pagina.20

penso ad una bugia così affascinante.....

penso ad una bugia così affascinante
e mi ricordo di tempi passati
di sovversivi pensieri in cui
il torto e la ragione
erano un coniugarsi di valori
  
nelle mie passività vigeva la lealtà
che non si affacciava mai ad una vita disumana
creandomi in uno stato spettrale e trasparente
immutabile con l’ambiente che tutto mi scorreva via
e tutto mi sfuggiva


pensieri rotolanti

Ogni cosa mi galleggia in mezzo agli occhi

E finiti i tempi oscuri

mi ritrovai in quello stesso boschetto di pensieri rotolanti

che, con frastuoni, mi congelavano la mente

 

vivo ma non sento più i tuoi passi

vivevo ma invece di sognare morivo

rotolavo e rotolavo nei miei lunghi pensieri

e dove altrove si faceva luce lì, da me, il buio………

 

la strada sembra finita

La strada sembra finita.

Nessun senso. Adesso.

Troppo stanco di fronte a questo lungo cammino. Faticoso, arduo.

E il tuo rancore non pare facilitare niente, nella noia che da ora ci portiamo dentro. Perchè negarlo?

 

Libero dai miei dubbi arriverò alla morte forse. La speranza resta.

Tutto era andato morendo. Niente da salvare. L’abitudine, quella maledetta distruttrice che ci vede spengere a poco a poco pare riuscita nel suo intento.

 

non ero io

Rintanato nei miei passi che non erano lì

fronteggiando tutto quel fragore di menti

divoravo la mia vita cosi piccola

così saziabile

 

non ero io

non era successo

frammenti

frane

io di nuovo

io che non ero lì

un uomo

una mente

attesa

una mano a salvarmi che non arriva

 

riscoprii i miei giorni

che non erano ancora finiti

mi aspettavano ore ed ore inutili a guardare

a rigirare quella sabbia

di fronte alla mia inconsapevolezza

di essere ancora lì…..

 

scrosci

scrosci

e poi frastuoni

 

così è la mia testa

che scoppia

non regge più

in un bisogno strano di fuggire

di mentire...

 

stragi di pensieri

la mente si rivolta dentro sé

luce riavvolgimi su di te

mentre scivoliamo senza suono

in un sonno profondo...

 

dimmi

Dimmi,
come può un amore infrangersi
così come un’onda muore di fronte alla spiaggia
  
dimmi come la passione,
che cela fame,
si spegne
come un fuoco sull’acqua  
e dimmi
quando una vita si accascia
come una quercia crolla
dopo secoli vissuti ad altezze irreali
  
il mondo sembra dare pene
senza spiegazioni
così come un uomo
si guarda, un giorno,
e decide di non vivere più

fuggo, fisso

fisso

mi riguardo

e di fronte lo specchio si rivede all’infinito

 

Mi stroncai la vita

perché null’altro c’era

sentivo una salita,

eterna,

nella mia schiena

che colava dolori senza passioni

 

fuggo, fisso,

dal mio sguardo

perché ogni riflessione mi punge,

reale,

come un insetto affamato di me

che non si ritrova

di me che rantola

 

giocavo
Giocavo
e ti mentivo sempre
che non ero io
che non c’ero mai il luogo di un gioco che si ritira
e mi riassume dentro
in una parola
in un battito di mani
Non ho bisogno di morire
non ancora
ma solo di mentire.

 

homepage

torna indietro