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un'altra storia di noi
non c'é niente
nel cortile, vuoto, la rugiada sembra lí lí per scomparire
tu invece ci sei sempre, ferma che sollevi un attimo lo sguardo

intanto la luce é il sole che ci appare in forma di nuova vita, nuova forma
e giocavamo sulle nostre pelli
ti accarezzavo, tu mi fermavi, tremavi...
neanche come le luci
neanche come piccoli soli
reggevamo l'universo
sostenevamo l'immenso

poi il buio
che nella notte diventavi la mia passione
e ferita della tua vergogna
mi mostravi tutta la tua tenerezza, tutta la tua gioia in me

non c'erano strategie
nessuna imperfezione da maledire
cosí come il fiume puó allagare un mondo 
mi penetravi a fondo,
da togliermi il respiro
x c...
coloro le mie follie
le mie pazzie seguono in bianco e nero, in attesa
sono loro i miei scudi di fronte a te
di fronte alla nostra storia folle che ci vede cosí lontani nella nostra penombra.

le luci diventano soffuse
é l'attesa di un altro bacio che si mischia al dolore di non averti piú
di un futuro sempre meno incerto
di questa storia senza trama
é cosí lecito porsi domande? sentirti respirare accanto a me?
io non so piú come siamo entrambi, non trovo piú neanche la mia ragione
é annebbiata dai tuoi profumi inebrianti e accecanti
io non provo piú la gioia di saperti andar via
non la provo piú...


perció gli accenni di vita di poassione sono tutti richiusi dentro di noi soli
noi soli insieme che ci abbracciamo ci tocchiamo
ed hai ragione tu. non puó solo essere cosí
figure ombre
figure ombre
é questo quello che sento?
immagini dove tutto é buio
dove tutto non c'é?

ed io non so piú se é questo che voglio
se questo é solo un inganno o desiderio

dovrei solo cercare il mio silenzio
scappare nel mio quartiere
e pensare ragionare?

le mie obre
le mie figure
notti insonni
nelle notti insonni sento piú che mai il tempo
che lento mi trapassa in ogni parte di me
del mio corpo, in tutta la mia consistenza
e non c'é resistenza, non c'é barriera

nella notte le paure mi volano vicino
poi si posano su di me, accanto a me
come amanti in attesa di un agguato
e non c'é resistenza, non c'é attrito

il mio corpo é invaso
pura paura
e nell'angoscia di queste notti
l'ansia trova ristoro
vive la sua gloria in questo corpo
in questa mente
dove resistenza non c'é
deflagrazione
come tanti soli che si scontrano e poi si uniscono,cosí vivo questi giorni di confusione perenne. e la mattina, proprio quando mi guardo freddo e con la morte in testa, mi rendo conto che non si sono ancora illuminati i miei piú aspri incontri e fusioni.
tutto é nell'attesa di un'esplosione, deflagrazione cosmica e divina.
vite vissute
vite vissute, vite accatastate in corpi gambe braccia membra.
e nella furia della mischia ci sono gli sguardi che ti penetrano ti trapassano innaturali, sporadici, ma imponenti. e tu sei una cavia nella fuliggine in balia ad un volere generale, ad un dovere che non si frena non ti da respiro perche ti preme ti sopprime mentre ti sfugge peró la realtá delle situazioni che non devono essere queste, non cosí non cosí.
e nel mentre pensi soltanto ad una via di fuga ad una passeggiata libera sei costretto a difenderti nel muoverti nel flusso incostante. tutto ti preme tutto ti penetra. il flusso il potere delle masse ti spinge ti governa e nessuno é piú solo nessuno é piú se stesso nessuno respira dalle proprie branchie nessuno sfugge dalle catene. locali taverne bettole, é l'italia che ti sopprime ti lobotomizza. robot. nessuno. sei un punto una piccola particella. forse un niente. difenditi dalle frustazioni, difenditi da te.
ogni profumo
ogni profumo
finge di non riconoscermi
come i tuo sogni che volano alti
dove le nuvole possono nasconderli
dalla mia ingordigia

sono troppi i miei pensieri erranti
fuggono poi non si ricordano piú la strada
e si perdono in altre menti ed in altri luoghi lontani

eppure io sento quella sola voce
un bisbiglio un sospiro appena
tale da spaventare il mio cuore
tale da scaraventare altrove i miei progetti
e cancellare le mie vecchie passioni..

la mia volontá
nulla puó piú affliggermi
nella notte che il tempo non conosce piú 
il tempo non sa
ed é qui che nasco vivo e moriró senza dolore
preferisco sparire
che appassire di un altro tuo abbandono
preferisco affogare che sentirmi ferire di nuovo
non sei piú tu a maneggiare le mie pulsazioni
non sei piú tu a frammentare il mio rancore
sono io adesso a morire
ma morire da solo 
ucciso dalla mia volontá

 

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