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eh si

Eh si, mi ricordo che mi placasti subito. Fu tutto così immediato e mi resi subito conto delle strane percezioni del mio corpo. Eri tu che frugavi nella mia mente e non trovavi niente a parte poche cose… eh si poche cose che però ti acquisirono senza troppi pensieri. Fummo subito attaccati. Io presi te e tu prendesti me. Era amore? Io ti amai… subito un’unica persona, per poi spacciarsi per due. Io e te. Ma non hai mai capito quanto ti amavo? Io ero te. Io ero te. Io, ero te.

 

cristo perdonami

Cristo perdonami che non ho saputo,
che io mi vendico
mai in una facciata frontale
  
sedendomi e culminando
sotto le mie rughe
non ho saputo… 

il dolce nulla può
annientarmi
perché devo andarmene
e tutto ciò che so
ma solo adesso

x bubu

…grigiori di giorni lugubri,

stenti ad abbracciare un nuovo sole

ma sai che la fine non è adesso

e giurerai a te stesso che non vuoi,

nonostante 1000 guai,

arrenderti ma ribellarti

perché la vita è colei che ci riempie

non colei che ci annulla

 

tu sei la vita

tu insieme a tutti noi

 

un altro pò di gioia

E vivere
un altro po' di gioia,
quest’ultimi momenti con te,
solamente unica laggiù
in cima al mio labile,
senza confusioni
né ripensamenti:
solo abbracciandoti
  
un vivere ancora
come rinascere insieme
dall’inizio di tutto,con sguardo fisso
solo su di te
e poi solo vuoto
attorno a strane armonie
attorno al solo resto del mondo

sonica esiziale

Al fine,

che non esisterà più,

solo domande da porre

forse anche fin troppo banali

e distruttive come la mia anima che si svuota...

 

Esiziale, disumana vita

che muore,

ed era ora,

per non danneggiare troppo l’intorno,

chiusa in questi piccoli argini d’odio,

deriso intrigato deluso

come endofita di peggior specie

e paranoia, apatia sono i miei vezzi migliori

 

rallegrati persona

rallegrati nel vedermi sparire

penso ad una bugia

penso ad una bugia così affascinante
e mi ricordo di tempi passati
di sovversivi pensieri in cui
il torto e la ragione
erano un coniugarsi di valori
  
nelle mie passività vigeva la lealtà
che non si affacciava mai ad una vita disumana
creandomi in uno stato spettrale e trasparente
immutabile con l’ambiente
che tutto mi scorreva via
e tutto mi sfuggiva

dolci passi della gioventù

Sui dolci passi della gioventù scivola questa mia gioia
Che poi nello sbagliare si perde
  
Non posso accorgermi mentre tutto è sbagliato
Non posso vedere ciò che trema
  
Sui dolci passi della gioventù passava quella mia gioia
Nei bagliori della vita si perdeva
Accecato e troppo dalla sua avidità
Dal suo ozio di godere
  
E non potevo capire che tutto ciò era sbagliato
Non potevo vedere niente, perché tremavo.

il tempo che passa

Unanime che nel caldo ripensa alle sue disavventure,
il furto di una vita, il furto che si scandisce con poche parole
furto
ma che passa ai raggi X tutta la tua statura senza ripensarci mai e poi mai.
Finiti i tempi di abbandoni
il tempo adesso è ciò che fa i confini
con i suoi anni ed i suoi periodi maledetti
che ti corrodono e ti mangiano senza che tu te ne accorga.
E non credi che tutto ciò stia finendo,
non vedi, impazzito, che tutto ciò ti sta sfuggendo
perché sei immobile da questo furto
sei irraggiungibile da uno sprazzo di lucidità razionale
perché che sia successo a tutti ti consola solo a momenti,
ma momenti cupi, momenti tristi.

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