1 . LE ORIGINI

La congrega pare che sia stata fondata nella chiesa parrocchiale e, che poi in seguito i confratelli si siano costruiti una nuova chiesa sotto il titolo della Beatissima Vergine Maria della Misericordia ; qui si sono trasferiti dove, anche ora c’è la sua sede . Secondo quanto riportato su alcune pubblicazioni liturgiche e sul gonfalone sarebbe stata fondata il 1728 “da un buon numero di parrocchiani Sammartinesi” . In effetti, l’unico documento in nostro possesso di una certa importanza è il regio assenso di Ferdinando IV del 1778. Il regio assenso di Ferdinando IV è uno dei tanti provvedimenti attuati dal regno di Napoli preoccupato per gli ingenti lasciti agli enti ecclesiastici esenti dal fisco. Con tale provvedimento scompariranno di fatto diverse confraternite . Agli articoli dello Statuto sono allegate delle condizioni aggiuntive apposte dal Cappellano Maggiore che riguardano: “I° Che la suddetta congregazione non possa far acquisti essendo compresa nella legge di ammortizzazione, e che siccome l’esistenza giuridica di detta Congregazione comincia dal dì dell’impartizione, del R. Assenso nella fondazione, e nelle regole, così restino illese le ragioni delle parti per gli acquisti fatti precedentemente dalla medesima come corpo illecito, ed incapace il tutto a tenore del Regal Dispaccio de 29 Giugno dell’anno 1776 = Sdo (sta per Secondo) Che in ogni esequie resti sempre salvo il diritto del Parroco = Terzo, che le processioni, ed esposizione del Venerabile possano farsi precedente le debite licenze = Quarto, che gli Ecclesiastici, li quali al presente si trovano ascritti in detta congregazione, e quelli che si ascriveranno in appresso non possono godere, ne della voce attiva, ne della passiva, neque dirette, neque indirette ingerirsi negli affari della medesima = Quinto, che nella Dedizione dei Conti di detta Congregazione si abbia da osservare il prescritto del cap V § 1; et seguente del concordato = Sesto, che ha tenore del Reale Stabilimento fatto nel 1742; quei, che devono essere eletti per amministratori, e razionali. Non siano debitori della medesima, e che avendo altre volte amministrato le sue rendite, e beni abbino dopo il rendimento dei conti ottenuta, la debita liberatoria, a che non siano consanguinei, ne affini degli Amministratori precedenti sino al terzo grado inclusive che jure Civili = E per ultimo, che non si possa aggiungere o mancare cosa alcuna dalle preinsenze Regole, senza il precedente Rl. Permesso. E Quanto li Napl. A 27Giugno 1778” . Lo statuto scritto su dodici pagine di pergamena è costituito da otto capitoli i quali non subirono nel tempo alcuna modifica. Le norme in esso contenute, com’è conosciuto, costituiscono una fonte degna di dottrina, in quanto riecheggiano usanze già in atto da secoli, affidate e rispettate da generazione in generazione; in esso non si riporta la data esatta di fondazione, per una maggior conoscenza delle norme statutarie che regolavano la vita sociale dei confratelli, è utile operarne una accurata trascrizione dei titoli Titolo 1 Del Timore di Dio, amore tra Fratelli, ed ubbidienza ai superiori. Titolo 2 Degli esercizi da farsi dai Fratelli in Congregazione. Titolo 3 Di quello che devono osservare i Fratelli. Titolo 4 Dell’elezione degli ufficiali Maggiori e Minori. Titolo 5 obbligo del Padre Spirituale e sua Elezione. Titolo 6 Della recezione dei nuovi Fratelli e loro Noviziato. Titolo 7 Di quello che gode il Fratello in tempo di morte. Titolo 8 Dei pesi della Congregazione ed obblighi della medesima.

2. LA CHIESA DEL BORGO

La cosiddetta chiesa del Borgo destinata al culto della Madonna della Misericordia è stata fondata nel 1749 ed è gestita dai confratelli i quali, tra l’altro, periodicamente si riuniscono nella stessa. Ha la struttura a pianta rettangolare formata da un’unica navata- si accede grazie ad un’ampia e maestosa scalinata seguita da un sagrato di forma ellittica circondato da aiuole fiorite in ogni stagione. I rosoni e gli affreschi furono eseguiti da maestri fuscaldesi in stile barocco; sul portale in pietra serena e sulla finestra a esso soprastante sono incise le scritte: “Pro terrore no provotis … Procuratore Vincenzo Pinnola 1835 Maestro Domenico Gullo. Un tempo, lungo le pareti interne, esistevano gli scranni in cui sedevano i confratelli; oggi un artigiano del luogo è stato incaricato di ricostruirli sul modello antico. La volta dell’abside è a raggiera ed è dipinta di azzurro con stelle dorate. Dietro l’altare maggiore giganteggiano due colonne tortili decorate che fanno da confine alla nicchia dentro la quale è posta la statua più antica della Madonna della Misericordia. La tradizione vuole che ogni cinquant’anni essa sia portata in processione; probabilmente non rispettando la tradizione, l’ultima “uscita” della statua è avvenuta in occasione del giubileo del 2000. Una scala scolpita nella pietra consente l’accesso alla balconata nella quale è posto un organo a canne del ‘600 (purtroppo non funzionante) e quindi sul campanile. Sono presenti all’interno oggetti d’arredo religioso: di grande valore è la tela di fine ‘800 figurante la Madonna contornata da angeli. Il mese di settembre è quello che “vivifica” la chiesa poiché si svolgono diverse funzioni religiose in onore della madonna.

3. IL SANTUARIO

In contrada S. Bartolo, su un’amena collinetta, nei pressi del torrente Finita, è posto il Santuario della Madonna della Misericordia. Più volte ripreso e ampliato presenta sulla facciata principale la data del 1828. L’edificio è stato costruito in pietra a unica navata; sagrestia, campanile, locale adibito a ex voto e salone. La struttura è stata fatta in tre periodi diversi . Fu costruita alla fine del 1500, dopo la venuta dei profughi albanesi nell’Italia Meridionale. Custodisce la statua della Madonna della Misericordia. Vi si tiene festa votiva, “per il terremoto del 1854”, ogni anno il 12 di febbraio. Tale giorno è ricordato anche nel “Canto alla Madonna della Misericordia” “kur zuri terremoti … fjovari kish dimbëdjeth – Quando vi fu il terremoto era … il 12 di febbraio”. La confraternita della Madonna della Misericordia gestisce tutto il complesso. Riguardo all’origine del Santuario si tramanda una leggenda «in una giornata invernale fredda e tempestosa, un pastorello con il suo gregge, si era rifugiato sotto una quercia secolare posto alla sommità della collina, su cui poi fu costruito il Santuario. Impietrito dalla paura, si mise a pregare la Madonna implorandone la misericordia. Improvvisamente la Madonna con in braccio il bambino e ai piedi due angeli lo chiama rassicurandolo, e lo esorta a costruire in quell’eremo un Santuario a lei dedicato. Il pastore insieme ad altri fedeli fondarono la confraternita della B. V. Della Misericordia e costruirono il Santuario». Il Santuario ha rappresentato e rappresenta un punto di unione, di avvicinamento spirituale e materiale per tutto il comprensorio e non solo . L’erezione a Santuario Mariano interdiocesano è avvenuta il 09 ottobre 1988 da parte di Mons. Dino Trabalzini in Cosenza durante una solenne celebrazione a piazza Bernardino Telesio, come centro di speranza, e di unità di tutte le popolazioni albanesi della diocesi e per tutte le comunità cristiane.

4. IL CULTO

La chiesa del Borgo (ubicata nel centro del paesino) ed il Santuario (in contrada S. Bartolo a circa 3 Km dall’abitato su una dolce collinetta ai piedi della quale scorre il torrente Finita) sono i luoghi di culto della Misericordia. Le incombenze di culto sono concentrate soprattutto nel mese di settembre con i rosari serali e le celebrazioni dell’ultima domenica di settembre. Fino alla fine degli anni cinquanta, la festa principale si svolgeva al santuario. Il 12 febbraio ricorre la festa votiva che si celebra nel santuario di S. bartolo. Per l’occasione i confratelli, debitamente vestiti con gli abiti confraternali, portano in processione la statua intorno al santuario e danno l’autorizzazione ai fuochi pirotecnici. Al termine della processione viene offerto un pasto frugale a tutti i fedeli. Per l’ufficio dei morti sono previste una messa cantata e altre dieci messe lette, da celebrarsi in suffragio di ogni fratello che muore. Le statue raffiguranti la B. V. della Misericordia sono due: una si trova all’interno -nell’apposita nicchia- della chiesa del paese; l’altra è custodita nel Santuario e, in occasione della festa di settembre, viene portata ed ornata nella chiesa del paese.

5. LE CARICHE

Lo statuto prevede che i dignitari della Confraternita della Misericordia debbano essere dodici “ad onore delle dodici allegrezze della Beata Vergine ricevute dalla SS. Triade.” . La carica più importante ed autorevole è quella del Priore che ha l’onere e l’onore di coordinare eventuali lavori, convocare l’assemblea e gestire i rapporti con le autorità ecclesiali del territorio. Seguono poi il Primo assistente ed il Secondo Assistente che hanno il compito di coadiuvare ed eventualmente sostituire nelle pubbliche manifestazioni il Priore; il Gonfaloniere è addetto a portare il gonfalone nelle processioni e nelle pubbliche manifestazioni; il Tesoriere si prende cura della contabilità; il Segretario ha naturalmente il compito di redigere i verbali; il Maestro dei Novizi si prende cura, impartendo lezioni, dei novizi destinati ad entrare nei Dodici; per finire ci sono cariche simboliche: il Maestro delle cerimonie, il Cantore, il Sagrestano, l’Infermiere ed il Portinaio. A seguito delle elezioni del 2008 sono in carica nell’ordine sopraesposto: Antonino Puritano, Vittorio Caliginoso, Lazo Pantew, Francesco Bruno, Lorenzo Pinnola, Annina Mayerà, Elena Iantorno, Angelo Guzzo, Gustavo Aloise, Orlando Celestino, Fedele Chimenti, Giuseppe Lombardo. Ogni tre anni (“ad onore della circoncisione di nostro Signore”) , nel mese di gennaio, si tengono ufficialmente presso la chiesa del Borgo le elezioni in cui partecipano tutti gli iscritti a codesta rispettabile confraternita con il criterio “una testa un voto” . Tutti i confratelli indossano un lungo camice bianco con mantellina dai fregi dorati. Il colore rosso della mantellina e della fascia discrimina il Priore dal Primo e Secondo Assistente che hanno le mantelline di colore azzurro scuro e da tutti gli altri confratelli che indossano le mantelline di colore azzurro. In occasione dei funerali e della processione del sabato Santo tutti i confratelli, compreso il Priore, indossano per l’occasione pure una fascia bianca.