Vista la richiesta da parte di più persone di informazioni riguardanti a questo nuovo organo della Viscount, e vista anche la mancanza di informazioni dettagliate ed esempi sonori in rete, è nata l'idea di realizzare questa pagina web.
Trovo comunque strano che la Viscount non abbia ancora realizzato qualche pagina web (come tutti i concorrenti) per poter dare la possibilità agli interessati di poter apprezzare appieno le caratteristiche della nuova linea di organi DB. Penso sia difficile pensare di vendere un prodotto che è poco pubblicizzato, difficilissimo poter provare nei negozi di musica e di cui non si riesce a reperire informazioni nemmeno in rete. A queste condizioni o una persona compera a scatola chiusa, oppure compera un prodotto della concorrenza.
Può darsi ci sia una spiegazione logica a tutto ciò, ma dal punto di vista di un potenziale cliente la realtà dei fatti è quella che vi ho presentato.
Il Viscount DB5 è praticamente uguale all'Oberheim/Viscount OB5 con sistema operativo 2.2.
L'organo è esteticamente bello, robusto e ben rifinito con legno di noce. Il peso è di 38 chili. Le dimensioni sono: 1170x570x216mm. Viene fornito con il leggio, il cavo di alimentazione e il manuale. Come opzioni sono disponibili il supporto in legno (non smontabile e ad un prezzo molto elevato), le pedaliere a 13/17/25 note, la panca (anche questa ad un prezzo alto), un diffusore amplificato, e il pedale di espressione. Peccato che non vendano una custodia adatta a trasportarlo.
Le due tastiere a 61 tasti di tipo waterfall (della Fatar) sono ben bilanciate ed hanno un ottimo tocco. Non sono dinamiche.
A voler cercare qualche difetto, i tasti per l'editing dei suoni sono poco precisi e un po' troppo economici; il display è un po' piccolo (Lcd alfanumerico di 2 righe X 16 caratteri retroilluminato), ma una volta tarati i suoni non lo si adopera molto.
Se in futuro dovessero fare qualche modifica estetica, sarebbe bello un colore tendente al giallo paglierino per i tasti e i pulsanti bianchi (tipo il Roland VK8); al posto dei due grossi interruttori per la gestione del Leslie, avrei preferito due pulsanti con un Led per indicarne lo stato. Infatti quando si cambia suono memorizzato è difficile ricordarsi lo stato del Leslie senza suonare.
Rispetto alla precedenti versioni del Sistema Operativo, le migliorie apportate sono: polifonia totale, miglioramento dei campionamenti, miglioramento del "leakage noise", "key click" campionati e gestiti in random, "chorus&vibrato" e "leslie&overdrive" pesantemente rivisti, miglioramenti di gestione.
Con le impostazioni di fabbrica, il suono è pulito e naturale, ma agendo sull'editing può diventare molto più graffiante.
Personalmente lo trovo più "sobrio" e meno "aggressivo" di un CX3 o un VK8, ma bisogna considerare che estremizzando le parametrizzazioni su tali concorrenti si ottengono suoni che a mio avviso sono troppo "spaziali" e "innaturali" (questione di gusti).
A differenza del CX3 e del VK8 che offrono 4 tipi di sonorità delle ruote foniche (clean, vintage, ...), il DB5 ne ha una sola ma è buona e adattabile ai diversi stili e approcci. Personalmente trovo che il CX3 e il VK8 siano leggermente superiori come suono e come possibilità di editing, ma il DB5 si difende bene. Si tenga presente che il DB5 costa meno di un VK8 e di un CX3 e che dovrebbe essere confrontato con il VK77 e il BX3 che costano ben più del doppio!!!
Diciamo che la filosofia costruttiva è quella dell'essenzialità (poche cose ma fatte bene), senza tanti sfronzoli e considerando come riferimento un vero Hammond.
VK8 e CX3 si mettono in particolare evidenzia soprattutto per la qualità di emulazione del Leslie e dell'overdrive, ma rimango dell'opinione che la migliore soluzione per ottenere ottimi risultati sia quella di utilizzare un Leslie originale e magari valvolare.
Come ha recensito Paolo Veronesi in una mail: "Non è un Hammond, come del resto non lo sono i vari Korg, Clavia, Voce, Roland e neanche il B4. Ma è bello, piacevolissimo da usare, suona degnamente, ha una sua personalità come gli altri cloni, nasce gentile e cristallino ma si arrabbia facilmente, ha i suoi 'plus', è un prodotto nostrano e (dulcis in fundo) costa relativamente poco".
Desidero fare i complimenti a Sandro Gabrielli e a tutto lo Staff di Ricerca e Sviluppo per l'ottimo lavoro fatto per migliorare le qualità di tale strumento, nella speranza che continuino a perfezionarlo e a potenziarlo ancor di più nel tempo.
COMANDI E CONNETTORI
PANNELLO SUPERIORE: 1. Sezione DRAWBARS PRESETS UPPER – LOWER & BASS. 2. Sezione VIBRATO & CHORUS. 3. Drawbars per la sezione UPPER. 4. Drawbars per la sezione BASS. 5. Drawbars per la sezione LOWER. 6. Sezione PERCUSSION. 7. Interruttore [POWER].
PANNELLO POSTERIORE: 1. Connettore Pedaliera [PEDALBOARD]. 2. Prese PEDAL [FOOTSW. I], [FOOTSW. II] ed [EXPR.]. 3. Prese MIDI [IN], [OUT] e [THRU]. 4. Prese SEND [L(MONO)] ed [R]. 5. Prese RETURN [L(MONO)] ed [R]. 6. Prese OUTPUT [L(MONO)] ed [R]. 7. Presa [HEADPHONES]. 8. Connettore [ROTARY TONE CABINET].
SETTAGGIO DEL SUONO
- PRESET E GLOBAL MEMORY (Voto: 6/10)
Il DB5 ha due tipi di memorie. I 14 tasti PRESET memorizzano solo la configurazione dei Drawbars (7 per il manuale superiore + 7 per il manuale inferiore e i bassi). Le 50 locazioni di memoria GLOBAL permettono la memorizzazione di tutto lo stato della macchina (Drawbars, suono, effetti,...) e possono essere richiamati attraverso i tasti funzione oppure attraverso uno switch a pedale. Peccato non sia possibile assegnare un nome alle memorie GLOBAL, infatti con il solo ausilio del numero è molto difficile ricordarsi il suono associato.
- DRAWBARS (Voto: 8/10)
Sono presenti 9 Drawbars per la tastiera superiore, 9 per quella inferiore e 2 (16' e 18') per la sezione dei bassi. Configurandoli opportunamente è possibile modificare (anche in tempo reale) la timbrica dello strumento. Trovo che le sonorità che si possono ottenere miscelando i Drawbars siano buone e simili all'originale. Ovviamente come nessun Hammond suona uguale ad un'altro Hammond, così il DB5 come gli altri Cloni suonano diversamente, con la propria personalità.
- SCALING (Voto: 6/10)
Non simula diversi tipi di ruote foniche (clean, vintage,...), ma diverse distanze tra le ruote foniche e i relativi pickup magnetici. Le differenze
tra le quattro posizioni non sono di colore timbrico ma di calore. Con lo scaling ipostato a 1, il suono è leggermente più cupo, mentre su 4 è un più "tagliente". A mio parere l'introduzione di tale parametro ha proprio lo scopo di alimentare tale ambiguità.(forse sono un po' malizioso!).
- PERCUSSIONE (Voto: 8/10)
Come nell'Hammond originale, è possibile aggiungere l'effetto di Percussione al suono prodotto dai Drawbars della tastiera superiore.
Come nell'originale, può essere esclusivemante di [2nd] (percussione di un'ottava superiore rispetto alla nota) o [3rd] (percussione di un'ottava e una quinta superiore rispetto alla nota). Attivando la Percussione viene disabilitato il Drawbar da 1' (il più acuto).
Con il tasto [Soft] è possibile selezionare il volume (Normal o Soft) della Percussione, mentre con il tasto [Decay] è possibile selezionarne la durata (Slow o Fast).
Attraverso l'editing dei parametri è possibile regolare:
- il Volume [0..100];
- la durata del Decay [0..100];
- il range di funzionamento della Percussione;
- l'eventuale attenuazione del Volume dei Drawbars quando si aziona la Percussion; Personalmente trovo l'emulazione della percussione buona e ben personalizzabile.
- BASSI (Voto: 6/10)
I Bassi possono essere suonati in due modi: o splittando la tastiera inferiore (sovrapposto in monofonico o splittato in polifonico)o utilizzando una Pedaliera opzionale da 13/17/25 note collegata all'apposito connettore (in modalità polifonica). Con i due Drawbars (16' e 8') è possibile regolarne la sonorità. In alternativa ai Drawbars è possibile utilizzare delle sonorità realizzate con un mix di Drawbars tipiche degli Hammond A3 e B3 (regolabili con i due Drawbars).
Attraverso l'editing dei parametri è possibile regolare:
- la modalità di utilizzo [Layer, Replace, Pedal];
- la quantità di Sustain delle note [0..100];
- il tipo di sonorità [Drawbars, A3, B3];
- la nota più alta suonabile; Mi pare che il volume massimo della pedaliera sia un po' troppo basso rispetto al volume che si riesce ad ottenere con i due manuali.
- KEY CLICK E RUMORI DI FONDO (Voto: 9/10)
Gli originali organi elettromagnetici erano caratterizzati da un classico “Click” prodotto da un imperfetto circuito elettronico che amplificava in modo anomalo la tensione che proveniva dai bus dei Drawbars e da un rumore di fondo generato sia dalla perdita di note dovuto alla rotazione delle ruote tonali (Leakage Noise) sia dal motore interno dell’organo utilizzato per la rotazione di tali ruote (Motor Noise).
E' possibile scegliere tra due tipi di click: uno più caldo e cupo e uno più
acuto e secco.
Attraverso l'editing dei parametri è possibile regolare:
- il Volume del Click all'attacco della nota [0..100];
- il Volume del Click al rilascio della nota [0..100];
- il tipo di Click [Dark, Bright];
- il Volume del Leakage Noise [0..100];
- il Volume del Motor Noise [0..100]; A mio parere, trovo che tali emulazioni dei "difetti" dell'Hammond siano molto realistiche e bene impostabili a piacimento. Molto valida l'idea di gestire il Click in "Random" per renderlo ancor più veritiero.
EFFETTI
- VIBRATO & CHORUS (Voto: 8/10)
Tramite la manopola a sei posizioni è possibile selezionare uno tra i tre effetti di Vibrato[V1-V2-V3] od i tre di Chorus [C1-C2-C3], differenti per profondità e velocità di modulazione. Tramite i pulsanti [UPPER] e [LOWER] è possibile assegnare l’effetto selezionato rispettivamente al manuale superiore ed al manuale inferiore.
Attraverso l'editing dei parametri è possibile regolare:
- la velocità dell'effetto [0..100];
- la profondita dell'effetto [0..100]; L'emulazione è buona.
- RIVERBERO (Voto: 7/10)
E' possibile scegliere tra quattro tipi di Riverbero [Hall, Room, Church, Spring] o un Delay. Attraverso una manopola è possibile impostare il livello dell'effetto.
Attraverso l'editing dei parametri è possibile regolare:
- il tempo di decadimento del Riverbero(o lunghezza) [0,7..9];
- la frequenza di taglio del di un filtro passa-basso per equalizzare il Riverbero [400Hz..inf];
oppure:
- il tempo del Delay [10..500];
- il feedback del Dalay [0..100]; Per un uso "Live" gli effetti sono buoni. Se si è molto esigenti è possibile collegare una unità effetti esterna per mezzo dei connettori SEND e RETURN.
- ROTARY (Voto: 5/10)
L’algoritmo ROTARY simula il classico effetto prodotto da un diffusore rotante collegato all’organo (Leslie). Per mezzo di un tasto [ROTARY ON/OFF] è possibile azionare o no l'effetto e con un'altro tasto [ROTARY SLOW/FAST] è possibile selezionare il funzionamento a velocità Slow o Fast. Per un miglior controllo è possibile usare due pedali di tipo "sustain" per comandare il rotary con un piede.
Tramite un parametro è possibile configurare il collegamento tra l’effetto ed il Riverbero, ovvero scegliere se collegare il Rotary a "monte" o a "valle" del Riverbero.
Attraverso l'editing dei parametri è possibile regolare:
- il tipo di connessione [Rev->Rot, Rot->Rev];
- il funzionamento degli Horn [With, Without];
- la velocità Slow [0..100];
- la velocità Fast [0 100];
- il tempo per passare dalla velocita Slow a Fast [0..100];
- il tempo per passare dalla velocita Fast a Slow [0..100];
Se si riduce a zero la velocità Slow (simulando il brake) il tempo di passaggio a Fast aumenta in proporzione, anche se si è impostato un avvio rapido della rotazione veloce. A mio parere, l'emulazione non è del tutto sufficiente e di qualità inferiore rispetto al Korg CX3; Trovo che sia carente nelle note acute alla velocità Fast. Mi pare che risulti troppo in evidenza la modulazione di frequenza, mentre sia troopo poco profonda la modulazione in ampiezza. Come ha evidenziato Enrico Cosimi nella sua recensione l'inserimento del Rotary "filtra un po' troppo il suono. Il mio consiglio è quello di collegare il DB5 ad un Leslie originale sfruttando l'uscita a 11 pin. In tal modo si "taglia la testa al toro".
- OVERDRIVE (Voto: 5/10)
L'Overdrive simula la distorsione del segnale quando un’amplificatore a valvole viene fatto lavorare in saturazione. L'unica regolazione possibile è la regolazione del livello di distorsione desiderata per mezzo del potenziometro [OVERDRIVE] presente sul pannello alla sinistra dei manuali. Per poter apprezzare a pieno la saturazione è necessario alzare il volume dello strumento al massimo. Utilizzando un pedale esterno per la regolazione del volume, all'aumentare di questo aumenta anche il livello della saturazione. Sebbene la qualità della distorsione sia migliorata come calore e corposità rispetto alle precedenti versioni del Sistema Operativo, sono del parere che la tecnologia digitale sia ancora lontana dal raggiungere il calore e la "ricchezza" sonora di un Valvolare. Proprio per questa ragione, se non ci si vuole accontentare sarebbe bene fare affidamento ad un buon amplificatore valvolare, se non adirittura ad un Leslie valvolare.
- EQUALIZZATORE (Voto: 7/10)
Al fine di regolare l'equalizzazione generale dello strumento, è presente un equalizzatore per la regolazione dei bassi [-12..+12] e degli alti [-12..+12];
GALLERIA FOTOGRAFICA
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RISORSE
E' possibile scaricare il manuale in formato PDF dell'OB5/DB5 DB5.zip (893KB).
Tanto per avere un'idea di come suona il DB5, ecco alcuni file MP3. Il primo brano è BACKWARD SHACK; un bel pezzo blues! La registrazione parte con la classica impostazione: Upper 888000000 C3; Lower 888000000 C3; Leslie Off; per poi inserire prima Percussion 3rd e poi 2nd; per poi passare all'azionamento del Leslie nelle due velocità. In allegato ci sono anche il relativo file MIDI e lo spartito in PDF.
Gli altri brani sono stati registrati con diverse impostazioni. Tenete comunque conto che non sapendo suonare la pedaliera dei bassi ho utilizzato delle impostazioni molto "alla buona"!