GRUPPO  FOTOCINE   "CONTROLUCE"  Vercelli     


 

LA  COMPOSIZIONE

Appunti e selezioni a cura di Giuseppe Casella

 

 

Una buona fotografia = sintesi ben riuscita di tecnica + composizione.

 

TECNICA:

  • Controllo della nitidezza dell'immagine (messa a fuoco).

  • Controllo dell'esposizione (tempo e diaframma).

  • Sviluppo e stampa.

A TUTTO QUESTO PENSA IN GENERE LA MACCHINA

COMPOSIZIONE:

l'organizzazione degli elementi dell'immagine.

E QUESTA DIPENDE SOPRATTUTTO DAL FOTOGRAFO

Comprende:

  •     INQUADRATURA: ciò che entra nel rettangolo del fotogramma: guardando nel mirino il fotografo decide quanto può e deve far parte dell'immagine e si rende conto di come i vari elementi agiscono uno rispetto all'altro: dipende dalla distanza tra fotocamera e soggetto e dalla focale dell'obiettivo.

  •     PROSPETTIVA: dipende dalla distanza tra soggetto e fotocamera e dall'angolo di ripresa (per cui cambia allontanandosi o avvicinandosi al soggetto, spostandosi verso destra o verso sinistra tenendo la fotocamera all'altezza degli occhi, più alta o più bassa.

  •     ILLUMINAZIONE: qualità della luce  (laterale, diffusa, controluce)  -  disposizione dei vari elementi chiari, scuri dei colori.

  •     MOVIMENTO: congelato / mosso.

  •     DISPOSIZIONE e rapporti reciproci delle forme, linee e colori nell'immagine; posizione del soggetto (e degli altri elementi) - alcuni considerano la composizione in senso restrittivo solo sotto quest'ultimo aspetto e lo considerano indipendente dagli altri quattro - .

 La tecnica è facile perché ben definita, oggettiva, si può apprendere facilmente; tutti possono ottenere fotografie tecnicamente perfette.  (Ma anche fotografie tecnicamente perfette, ci possono lasciare indifferenti).

La composizione è difficile perché indefinita, soggettiva: implica la sensibilità, il gusto; è il prodotto della cultura personale e della cultura fotografica e i fattori che la determinano sono in gran parte soggettivi.  (e ciò che piace a una persona può lasciare fredda un'altra).
La composizione non è un atto specifico del processo di ripresa, ma ha a che fare col modo di pensare del fotografo.
La composizione inizia nel momento in cui uno decide di scattare una fotografia; ed è il fotografo che deve decidere perché solo lui sa cosa vuole dire con la sua fotografia.
La composizione è quindi un concetto vago, personale; non ci sono due fotografi che la pensino allo stesso modo e siano d'accordo su tutti i punti che concernono la composizione.


Natura e scopi della composizione

La composizione è il mezzo più importante che ha in mano il fotografo per esprimere la propria personalità.
La composizione à indipendente dal soggetto; si possono fare composizioni di nature morte (Morandi), forme astratte (Kandinsky), oggetti geometrici (Mondrian), oggetti insignificanti (Van Gogh) che apparentemente non interessano a nessuno.

Tutti sono d'accordo che una composizione ben fatta produrrà un'impressione più forte che una composizione fiacca, senza nerbo.

"Una buona composizione è la maniera più forte di vedere le cose"  (Edward Weston)

         La composizione fotografica non è un processo graduale, ma deve prendere in considerazione simultaneamente tutti i diversi aspetti della futura immagine (inquadratura, prospettiva, luce, movimento, posizione del soggetto) perché essi sono indissolubilmente legati l'uno all'altro e un cambiamento di uno determina un cambiamento anche negli altri; inoltre tutti insieme determinano l'immagine finale.

   Domande che dovrebbe porsi il fotografo prima di scattare.

  • Come mettere ordine nel caos che ci circonda, dove ogni cosa interferisce con le altre?

  • Come separare l'essenziale dal superfluo?

  • Come isolare il soggetto, semplificare l'immagine?

  • Come presentare ciò che vedo e sento nella forma visiva più eloquente?


"Regole" accademiche più diffuse e citate
relative alla composizione.

        La "sezione aurea": assicura all'immagine proporzioni gradevoli; ma col suo effetto di serenità e armonia può anche condurre ad effetti fiacchi e noiosi.

        La curva a "S": è uno dei più triti cliché figurativi.

        Le cosiddette "linee guida": linee che dovrebbero guidare lo sguardo dell'osservatore verso il cosiddetto "centro di interesse".  Sono state condotte ricerche scientifiche con speciali apparecchiature e si è dimostrato che l'occhio individua immediatamente la parte dell'immagine di maggiore interesse trascurando completamente le linee-guida accuratamente predisposte.  Sono illusioni dei fotografi tradizionalisti.

        Composizioni basate su triangoli, diagonali, curve raffinate:   spesso tali figure esistono solo nella mente dei fotografi che le hanno inventate.   In effetti anche un fotografo occasionale, dopo qualche tentativo, tagliando qua e là e usando un po' di fantasia finisce per uniformarsi a un tipo di composizione concepita "a posteriori" triangolare o di altro genere.    L'osservatore che non ha preconcetti, però, non nota simili accorgimenti anche se gli vengono segnalati e quindi se ne disinteressa completamente.

        L'orizzonte, o un'altra linea importante, non deve mai dividere l'immagine in due parti uguali perché ne risulterebbe un effetto monotono.   Ma se il fotografo con la sua foto volesse proprio rendere l'idea della monotonia?

        Movimento e azione dovrebbero sempre procedere da sinistra verso destra perché questo è il senso normale di lettura.   Ma ebrei e arabi scrivono da destra verso sinistra.

        In una fotografia lo spazio davanti al soggetto in movimento dovrebbe essere maggiore dello spazio alle sue spalle.   Ma un oggetto in movimento posto presso il margine della foto verso il quale si muove dà l'idea dell'arrivo e ciò a volte può essere importante.

        Nel ritratto quando il soggetto non guarda l'apparecchio fotografico, si dovrebbe lasciare maggior spazio nella parte dove si dirige lo sguardo.   Cosa non necessariamente vera, soprattutto se si vuole dare un senso di tensione.

   La sezione aurea: è uno dei criteri compositivi più usati dalla tradizione e consiste nel disporre il soggetto in una posizione leggermente decentrata; è anche un modo di dividere lo spazio nelle proporzioni di 5 : 8           A:B=B:(A+B)
(Il rapporto  1 : 3  - divisione lo spazio in terzi - è troppo lontano dalla sezione aurea, tuttavia alcuni lo usano).

In fotografia si applica principalmente per le seguenti ragioni:

  •           dare proporzioni gradevoli all'immagine

  •           fissare la posizione dell'orizzonte

  •           fissare la posizione del soggetto (quando ce n'è uno solo)

   Alcuni movimenti e tendenze dell'arte moderna rifiutano (provocatoriamente) qualsiasi regola compositiva (Dadaismo, Futurismo, Pittura informale).


I principi della composizione.

Pur non essendoci regole precise di composizione, esistono dei principi sicuri dai quali un fotografo può lasciarsi guidare.

Comporre = dare forma combinando assieme.

Ciò implica mettere in evidenza, semplificare, isolare, aggiungere, togliere, riordinare, selezionare e scartare idee, concetti, aspetti del soggetto e componenti dell'immagine in base a una scelta precisa.  Questo processo può essere riassunto nelle seguenti fasi.

 ESPLORAZIONE: esplorare un soggetto in profondità significa osservarlo da tutte le parti, davanti, dietro, sopra, sotto, e destra, a sinistra; ma soprattutto vuol dire studiarlo in rapporto allo sfondo e a quanto lo circonda.
E anche in rapporto alla luce (diretta, diffusa, laterale, controluce).   Se ci sono elementi di disturbo nell'inquadratura, tante volte basta spostarsi lateralmente anche di poco per mandare fuori campo un particolare indesiderato dello sfondo o basta abbassarsi.   Anche piccoli spostamenti possono produrre differenze significative sul risultato finale.   Oppure, se questo è possibile, si può ottenere l'esito voluto cambiando la distanza dal soggetto avvicinandosi, oppure allontanandosi e usando un teleobiettivo.
Oppure usare la "messa a fuoco selettiva": cioè chiudere il diaframma il minimo indispensabile.  (Un assortimento di obiettivi intercambiabili assicura la padronanza dello spazio e delle distanze).

ISOLAMENTO del soggetto:   togliere materialmente le cose che disturbano; oppure, se il soggetto si può spostare, trovare un ambiente migliore; oppure cercare di riempire col soggetto tutta o quasi l'immagine (o avvicinandosi o con un teleobiettivo: ma il risultato finale è diverso; spostando la fotocamera varia non solo il rapporto di riproduzione del soggetto che diventa più grande, ma anche il rapporto tra soggetto o primo piano e sfondo; usando un teleobiettivo invece, si fa variare solo il rapporto di riproduzione del soggetto - diventa più grande - ma non si varia il rapporto tra soggetto e sfondo).

ORGANIZZAZIONE: implica ordine.
Una fotografia può essere "organizzata" in molti modi secondo la natura del soggetto e le intenzioni del fotografo, che reagisce in modo personale a quello che vede.
Una fotografia può essere organizzata sfruttando le linee, i colori, le forme, le luci, le ombre; può inoltre essere composta in modo da creare un'impressione statica di ordine, tranquillità, pace; oppure un'impressione dinamica di azione, di drammaticità, movimento, tensione.


GLI   ELEMENTI  DELLA  COMPOSIZIONE

Sono le linee, le forme, le tonalità di grigio o di colori, le zone di luce o di ombra.

Linee

La maggior parte delle fotografie contiene un certo numero di linee, alcune volte di poca importanza, ma altre volte di molta importanza se le linee sono linee dominanti e caratterizzano una composizione.

  Linee orizzontali: suscitano idee di stabilità, tranquillità.

  Linee verticali     : se sono linee verticali convergenti (perché l'apparecchio è stato inclinato) sono il simbolo grafico più potente dell'altezza; le diagonali (nella realtà potrebbero anche essere orizzontali o verticali): sono le più dinamiche di tutte le linee, un simbolo grafico del movimento, dell'azione, della precarietà.

  Linee frastagliate: (come il profilo di una città) sono l'opposto di quanto è liscio e tranquillo, hanno un effetto eccitante; colpiscono l'attenzione.

  Linee di movimento o di forza: rappresentate dallo sguardo di una persona rivolto verso una precisa direzione, da un movimento del braccio, di un'automobile... : sono linee importanti che possono servire come base per la composizione.

La linea dell'orizzonte: divide una fotografia in due parti, la terra e il cielo, le cui proporzioni hanno un' influenza decisiva sull'immagine.
Un orizzonte alto suggerisce le qualità terrestri del soggetto.
Un orizzonte basso dà invece risalto al cielo.
Un orizzonte che divide l'immagine in due parti quasi uguali dà lo stesso risalto al cielo e alla terra generando un'impressione di monotonia, un effetto che può essere desiderabile se si vogliono mettere in rilievo qualità monotone di un soggetto.
L'orizzonte dovrebbe essere riprodotto perfettamente orizzontale anche in fotografia, perché anche una minima inclinazione indica una certa trascuratezza; quando invece l'inclinazione è voluta, l'angolo deve essere pronunciato e non piccolo da sembrare un difetto o un infortunio.

Colori

Anche il colore è un aspetto importante della composizione.
In una fotografia a colori, il colore del soggetto è il più importante tra i fattori che determinano la composizione grafica.
Il colore del soggetto è molto influenzato dal colore della luce ambiente, che in esterno cambia secondo le ore del giorno e le condizioni atmosferiche; se la prima occasione non è propizia conviene attendere con pazienza o ritornare in un altro momento.
Una leggera sovraesposizione produce colori più tenui; una sottoesposizione colori più saturi.
La tonalità di un colore è più importante del numero dei colori accostati.  In genere, i colori tenui sono ancora poco sfruttati in campo fotografico.

Sfondo e primo piano

Occorre decidere quanto lo sfondo deve interagire col soggetto in primo piano, e quindi evitare gli sfondi inadatti che sminuiscono il soggetto o distraggono.
In alcuni casi lo sfondo fa parte integrante dell'immagine e viene messo in risalto dalla massima profondità di campo.

Rapporto spaziale

Nei paesaggi specialmente, è utile inserire nella composizione un oggetto di dimensioni familiari (ad es. una figura umana) che fornisce all'osservatore un elemento di misura che gli consenta di rendersi conto delle dimensioni dell'ambiente.

L'inquadratura

Tre regole di composizione sicure:

1.    Le piccole aree bianche del soggetto o dello sfondo confinanti con i bordi dell'immagine danno un effetto tanto più spiacevole quanto più le aree vicine sono scure.

2.    Le linee curve e le forme rotonde vicino ai margini non devono mai toccare i bordi della stampa, ma devono essere separati da uno spazio conveniente oppure tagliate coraggiosamente, vale a dire che un'ampia parte della curva va lasciata fuori dall'immagine.

3.    Le linee che tagliano più o meno diagonalmente un angolo dell'immagine non devono "spaccarlo" esattamente in due ma dovranno uscire dal lato orizzontale o verticale a una certa distanza dell'angolo.


LE   FORME  DELLA  COMPOSIZIONE

Al fotografo infine spetta un'ulteriore scelta tra due forme radicalmente diverse di composizione: la statica e la dinamica. (O naturalmente tutti gli stadi intermedi tra le due)

Composizione statica.

E' quasi indispensabile se un fotografo vuole evocare sensazioni di quiete, pace, stabilità. Questo accade quando:

  •    il soggetto è al centro,

  •    le linee sono convergenti verso il centro,

  •    le linee orizzontali o verticali non sono deformate,

  •    gli oggetti e le persone sono visti di fronte,

  •    le linee architettoniche non sono convergenti,

  •   l'immagine è simmetrica: la simmetria rappresenta un grado particolarmente elevato di ordine; in termini estetici l'effetto sull'osservatore va dall'impressione di perfezione formale alla monotonia e quindi è un valido mezzo compositivo.

Una composizione centrale può essere sommamente efficace nei casi in cui il soggetto ha una forma completa e autosufficiente: piazzando il soggetto al centro, il soggetto deve valerne veramente la pena, perché se non è così forte deluderà l'inconscia aspettativa generata dalla sua posizione; meglio allora spostarlo il qualche altra posizione del fotogramma.

Composizione dinamica.

E' quasi indispensabile quando un fotografo vuole evocare sensazioni di azione, movimento, velocità, vita, drammaticità, forti emozioni, precarietà.

Questo accade quando:

  •    il soggetto è situato presso uno dei bordi, anziché al centro,

  •    l'immagine è asimmetrica,

  •    prevalgono linee inclinate o diagonali,

  •    le linee verticali sono convergenti.

Tipici esempi di composizione dinamica sono le riprese dall'alto, dal basso, le immagini distorte di soggetti architettonici in cui le linee verticali convergono, le immagini in cui i soggetti in movimento sono mossi.

Equilibrio dinamico.

E' una composizione a mezza via tra statica e dinamica in quanto contiene elementi di equilibrio ed elementi dinamici.
E' statica quando gli elementi dell'immagine sono otticamente equilibrati; è dinamica perché la disposizione è asimmetrica.
Questa composizione è particolarmente dinamica in tutti i casi in cui il soggetto possiede sia qualità statiche che qualità dinamiche.

Altri modi di composizione.

     Sfruttando una "cornice" che è un mezzo di solito efficace per valorizzare un soggetto.

     Composizioni a schema ripetitivo (o modulare): quando lo stesso elemento si ripete più volte in modo regolare; è un espediente per presentare un soggetto interessante in una forma grafica più efficace.   Ma se il soggetto di per sé è debole il risultato sarà una foto banale.


CONCLUSIONE

1.       La realtà non è mai perfetta come la vorremmo e pochi soggetti sono di natura interamente statica o interamente dinamica; ci sono poi infinite vie di mezzo.  E' compito del fotografo dare forma, organizzare e presentare i vari aspetti in modo soddisfacente.

2.       Quasi mai c'è un solo punto di vista efficace.
Uno studio più approfondito del soggetto rivela immagini migliori, più significative; si scoprono aspetti nuovi e inattesi, angoli di ripresa, qualità, effetti di luce migliori: anche piccole modificazioni nell'approccio al soggetto possono produrre differenze significative sul risultato finale.

I professionisti lo sanno e studiano il loro soggetto da tutti i lati, sotto tutti gli aspetti, sanno quello che vogliono ottenere prima;   studiano:

  •         il soggetto, l'ambiente, lo sfondo;

  •         la direzione e la qualità della luce;

  •         la distanza, l'angolo di ripresa, il movimento;

  •         come presentare il soggetto nella maniera più efficace.

3.       Non esistono regole di composizione, e meno che mai regole inviolabili; ci sono soltanto dei principi; anche questi però vanno presi solo come idee-guida, passibili di interpretazioni e di revisioni.

 

Se un fotografo sente fortemente una composizione, dovrebbe esprimersi liberamente senza curarsi delle opinioni altrui.

 

Da:   Andreas Feininger:  La fotografia: Principi di composizione.        (A. Vallardi)

 

INDIETRO