INFORTUNI
INFORTUNI
MUSCOLARI
CONTRATTURE
La contrattura non è una malattia, ma è un sintomo di varie affezioni
muscolari o di altra natura.
CAUSE |
La causa
principale di una contrattura è l'intossicazione muscolare, conseguente
al funzionamento del muscolo in condizioni sfavorevoli, per un tempo più
o meno prolungato. |
SINTOMI |
Dolore in
corrispondenza del muscolo in questione accompagnato da indurimento e
gonfiore. Il dolore si presenta dopo la prestazione sportiva, spesso dopo
la doccia. Lo stato di contrazione può essere valutato tramite palpazione
del muscolo interessato. |
CURE |
Riposo attivo per 2/3 giorni, massoterapia, impacchi caldo-umidi,
somministrazione di farmaci miorilassanti. |
LESIONI MUSCOLARI
Le lesioni muscolari possono essere provocate da un
trauma diretto o da un trauma indiretto.
CAUSE TRAUMI DIRETTI |
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I traumi diretti sono causati da contusioni. |
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SINTOMI TRAUMI DIRETTI |
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Nei traumi diretti il dolore compare subito dopo la situazione
traumatica. Vi può essere tumefazione per edema dei tessuti muscolari e
perimuscolari. Nelle lesioni più gravi vi è anche la formazione di un
ematoma più o meno voluminoso. Per valutare l'entità del danno
muscolare, in assenza di dolore, si procede a palpazione muscolare.
L'integrità della forma muscolare indica assenza di lacerazioni e
interruzioni delle fibre muscolari. La presenza di un solco denuncia la
presenza di rotture, più o meno estese, del muscolo. |
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CAUSE TRAUMI INDIRETTI |
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I traumi indiretti possono essere provocati da un allenamento
scorretto, da un allenamento insufficiente, dall'età
del soggetto, dallo stato di affaticamento muscolare, dall'ipertono
muscolare, dal freddo e dall'umidità. |
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SINTOMI TRAUMI INDIRETTI |
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Nei traumi indiretti la sintomatologia differisce a seconda del tipo
di lesione muscolare. Queste lesioni (comunemente denominate strappo,
stiramento, ecc.) sono distinte in elongazione, distrazione e rottura
muscolare. Nell'elongazione, il dolore è acuto e improvviso e
interessa una porzione del muscolo abbastanza ampia, ma spesso ha un'entità
modesta e consente la prosecuzione delle attività sportive. La remissione
della sintomatologia avviene mediamente in meno di una settimana. Nella distrazione
il dolore, simile a una pugnalata, impedisce la prosecuzione dell'attività
sportiva e causa delle impotenze funzionali. Non recede con il riposo. La
palpazione muscolare, se il danno non è troppo in profondità, permette
di evidenziare una zona muscolare ben circoscritta, molto dolente e
infiltrata. L'impotenza funzionale del muscolo dura mediamente 1-4 giorni.
Nella rottura muscolare oltre al dolore immediato e all'impotenza
funzionale muscolare è presente una tumefazione per ematoma e la
palpazione permette di localizzare il solco tra i monconi muscolari. |
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CURE |
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Ematoma: ghiaccio e riposo per 8-15 giorni (casi lievi); svuotamento,
ghiaccio e riposo per 15 giorni (casi media gravità); svuotamento
chirurgico, drenaggio e riposo per 1 mese (casi gravi). |
Elongazione: riposo attivo per 3-4 giorni, massoterapia, applicazione locale di
farmaci antiflogistici e somministrazione di miorilassanti. |
Distrazione: riposo assoluto per 2-3 giorni; ghiaccio per le prime 24 ore, quindi
impacchi caldo-umidi, laserterapia, miorilassanti, pomate antinfiammatorie
e antiedemigene; rieducazione dopo 10-15 giorni e ripresa degli
allenamenti, in media dopo 3 settimane. |
Rotture: riposo assoluto per 3 settimane, ghiaccio per i primi 2-3- giorni,
impacchi calcdo-umidi, laserterapia, farmaci antiflogistici e
miorilassanti; rieducazione dopo 30-40 giorni. |
ERNIE MUSCOLARI
CAUSE |
Rotture o
lacerazioni delle fasce muscolari in seguito a contusioni o sforzi
ripetuti molto intensi. |
SINTOMI |
Dopo l'effetto
sintomatico del trauma, in corrispondenza della lesione permane la
presenza della tumefazione, che scompare durante la contrazione muscolare.
Possono insorgere dolori, nel muscolo interessato, durante l'attività
fisica sportiva intensa e prolungata nel tempo. |
CURE |
Non sono
necessari provvedimenti particolari in assenza del dolore o di limitazioni
funzionali dei distretti muscolari. Se il danno è grave, il muscolo
necessità dell'intervento chirurgico. |
INFORTUNI BACINO
ED ANCA
PUBALGIA
La pubalgia è data da una serie di affezioni caratterizzate da
sintomatologia dolorosa localizzata a livello della regione pubica e inguinale.
CAUSE |
Sollecitazioni abnormi a livello del pube da parte delle inserzioni
muscolari dei muscoli adduttori dell'anca o dei muscoli retti addominali,
che causano artrite del pube. |
SINTOMI |
Dolore, che varia a seconda del soggetto colpito, nella zona pubica.
Il dolore può essere spontaneo o indotto dalla palpazione. Affiora dopo
qualche ora dalla prestazione sportiva, durante la quale è il più delle
volte assente. Il dolore è spesso irradiato alla regione inguinale e alla
faccia interna della coscia. |
CURE |
Riposo attivo. |
SINDROME RETTO ADDUTTORIA
CAUSE |
Sollecitazioni eccessive localizzate a livello delle porzioni tendinee
prossimali dei muscoli adduttori dell'anca e dell'inserzione pubica del
muscolo retto addominale. |
SINTOMI |
Dolore, in corrispondenza delle inserzioni tendinee sopra citate, con
discreta impotenza funzionale dell'articolazione coxo-femorale. Il dolore
compare più frequentemente monolaterale ed è accentuato durante
l'adduzione, la flessione e la rotazione esterna della coscia o
l'abduzione passiva e contro una resistenza. Può causare limitazioni
nella flessione del bacino. |
CURE |
Riposo attivo e in casi acuti farmaci antinfiammatori locali. |
TENDINOPATIA DELL'ILEO-PSOAS
CAUSE |
Ipersollecitazioni della porzione distale del muscolo ileo-psoas. |
SINTOMI |
Dolore alla flessione dell'anca, soprattutto contro una resistenza
esterna e dolore alla pressione sulla parte esterna della regione
inguino-crurale. |
CURE |
Riposo attivo |
INFORTUNI AL
GINOCCHIO
MALATTIA DI OSGOOD-SCHLATTER
Patologia caratteristica dei giovani calciatori di età compresa tra gli
11 e i 14 anni.
CAUSE |
Ipersollecitazioni microtraumatiche a livello dell'inserzione tibiale
del tendine rotuleo in soggetti con nucleo di accrescimento apofisario
tibiale non ancora saldato, con conseguenti alterazioni strutturali del
nucleo. |
SINTOMI |
Dolore e
tumefazione più o meno importanti durante la pratica sportiva. Dolore in
seguito a palpazione o pressione sulla tuberosità tibiale. Dolore nella
stazione accosciata, in corrispondenza del nucleo di accrescimento. |
CURE |
Sospensione della pratica sportiva per qualche settimana o di quei
gesti tecnico-atletici che provocano il dolore tuberositario. In rarissimi
casi si ricorre all'immobilizzazione. Non opportuni il trattamento con
antinfiammatori e la fisioterapia, a meno che il dolore non sia presente
anche in situazione di riposo. Il trattamento antalgico, consentendo
l'attività, potrebbe provocare ripetuti microtraumi secondari tali da
favorire lesioni inserzionali tendinee gravi. |
LESIONI MENISCALI
Le lesioni traumatiche del menisco, sono nel calcio moderno molto
frequenti ma, se diagnosticate ed operate in modo corretto, sono guaribili in un
tempo relativamente breve.
CAUSE |
In soggetti
con ginocchia normali una frattura meniscale, pura o associata a lesioni
capsulo-legamentose. Di solito è provocata da un evento traumatico
distorsivo del ginocchio. In casi rari da una contusione o da una
compressione dei capi articolari sul menisco, durante una flessione o
un'estensione, con intrappolamento del menisco stesso tra femore e tibia.
In altri casi la lesione meniscale è favorita da una patologia intrinseca
del menisco, che può essere indebolito da processi degenerativi (meniscosi,
cisti), o malformato (menisco discoide). In quest'ultima casistica per
provocare il danno è sufficiente un piccolo trauma o un movimento
solitamente fisiologico. |
SINTOMI |
La rottura
meniscale, si interna che esterna, si manifesta con una sintomatologia così
tipica da essere ben conosciuta anche da personale non addetto ai lavori.
Il trauma, generalmente una distorsione con percezione sonora di un crack
nel ginocchio, è seguito da una più o meno marcata impotenza funzionale
del ginocchio, con blocco dell'articolazione. Il blocco può durare alcuni
giorni. Quasi costante il versamento articolare, costituito da liquido
sinoviale più o meno ematico, formatosi dopo qualche ora dal trauma. |
CURE |
Nel caso di
lesione meniscale accertata, tramite artroscopia diagnostica, in un
soggetto che desideri proseguire l'attività sportiva, non vi sono altre
soluzioni che l'intervento chirurgico. |
LESIONI CAPSULO-LEGAMENTOSE
L'apparato capsulo-legamentoso del ginocchio rappresenta, nella sua
integrità, la struttura più importante ai fini della normale funzionalità di
questa articolazione. Nel calcio moderno l'elevata velocità dei movimenti ha
portato a numerose lesioni capsulo-legamentose.
CAUSE |
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La causa è un
trauma indiretto che provoca una trazione sovramassimale a livello delle
fibre capsulari e legamentose, provocandone una lesione più o meno grave.
Tali lesioni possono essere spiegate in modo semplice paragonando il
legamento a una fune. Fina ad un certo punto, si può tendere la fune
provocandone un allungamento che diviene reversibile con la sospensione
della trazione. Oltre un certo limite la fune, pur senza rompersi, non
ritorna più alla lunghezza primitiva ma rimane allungata. Se la trazione
supera le resistenze specifiche della fune, questa si spezza.
Analogamente, un trauma distorsivo agisce su uno o più legamenti o
porzioni capsulari. |
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SINTOMI |
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Sono variabili
da caso a caso. Importante è la descrizione del meccanismo e della
dinamica del trauma, la rapidità della comparsa di tumefazioni, la
comparsa di dolori ai distretti articolari. I sintomi vanno sempre
studiati da uno specialista, che per mezzo di opportuni esami può
redigere una diagnosi. |
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CURE |
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Nei casi più
lievi è sufficiente il riposo con arto sollevato per qualche giorno, da
un cuscino, e applicazione di ghiaccio, seguito da periodo di riposo
assoluto per 15-20 giorni. In casi non gravi è consigliabile una
immobilizzazione per 2-3 settimane. In tutti gli altri casi è necessaria
la pratica chirurgica. I recuperi sono più o meno lunghi a seconda della
gravità della lesione. |
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TIPOLOGIE |
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distorsione di
1°grado |
distorsione di
2°grado |
distorsione di
3°grado con rottura completa dei legamenti collaterali |
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rottura
legamento crociato anteriore |
lesione
complessa-triade (rottura legamento collaterale tibiale-crociato
anteriore-menisco mediale) |
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INFORTUNI AL
PIEDE
TALLONITI
Le lesioni comunemente dette talloniti si possono distinguere in:
Apofisite calcaneare, Borsite calcaneare,Tendinopatia inserzionale achillea e
fascite plantare.
CAUSE APOFISITE CALCANEARE O MALATTIA DI SEVER-BLANKE |
Ipersollecitazioni
microtraumatiche. |
SINTOMI APOFISITE CALCANEARE |
Dolore a
livello della porzione posteriore o infero-posteriore del calcagno in
soggetti di età compresa tra i 12 e i 17 anni. |
CURE APOFISITE CALCANEARE |
Sospensione
della pratica sportiva per qualche settimana. |
CAUSE BORSITE CALCANEARE |
Processi
infiammatori alla borsa calcaneare dovuti a traumi diretti o a
miscrotraumi ripeturi. |
SINTOMI BORSITE CALCANEARE |
Dolore e
tumefazione in corrispondenza della borse calcaneare (posta tra il bordo
supero-posteriore del calcagno e il tendine d'Achille). Arrossamento
cutaneo con aumento della temperatura cutanea. |
CURE BORSITE CALCANEARE |
Riposo ed
astensione dall'attività sportiva. Aspirazione del contenuto della borsa.
Fasciatura compressiva. Adottare calzature che non provochino
sollecitazioni traumatiche. |
CAUSE TENDINOPATIA INSERZIONALE ACHILLEA |
Ipersollecitazioni
e microtraumi ripetuti o processo infiammatorio a carico del
tendine. |
SINTOMI TENDINOPATIA INSERZIONALE ACHILLEA |
Dolore alla
sollecitazione e alla palpazione. Impotenza funzionale più o meno marcata
a livello del piede e dell'articolazione tibio-tarsica. Il dolore è
localizzato alla porzione posteriore del calcagno, lungo il tendine e alla
porzione inferiore del polpaccio. |
CURE TENDINOPATIA INSERZIONALE ACHILLEA |
Riposo attivo,
fisioterapia, stretching. |
CAUSE FASCITE PLANTARE |
Ipersollecitazioni
a livello dell'inserzione calcaneare della fascia plantare causate da
squilibrio morfologico-funzionale. Uso di calzature non idonee. Errori di
esecuzione del gesto atletico. Sovraccarico funzionale della volta
plantare. Sono a rischio soggetti con piede cavo. |
SINTOMI FASCITE PLANTARE |
Dolore durante
la corsa o alla palpazione, localizzato principalmente a livello della
porzione anteriore plantare del calcagno, con successiva estensione verso
l'avampiede. Spesso durante la palpazione si avverte una contrattura della
fascia plantare. |
CURE FASCITE PLANTARE |
Riposo e
terapia antinfiammatoria locale e generale. Adozione di plantari
opportunamente confezionati. In caso di difetto anatomico, dopo aver
provato il trattamento ortopedico incruento, è necessaria la correzione
chirurgica della malformazione. |
FRATTURA DEL 5° METATARSO
CAUSE |
Trauma diretto
in corrispondenza del bordo esterno del piede o violenta trazione
(contrattura o stiramento) del tendine del peroneo breve che si inserisce
sulla base del 5° metatarso, con conseguente distacco di un frammento
osseo totale o parziale. |
SINTOMI |
Dolore e
impotenza funzionale. In alcuni casi sia il dolore che l'impotenza
funzionale sono di lieve entità e possono trarre in inganno. |
CURE |
Immobilizzazione
in gesso per circa un mese. Nei casi caratterizzati da dislocazione del
frammento osseo è opportuno l'intervento chirurgico. |