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gente nella costruzione | |
Gente nella costruzione che piange…. ….noi possiamo rivivere noi possiamo demolire noi crediamo di formare nel nostro tempo libero in cui possiamo cambiare…. Una volta avevamo tanto tempo e il mondo girava girava con noi il tempo aveva un senso… ma la gente piange la gente urla e piange il tempo è perso irraggiungibile posso vedere i volti stanchi i pianti, le lacrime che si dannano e cercano di ricostruire un qualcosa che non tornerà, qualcosa di forse simile a ciò che si è perduto che né i soldi né il morire potrà mai ridare…
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in fiumi pazzi ci divideremo | |
…in fiumi pazzi ci divideremo che ognuno avrà un proprio corso da intraprendere in un giorno qualunque… dormono intanto le città ma in giro sono ancora io che cerco disperato un motivo per correre ancora scappo via a rincorrere qualcosa o forse è scappare da qualcuno in un lampo di notte, fatti di futuri imprecisi che si stampa nella tua mente e ti spaventa così tanto da far tremare le mani… …uomini la gente impazza la città fuochi candidi e non favole che vivono leggende che si creano disperati che si frantumano… cammino, corro, la città i rumori non accetto lamentele dal mio corpo che corre ancora e sono qui impazzito che mi spingo fino a morire, voglio fermarmi perchè un tempo, un giorno non riuscirò più a fuggire più a coprirmi con una corsa e la delusione farà un boccone di questa sciocca, inutile dimora. |
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un solco | |
un solco. solo nero entra nelle mie narici. Morirò qui dentro una buca scavata con le mie sole mani dove le narici più respirano e la luce si sente appena… |
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vigilante | |
Vigilante in una notte di te vigilo sui tuoi attacchi. micidiali schegge di pazzia i frantumi della memoria si perdono nel tempo in piccole piazze di ricordi fissi indimenticabili che poco lasciano all'immaginazione di una nuova realtà rimango solo a spostarmi, pazzo, in mezzo a quei frantumi di memorie senza passato, di passati senza futuro, schivando ogni senso ogni volontà ogni mia occasione di rinascita, di nuova vita e non mi rimane altro che chiedermi, all'unisono, il perché ,quel giorno, ho detto addio. |
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