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oggi ho scoperto una cosa

Oggi ho scoperto una cosa.
  
Che non è facile viaggiare.
Per tante ragioni.
Una adesso……..improvvisa………………
……..……..quasi inattesa.  
E mi ha steso ancor prima di colpirmi…
Ma a sufficienza per capire molte cose
  
Il mio volere…..Ciò che mi rode da mesi
  
……….viaggiare……
  cosa significa
che significati ha?
Proprio quando conosci una nuova persona che ancor nulla ti ha dato
Ma dalla quale assapori qualità impensate
  
Uno scombussolamento totale.
Mirato, pare, alle tue più profonde decisioni,
capace di dimostrare che ciò a cui più tieni,
a tutto quello che dedichi un pensiero
tutto quello che paragoni a una forza sfociata nel muoversi verso nuove terre
è solo relativo.
  
L’unica soluzione sarebbe chiudersi in casa per sempre
E cercare di evitare contatti esterni simili a malattie
Ma che malattie non sono
Più simili ad antidoti si rivelano.
Ma troppo improvvisi.
  
Confusione ma forse più paura.
Le mie fondamenta, tutte,
sono state completamente minate e detonate
e tutto sta crollando adesso.
  
Neanche il proverbio
A me tanto caro mi convince più…….  
“la vita è un ponte. Attraversalo ma non costruirci alcuna casa”
dove si trova la verità…….
Quale è la mia strada……
…Ho IO una strada…….  
Un punto sfuocato come orizzonte
Nero ma anche di mille colori
Palpabile ma così maledettamente lontano
Ora si dilata,
ora si restringe…
…un susseguirsi di cambiamenti repentini anche a distanza di mesi
di tempi indeterminabili…di attese mai capite mai accettate
ma solo vissute inconsciamente e con riluttanza
  
ho paura
come mai da tempo
  
paura come mai provata
diversa
terribile
perché nessuno, adesso,
può aiutarmi
  
………ci sono solo io adesso nella mia barca ed è forse questa la mia più grande paura…………………………….imbarcare qualcuno…………………………………….

   

fiumi e passioni

Fiumi e passioni

ruggisci pensando al territorio

mentre ti abbandoni alle soglie di una nuova e strana vita

 

pensieri pesanti

come roteanti nella repressione che ci sgretola

e mi chiedi perché assaporo questi momenti di morte

è perché resto solo nel mio totale silenzio

che mi lambisce i confini

senza mai scalfirli,

ricordando che il mio luogo di morte e vita

non si spande mai

ma che è solo una regressione permanente

alla mia pressione inutile e quanto mai vitale

 

questa è la nostra vita

che ci affoga abbracciandoci inermi e muti

privi di qualsiasi suono e pieni di reverenza,

suono di prova e di paura per eventuali sconfitte

 

i fiumi e le passioni

ci scorgono e ci attirano

osservano la nostra docile paura e ridono,

soddisfatti, alle nostre cadute

 

i fiumi di naufragi

e le passione delle morti

sono le nostre amiche eterne

e compagne di sevizie

gioiose nel bere la nostra salute

sputando le ossa delle stragi attorno a noi

incuranti dei pensieri parassiti

che gli si attaccano contro

sono le nemiche

le nostre madri

sono inseparabili

e la fine è solo quella:

affogare

 

annaspavo come un animale sul ricordo

Annaspavo come un animale sul ricordo

sulla permanenza in questa mente

di passati senza ritorno

e senza speranza

 

le cose non dette

sono quelle che mi uccidono

ogni giorno

mentre nei miei incubi

sono di nuovo lì con te…

ad aspirare, goloso,

ogni tuo respiro

perché i tuoi movimenti

mi adagiavano docile

a questa vita piena di acuminati spigoli

 

era il tuo volermi

un altro limite per la mia mente

dove tutto era il perimetro di te

tutto girava mai meno veloce

mai senza una tua decisione

senza mai un tuo arcobaleno

 

soffiavo amore

Soffiavo,

il tuo nome

e mi concentravo nella parola

“amore”……..

 

fiutavo i tuoi respiri

e silenzioso aspettavo

il mio turno

 

deciso davanti ad un fiore

esploso nella sua primavera

mi consumavo nella passione

e ti desideravo sempre più….

 

Caldo

e il sole…

 

aggrappato ad una rinuncia

mi opprimevo senza risparmio

nella mia fiducia

in un amore quasi usurato

posseduto e trasformato

amore che uccide e rifiata

sin dai giorni dell’inverno triste

 

ma tu

non ti nascondevi più dietro me

il tuo magnifico pensiero era volato

ed improvvisamente,

come colpito, diventai pazzo e mai più tornammo……..

 

la lunga attesa di una torbida estate

Astensioni.
Come gruppi e blocchi di speranze mai raggiunte.
Non aspetto più.
Sono fermo e non aspetto.
La vita, quella di quaggiù non ha più un senso preciso.
Non voglio affrettarmi. Non cerco di impostarmi.
Solo guardare.
  
E spio. Ed ammiro:
Le menti continuano a sfondare, intraprendenti, gli argini
di timidezze
di debolezze
  
Ed io ammiro senza sfondare mai niente.
Grazie.
E l’estate avanza. Senza motivi.Che sia il mio mondo?
Ma dopo l’estate il nulla.

 

nero di lamentela

Nero di lamentela

uno spasmo

e colori vuoti

che sempre mi riempiono

nei miei alti e bassi

 

tuoni

mi abbasso alla mia altezza

dove la longitudine non i attrae

e spreco ogni sospiro al mare

 

una signorina mi oltrepassa

arrotato muoio

mi fermo e sussurro

parole e fatti

mai compiuti

mai gestiti

prendo una decisione e salto

il vuoto è colmo di me

che vi annego

sono vuoto e pieno

parola è la mia malattia

fuggo e mai ritorno

salto sempre più in basso

districato dai pensieri

ma le parole……….

 

attraversai sicuro una palude

Attraversai sicuro una palude
ed incosciente vi ci affogai
dentro vidi i miei amici
calmi ed impassibili
che urlavano il mio nome
urlavano a tal punto da sfinirmi
talmente forte che inizia ad odiarli
senza ragioni fondamentali
  
la mia pace era quiete
non piansi nel perderla
odiai e basta
avrei pure ammazzato
scoprendomi a tal punto debole
e nuovamente insicuro
che non usai quella pistola contro di loro
e sparai un solo colpo

ho finito oggi

Ho finito oggi

Durante il mio risveglio

Di cercare, di creare,

questo passaggio

questa confidenza……….

 

Dopo te

Cos’altro potrò osservare

Senza non provare indifferenza

 

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