GRUPPO FOTOCINE
"CONTROLUCE" Vercelli
L'AUDIOVISIVO FOTOGRAFICO
- A cura di Marco Bosco
5° Parte
Le centraline per dissolvenze sono il cuore di tutto
il sistema e stanno acquistando sempre più importanza in relazione alla qualità degli
apparecchi del corredo per presentazioni AV.
La loro evoluzione è stata molto rapida nei confronti delle altre
apparecchiature, grazie all'imperioso avanzare dell'elettronica negli ultimi decenni. Si
è cominciato a creare effetti di dissolvenza con meccanismi meccanici simili ad
attoruratori posti dinnanzi agli obiettivi dei proiettori ed azionati manualmente. In
seguito sono nati i primi dispositivi elettronici in grado di agire direttamente sulle
lampade di proiezione variandone l'intensità luminosa. |
Questi dispositivi erano azionati da valvole o diodi e
permettevano dissolvenze con tempi fissi. Un grande paso in avanti si è avuto con le
gloriose centraline "a cursore" che consistono in un comando a
cursore che genera una modulazione di frequenza stabilita e da un dissolvitore
(lettore). |
Nell'avanzamento di un programma a modulazione di
frequenza, un comando a cursore, legato ovviamente al dissolvitore, modifica la frequenza
portante di base che comanda i due proiettori. Una frequenza di 1055 Hz attiva le lampade
dei due proiettori a mezza potenza. Se, muovendo il cursore, aumentiamo la frequenza a
1400 Hz, l'intensità luminosa della lampada di un proiettore andrà crescendo, mentre
l'altra andrà progressivamente calando. Viceversa, se da 1055 Hz riduciamo la frequenza
sino a 710 Hz si avrà lo stesso effetto, ma invertito. |
In definitiva, l'escursione di frequenza da 710 Hz a
1400 Hz permette l'accensione della lampada da zero alla massima potenza per un proiettore
(A) e dalla massima potenza a zero per l'altro proiettore (B). Un'ulteriore diminuzione
della frequenza attraverso un microinterruttore (da 710 Hz. a 470 Hz) attiva l'avanzamento
del proiettore B, mentre un aumento della frequenza con un altro microinterruttore (da
1400 Hz a 2050 Hz.) attiva l'avanzamento del proiettore A.
La modulazione di frequenza può essere registrata su nastro magnetico
per consentire l'avanzamento automatico del programma.
Questo tipo di centralina è stata molto usata per via della sua
flessibilità, permettendo di modulare a piacimento l'intensità luminosa e di giostrare
dissolvenze personali con effetti di sovrapposizione e andate-ritorno dando così spazio
alla propria creatività. |
In contemporanea a questi dissolvitori si sono
sviluppate centraline ad impulsi di cui alcuni modelli sono ancora in
commercio; esse permettono di effettuare dissolvense con tempi prestabiliti ed alcuni
effetti standard. |
Ma la vera rivoluzione arriva con l'era del digitale.
E' proprio il digitale che vorrei prendere come esempio per illustrare
il funzionamento di una proiezione.
Prima di tutto precisiamo che con questo metodo si usano software
per la programmazione tramite PC, quindi si lavora non in tempo reale con
possibilità di correzioni e con precisioni assolute.
Un'altra fondamentale caratteristica è quella di non essere più
legato al fatto di pilotare due proiettori contemporaneamente ( cioè: A spento, B acceso
e viceversa) ma di agire sulla singola lampada di ogni proiettore, separatamente, per
qualsiasi comando. |
Prima di proseguire la discussione
vediamo in sintesi quali sono i comandi che vengono usati e che queste centraline (ognuno
nel suo modo) possono effettuare. La terminologia è in inglese, spesso non identica per
tutte le case costruttrici, ma generalmente vengono accettati e riconosciuti i termini che
seguono. |
ALTERNATE:
Muta la condizione della lampada da accesa a spenta e viceversa senza alcun trasporto
della diapositiva.
BACKSTEP:
Trasporta di una diapositiva all'indietro.
DISSOLVE: Muta la
condizione della lampada da accesa a spenta e viceversa nel tempo di fading assegnato. Il
proiettore buio trasporta automaticamente di una diapositiva in avanti.
FADE: Dissolvenza
in apertura o in chiusura ad un certo livello di luminosità stabilita.
HARDCUT: i
proiettori operano dissolvenze in illuminazione e spegnimento rapide, con un tempo di
fading pari a 0 secondi ed un trasporto immediato della diapositiva (per cambi rapidi).
INTERRUPT / FREEZE: blocca
un processo di fading attualmente in svolgimento.
LOOP: ripetizione
di ina serie di comandi precedenti.
PULS: fa partire
il lampeggio del proiettore ad una frequenza data.
NO PULS / STOP PULS :
arresta il lampeggio dei proiettori.
REVERSE:
dissolvenza all'indietro. Il proiettore buio trasporta all'indietro di una diapositiva e
si illumina in dissolvenza.
TRAY POSITION:
porta il caricatore ad una particolare posizione.
WALK: Trasporta
in avandi di una diapositiva. |
Questi comandi sono spesso
interdipendenti tra loro ed hanno bisogno di valori di tempo e dell'indicazione del
proiettore al quale viene diretto il comando.
Per esemplificare diciamo che il comando ALTERNATE deve essere
associato all'unità di tempo nella quale il comando viene azionato ed al proiettore
interessato.
Quindi la programmazione avviene passo dopo passo e viene memorizzata
dal computer sotto forma di linee di comando che possono, in un secondo tempo, essere
modificate e corrette
Oltre ai comandi operativi, queste contraline dispongono di sistemi di
settaggio che le possono predisporre ad ogno tipo di esigenza,
ne ricordo le più importanti:
Posizione caricatori.
Simulazioni.
Letture di altri segnali.
Riconoscimento tipo proiettori.
Variazioni tempi trasinamento dia.
Variazione tempi di attesa.
Impostazione automatica dissolven.
Impostaz. autom. segnali digitali.
Impostaz. autom. segnali di tempo.
Salvataggio impostazioni.
Controllo segnali a display.
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Alcuni dei comandi principali possono essera eseguiti
per mezzo del controllo a distanza ad infrarossi fornito di serie, con possibilità anche
di registrazioni in tempo reale.
Sulle centraline sono predisposti tasti per espletare funzioni manuali,
come per esempio dissolvenze fisse e le modalità per la collimazione dei proiettori. |
Il Time Code
Tutto quanto detto fin ora è riferito a
programmazioni tramite PC in quanto queste contraline sono ideate per funzionare in questo
modo anche se offrono altre alternative operative. Abbiamo anche visto che quasi tutti i
comandi sono legati ad unità di tempo; un tempo parziale inserito da noi che può essere
ad esempio la durata di una dissolvenza, ed un tempo totale nel quale quella determinata
dissolvenza deve essere effettuata.
Una condizione basilare per uno slide show di
successo è la perfetta sincronizzazione delle immagini e del suono. Per la coordinazione
del suono con i comandi dei proiettori è necessaria una ulteriore pista sul nastro
magnetico del registratore (vedremo più avanti i dettagli) che contiene le informazioni
di tempo. Le informazioni su questa pista permettono di accoppiare comandi del programma a
particolari passaggi di testo o musica.
I sistemi di programmazione con PC usano il codice
di temporizzazione SMPTE (Society of Motion Picture and Television Engineering). Questo
codice è riconosciuto a livello internazionale e viene usato largamente nelle produzioni
video e negli studi musicali. Esso fa uso di incrementi di 40 millisecondi, vale a dire
che ogni 0,04 secondi viene prelevata una informazione dal nastro.
Questa viene chiamata esecuzione con time code o
con tempo esterno, ma non volendo usare questa opzione o essendone sprovvista la
centralina, si può far uso del timer del computer. In questo caso, pur avendo un'ottima
precisione di tempo, dobbiamo rinunciare al perfetto sincronismo tra computer e
registratore, differenze che si accentuano più si va avanti con il programma.
Non ci si impiega molto ad inserire nel programma
i valori di tempo riferiti a ogni singolo passo, ma l'aggiustamento della sincronizzazione
di suono ed immagine può rappresentare un lungo lavoro. Ed è qui che entra in gioco la
conoscenza completa del programma che usiamo, cosa che inizialmente ci darà problemi
apparentemente insuperabili, ma la costanza nel provare e riprovare sarà ben presto
ripagata da grandi soddisfazioni. |
I Software
Avventurarci in questo campo sarebbe veramente
rischioso e confusionario in questa sede. Ricordo solo che ogni casa dispone di programmi
di base (quelli citati sin qui) a costi molto economici, nelle varie versioni: DOS -
WINDOWS - MACINTOSH.
Vi sono poi altre versioni si software più
sofisticati dove vengono mostrate a video simulazioni dello show, dove si può intervenire
su ogni tipo di comando senza alcuna limitazione (per esempio cambiando la curva di
dissolvenza) e sopratutto dove si può gestire in contemporanea le tracce musicali
eseguendo a video tutto il programma AV. Questi sono piuttosto costosi e richiedono
computer dalle prestazioni elevate ed una nostra buona preparazione nell'uso dei
programmi. |
Attualmente
le centraline con le caratteristiche qui descritte sono le seguenti:
DATATON: (Svedese)
La prima Ditta in assoluto a creare sistemi di questo genere, ed ancora oggi offre
prestazioni professionali leader nel campo della multimedialità di un audiovisivo. Il
sistema è modulare e si compone dal MIC 3 (piccolo programmatore a tasti), TRAX e MIC
SOFT (software), TRANSPAX (interfaccia pc e segnali vari), PAX (unità di controllo
principale), SMART-PAX (interfaccia seriale), POWER-PAX (controllo unità esterne),
MOTOR-PAX (controllo motori passo-passo), ed altro ancora...
BASSGEN: una
centralina compatta con la caratteristica di poter essere acquistata nella versione base
ed in seguito poter acquistare le chiavi di accesso ad altre funzioni.
STUMPFL: In varie
versioni compresa il full optional, in spazi ridotti, buona affidabilità e versatilità |
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