vere poesie...

 

alla mia nazione


Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo. 

 

Pier Paolo Pasolini

c'è questo stanotte

C'è questo stanotte:
due distese di bianco spezzano l'oscurità
una a terra, immobile,
ricopre le forme
l'altra è in continuo movimento
penetra nella notte, si ritrae.
il ghiaccio ha ricoperto i vasi su questo terrazzo dove non andiamo mai
il vento piega gli alberi e tende i fili
dove nessuno stende più la biancheria.
ho scavalcato il tuo corpo,
scomposto nel sonno,
e nella tua parte di letto
mi sono avvolto nel tuo calore

 

Agnelli - Clementi

supplica a mia madre 


È difficile dire con parole di figlio
Ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame
d'amore, dell'amore di corpi senza anima.

Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il mio amore è la mia schiavitù:

ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma, ora è finita.

Sopravviviamo ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile...

 

Pier Paolo Pasolini

 

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