ALTRI GRUPPI RIMINESI :
JUVENTUD BLANCO ROJA
Quando si parla del "tifo dei canestri" a Rimini, sarebbe un delitto non menzionare la Juventud Blanco Roja ( meglio conosciuta come JBR ).
Nel farlo, però, vogliamo essere assolutamente certi di ciò che scriviamo.
Per questo motivo, un Nostro esponente ha contattato uno dei capi storici di questo Gruppo che ne ha raccontato la storia dagli inizi fino ai giorni nostri. Ecco, quì di seguito, tutto ciò che riguarda le JBR.
LE ORIGINI
Il Gruppo, nasce durante l'estate 1990 dopo che, nella precedente stagione, si era svolto lo spareggio fra Rimini e Cremona sul neutro di Treviso con gli esiti conosciuti da tutti.
Si tratta di 5 / 6 ragazzi di età compresa fra i 16 ed i 18 anni.
I principi di questo neonato gruppo di tifosi erano ( e sono ancora oggi ) molto semplici ma precisi: divertirsi, cercare di coinvolgere più persone possibili e sostenere Rimini sempre e comunque non solo in occasione delle partite di basket ( infatti, senza striscione, questi giovani e volenterosi supporters seguivano anche il calcio, il baseball, la pallamano e tutti gli sport delle squadre riminesi ).
Il nome del gruppo, Juventud Blanco Rojas ( abbreviato spesso in JBR ), è in lingua spagnola perchè ispirato al calore del tifo argentino molto caro ad uno dei fondatori.
Il simbolo è il toro Krug ( personaggio della serie di Lupo Alberto ).
Si comincia quindi dalla stagione più difficile: quella di B1 arrivata dopo la retrocessione beffa dell'anno precedente. Il Gruppo si posiziona in curva con un tamburo ed in principio non fu facile perchè il resto del pubblico li ignorava abbastanza. Poi, grazie sia ai buoni risultati della squadra sia alla loro costanza, gara dopo gara il pubblico comincia a partecipare sempre più sino all'epilogo trionfale nelle gare di play - off contro Modena dove entrambe le curve erano occupate da tifosi riminesi.
Sull'onda dell'entusiasmo il gruppo aumenta di consistenza e nell'annata seguente ( terminata con la promozione in A1 ), verranno eseguite coreografie memorabili tuttora indelebili nella memoria di chi ha potuto ammirarle.
E' importante ricordare che i ragazzi del Gruppo, non hanno mai chiesto a nessuno di seguirli ma era il pubblico che lo faceva spontaneamente.
A livello di trasferte, lo striscione è apparso un pò ovunque da Varese a Reggio Calabria, da Sassari a Cantù ( trasferta oceanica ), da Bologna a Roma, da Caserta a Udine ( solo per citarne alcune ).
GEMELLAGGI
Il primo fu quello con Milano nato in spiaggia nel 1992 e suggellato durante la prima gara di campionato di A1 da Loro ( ad Assago ) con lo striscione delle JBR appeso nella curva milanese;
il secondo nato in maniera molto casuale con i Goriziani che, presentatisi in buon numero a Rimini, già a metà gara si sono presentati nella curva riminese per fare amicizia. Poi, a fine partita, il tutto è stato suggellato a metà campo.
Operazione che si ripeterà, poi, a casa loro prima della garache si svolse nel nuovo palazzetto goriziano.
Non esistono altri gemellaggi.
RIVALITA'
Da sempre, la più sentita è quella con i forlivesi. Più attuale quella con gli imolesi.
Altre rivalità sono con Montecatini ( gemellata con Forlì ), Cantù, Pesaro.
PERCHE' LE JBR SI SONO ALLONTANATE DAL BASKET
Chi si recherà oggi al palazzetto, noterà che lo storico striscione della Juventud Blanco Roja non c'è più.
Ci sono più di una ragione che hanno spinto i ragazzi a questo.
Cominciamo con il dire che la riminesità per Loro è, come già detto in precedenza, molto importante. Per questo, la vendita di giocatori della città ad avversari storici come Forlì ha creato le prime situazioni difficli che hanno cominciato a far riflettere sulla possibilità di abbandonare.
Poi, non va dimenticato che ogni qual volta si scopriva un giocatore di talento puntualmente la stagione successiva veniva venduto.
Andiamo poi alla chiusura delle curve al vecchio pala sport Flaminio che hanno dimostrato una totale insensibilità della dirigenza verso le esigenze dei tifosi. In quel periodo, i ragazzi hanno continuato a seguire senza partecipare ed in curva era presente solamente lo striscione dell'altro Gruppo il Ghetto Baraonda 1996.
Sono poi ritornati con il nome di Vecc' JBR ed hanno continuato per altri anni. Ma le cose, non sono migliorate. Anzi. Si continuano a vendere giocatori e si arriva alla retrocessione in A2. Di lì a poco, le gare casalinghe vengono trasfertite al nuovo impianto, il 105 Stadium che risulta essere molto dispersivo ( in passato, infatti, in svariate occasioni l'abbinamento tifosi - Pala Sport Flaminio è risultato fondamentale per le vittorie e spessissimo allentori e giocatori di altre squadre hanno detto che il pubblico era l'undicesimo uomo in campo ed un calore del genere si verificava solamente nei campi del sud Italia ).
Poi, la presidenza Capicchioni, porta l'arrivo di giocatori sempre meno attaccati ai colori bianco - rossi e sempre più interessati solo al denaro e si è arrivati, in alcune occasioni, ad avere in squadra solo dei "mercenari".
Ma l'ostacolo più grosso che le JBR ( ed il Ghetto Baraonda 1996 ) hanno dovuto affrontare, è stata l'assoluta mancanza di un ricambio generazionale. Chi nel 1990 era da poco maggiorenne, ora era cresciuto e cominciavano ad esserci impegni di lavoro, famiglia ecc... .
In principio, alcuni ragazzi più giovani hanno cercato di prendere in mano l'eradità dei due Gruppi. Ma si trattava di un modo totalmente diverso di tifare. Non si cercava più di coinvolgere la gente, l'importante era che tifassero quelli della "Nuova Guardia". Niente più cori ben ritmati e comprensibili ma canti che facessero divertire solo i "nuovi" e cose lontanissime dallo spirito che aveva animato la nascita della Juventud prima e del Ghetto poi.
Lo striscione JBR ha continuato ad apparire fino a quando uno degli esponenti del direttivo si è accorto che solo la parte dello striscione ( che lui aveva loro concesso in regalo per aiutarli ) con scritto "Rimini" veniva attaccata in balaustra mentre la scritta "JBR" veniva coperta o lasciata penzolare. A questo punto tale parte di striscione è stata ritirata visto, anche, il poco rispetto verso chi ha cercato di aiutare queste "nuove leve".
Si fa anche presente che non c'è alcun tipo di materiale ufficiale delle JBR attualmente in vendita. Sappiamo che c'è chi ha fatto fare sciarpe con il nome del Gruppo e le vende ma si tratta di persone che non hanno nulla a che fare con le JBR.
CHI FA PARTE DEL GRUPPO
Per non far torto a nessuno, chi ci ha dato tutte queste informazioni ha detto di non volere che la gente ricordi solamente chi ha creato la Juventud Blanco Roja ma tutti coloro che, chi prima chi dopo hanno sostenuto la causa spendendo i loro soldi per trasferte e coreografie, finendo le gare senza voce e con le mani spellate per il troppo battere le mani o suonare il tamburo, chi ha gioito per le vittorie e chi ha pianto per le sconfitte.
Ecco i nomi di chi ha contribuito a scrivere quelle che forse sono state le pagine più belle della storia del tifo riminese dei canestri:
Nikky, Max, Tumas, Bera, Il Magro, Rino, Emy, Ciccio, Saba, Miglio, Rotella, Antonio, Il Sammarinese, Egidio, Il Milite, Cervo, Mussoni, Eia, Cardo, il duo Turci - Righetti, Vagno.
Speriamo di non aver dimenticato nessuno, in caso contrario contattateci.
SITUAZIONE ATTUALE E CALCIO
Il Gruppo non si è sciolto. Esiste ancora. I ragazzi, seguivano anche il calcio e si posizionavano in curva Est ( senza striscione ).
Di seguito, dopo cinque play - off persi consecutivamente, solo per scaramanzia, si sono spostati nel settore "distinti". Si sono divertiti molto durante la stagione agonistica ed hanno contribuito a far tifare quel settore dello stadio Romeo Neri. Succede che quell'anno al 6° tentativo il Rimini centra la vittoria nei play - off e sale in C1.
La stagione successiva, sempre in quel settore, appare lo striscione "JBR STADIO" dove la parola "stadio" serve per differenziarli da coloro che andavano al palazzetto e continuavano ad utilizzare lo striscione JBR.
Sono fra i fondatori del "Collettivo Riminese" dal quale, però, decidono di uscire per la mancanza dello spirito di aggrgazione soprattutto in trasferta.
Infatti mentre le JBR volevano far partecipare alla vita di curva più gente possibile portando tutti ( dalla famiglia al ragazzino, dal signore di una certa età allo "scazzone" ) anche in trasferta, c'era chi preferiva selezionare le persone come se esistessero personaggi di prima fascia e altri di seconda non meritevoli di poter seguire la squadra.
Per questo motivo sono ritornati in curva in maniera indipendente.