pluralismo incontenibile
La paura di non azzeccare le scelte
Qualcosa ti porta a non perderti niente
E procederai sempre più lentamente
E’ comodo vivere così
Senza scegliere, dover perdere
E’ comodo senza pesi sulle spalle
Orizzonti da attraversare
(L'ultima canzone in ordine di tempo, ad essere stata inserita nel
cosiddetto repertorio del demo.
Tuttavia, è stata la prima ad avermi
soddisfatto come testo, in quanto
dava chiaramente l'idea di una storia
avuta nello stesso periodo.La
canzone parla di quando non ci si può più
tirare indietro, di quando ci
si è già giocati il tutto per tutto, e non
ripagati, non si può far
altro che giocarsi anche ciò che non si ha.
Fa finta di non vedere che ho un cuore che si nutre di te
Fa finta di non sentire le mie parole drastiche
Fa finta che non ci sia nessuno
Davanti alla porta che aspetta te
Ma non lamentarti se quando ti arrenderai
Sarà già tardi
Periodo febbrile, mi ricordai di te
Misi da parte le fobie del mio essere
Successo facile, ma mantenere il ritmo
Tappa dopo tappa mi risulta assai più stressante
Ma è tardi… è tardi
Per domandarmi se vale la pena di rincorrerti
E’ tardi… è tardi
Per rinunciare a una battaglia persa dopo i primi colpi
Parli di anime, la tua è dentro me
E coi pensieri ti sorvolo pazzo e vigile
L’umana va lamenta di mediocrità
Mi fa temere che non basti la mia fedeltà
Ma è tardi …