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La maggior parte delle lingue europee appartiene alla famiglia indoeuropea. Si ritiene che la sede primitiva degli indoeuropei si trovasse nella regione compresa tra la Russia meridionale e il Turkestan, e che da lì essi si mossero verso l'India e l'Asia e, fra 3000 e 4000 anni fa, verso l'Europa. Circa 2000 anni fa, all'espansione militare, politica e culturale dell'impero romano corrispose una vasta diffusione della lingua latina nel continente europeo. Dal latino discendono le lingue romanze, come l'italiano, il francese e lo spagnolo. Dopo la caduta dell'impero, popolazioni barbare di lingua germanica occuparono le ex province romane, tra cui l'Inghilterra, mentre popolazioni di lingua slava si diffusero nell'Europa orientale. Il risultato di queste migrazioni fu il confinamento delle lingue di origine celtica, come il gaelico scozzese, l'irlandese, il gallese e il bretone, un tempo diffuse in tutta l'Europa occidentale, ai margini occidentali di Gran Bretagna, Irlanda e Francia. Il basco, parlato nella Spagna settentrionale e nella Francia sudoccidentale, non è imparentato con altre lingue ed è l'unico idioma sopravvissuto, nella parte occidentale dell'Europa, tra quelli parlati prima dell'arrivo degli indoeuropei. Le altre principali lingue non indoeuropee in uso nel continente appartengono alla famiglia uralica: tra queste si ricordano il finlandese (suomi), l'estone e l'ungherese (magiaro). Popolazioni di lingua turca, idioma appartenente alla famiglia altaica, migrarono dall'Asia centrale all'Europa sudorientale circa sei secoli fa.
Lingue dell'Europa occidentale
Una nuova espansione delle lingue indoeuropee ebbe inizio circa cinque secoli fa, quando gli europei, grazie allo sviluppo di nuove tecniche di navigazione, partirono alla conquista degli altri continenti. Questa espansione ha segnato la storia di molti stati extraeuropei ed è all'origine della trasformazione etnico-linguistica in atto nella stessa Europa. Nel corso degli ultimi trent'anni, infatti, gli immigrati provenienti dalle ex colonie europee hanno portato le loro lingue madri, come l'hindi, l'urdu, l'arabo e il turco, nell'Europa occidentale.
Lingue dell'Europa settentrionale
Le lingue scandinave, un sottogruppo della famiglia germanica, prevalgono in gran parte dell'Europa settentrionale, in Islanda e nelle Fær Øer. Più a est troviamo il finlandese, l'estone e le lingue uraliche. Nell'estremo nord della Scandinavia e sulla penisola russa di Kola, i nomadi delle tribù saami hanno una propria lingua, anch'essa di origine uralica. Il lettone e il lituano sono lingue baltiche, appartenenti al ceppo indoeuropeo.
Lingue dell'Europa orientale
Le lingue slave sono predominanti nella maggior parte dell'Europa orientale e della Russia (vedi anche il percorso Eurasia). Il rumeno e il moldavo sono lingue romanze. L'albanese, parlato in Albania e in alcune regioni della Serbia e Montenegro e della Repubblica ex Iugoslava di Macedonia, e il greco sono lingue di origine indoeuropea non imparentate con le altre. L'ungherese, una lingua uralica, è parlato in Ungheria e in alcune regioni della Repubblica Slovacca, della Serbia e Montenegro e della Romania.
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