CHI SIAMO : LA NOSTRA STORIA
Il Ghetto Baraonda, nasce alla vigilia dei play-off di Serie A2 nel corso della stagione agonistica 1996. La "serie2 di gare in questione vedeva opposte le squadre del Basket Rimini e della Juve Caserta.
L'idea viene a due ragazzi che già da diversi anni seguivano le sorti della squadra bianco-rossa: si tratta di Saba e Gigi. I due, decidono di creare un nuovo "polo" del tifo riminese dei canestri ( già da diverso tempo ci stavano pensando ) perchè avevano voglia di dare vita ad un gruppo nuovo ed indipendente con una sua precisa identità non perchè non andassero daccordo con i tifosi già presenti ( le JBR ) ma perchè quando la Juventud naquè, loro ( così come altre persone che in seguito hanno aderito ) ancora non seguivano le sorti della squadra.
Il nome di "Ghetto Baraonda" ha un preciso significato: "Ghetto" è accostabile ad una zona della città di Rimini che veniva chiamata così ma, soprattutto, dal fatto che il gruppo era formato da pochi elementi; la parola "Baraonda", invece, è liberamente ispirata alla tifoseria di Reggio Calabria che ha un modo molto caloroso di fare tifo.
Il simbolo è il bulldog di Amsterdam che rappresenta la grinta dei supporters e la fedeltà nei confronti della squadra sempre senza farsi mettere "i piedi in testa" da nessuno.
L'esordio è un pò in sordina perchè, comunque, il tifo riminese veniva ancora trainato dalle JBR. Lo striscione appare per la prima volta nella trasferta a Caserta.
Nell'estate 1997, però, la vita del gruppo cambia decisamente: in seguito alle cessioni dei giocatori R. Semprini e F. Ferroni agli storici rivali di Forlì le JBR, si sentono molto offese e decisamente deluse dal comportamento della dirigenza così decidono di sciogliersi dando campo libero al Ghetto Baraonda che diventa il perno della "curva".
Le difficoltà erano molte, lo scetticismo generale nei confronti della squadra non aiutava i volenterosi ragazzi riminesi che, comunque, non hanno mai mollato e il buon andamento della Squadra è indubbiamente servito. L'unico aiuto della socità nei confronti dei tifosi, sono stati alcuni biglietti gratuiti.
All'inizio della stagione, poi, le curve venivano tenute chiuse rendendeo ancora più difficile la situazione. Per il resto il gruppo si è auto finanziato con la vendita di tessere (40) e magliette. Prezioso è stato l'aiuto di altri ragazzi che meritano di essere nominati: il Milite, il Sammarinese, Mussoni e Cristian Carbonari che con il loro aiuto hanno contribuito all'organizzazione di trasferte e alla realizzazione delle coreografie.
Verso la fine della stagione, visto anche il buon andamento della squadra, avviene il ritorno delle JBR che si presentano sotto il nome di "Vecc. JBR". In realtà gli elementi di questo gruppo hanno sempre continuato a venire al palazzetto. Dopo la promozione in A1, Le Vecc. JBR sono ritornate in curva in maniera decisamente costante ma questo non ha impedito al Ghetto Baraonda di continuare ad essere presente e a sostenere il Basket Rimini.
Il Nostro striscione, è apparso anche durante gare disputate da altre squadre del riminese: due volte a seguito della Stella Rimini di Pallavolo, una volta nella Finale del campionato femminile di Pallamano, in una partita di Coppa Italia casalinga di serie C fra Rimini e Carpi e in una gara della Jomsa Basket che militava in serie D questo perchè la nostra passione più grande è il basket ma ancora più grande è la nostra riminesità. E' anche stato attaccato nella curva Goriziana in occasione di una gara fra Loro e Noi a Rimini. Chi va al palazzetto di Rimini oggi, non vedrà più lo striscione del gruppo.
LA SITUAZIONE ATTUALE E' QUESTA:
Il Ghetto Baraonda non si è sciolto mai ufficialmente e non ha intenzione di farlo ma il comportamento della società ha allontanato i ragazzi dalla curva. Prima i componenti del Ghetto hanno continuato ad andare alle partite senza striscione, poi, per i motivi spiegati nella sezione "Noi e la società", si sono allontanati dal palazzetto. Forse, un giorno, la dirigenza del Basket Rimini farà qualche cosa per meritarsi di rivedere in curva lo striscione del Ghetto Baraonda 1996.
Alcuni giovani ragazzi riminesi che seguono le sorti della squadra da qualche anno, nell'estate 2009 si sono rivolti a Saba perchè vorrebbero che il Ghetto Baraonda ritornasse in curva.
Lui, si è detto disponibile ad aiutarli nella creazione di un nuovo gruppo per trainare il tifo riminese della "palla a spicchi" mentre, per quanto riguarda il ritorno del Ghetto, non si è buttato via del tutto.