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Didattica

Teoria  dell'origine della specie
secondo Lamarck


Carlo Linneo nel 1758 pubblicò "il sistema della Natura" e inventò il sistema di nomenclatura a doppio nome. Egli credeva che le specie fossero fisse, non si modificavano. Secondo Linneo, infatti, tutte le specie esistenti erano state create così come noi le vediamo, fin dalle origini del mondo. Era un creazionista.
Lamarck
(1744-1829), contrariamente a Linneo, non riteneva che le specie fossero immutabili e che quindi esse non erano dovute ad un'originaria creazione. Egli sosteneva che negli animali ci fosse una sorta di spinta interna, una tendenza al miglioramento, al perfezionamento. Lamarck concludeva che tutte le specie animali erano collegate tra loro perché derivate da un unico progenitore. Da questo progenitore si erano sviluppate diverse specie che avevano maggiormente sviluppato ognuna diverse organi. Lamarck quindi nel suo libro pubblicato del 1809 rinnega il creazionismo e nota che in tutti gli esseri viventi può essere trovata una somiglianza di fondo che li accomuna, e ritiene che tutti derivassero da un unico progenitore.

Errori nella teoria di Lamarck

  1. Eredità dei caratteri acquisiti: egli credeva che i miglioramenti acquisiti da un animale durante la vita per adattarsi all'ambiente, vengono trasmessi ai figli. E' dimostrato invece che i caratteri acquisiti dai genitori durante la vita non si trasmettono ai figli.
  2. Il secondo errore di Lamarck fu la sua convinzione che il fine ultimo della natura sia di condurre tutte le specie, uomo compreso, sulla via di un continuo progresso.
Agli inizi dell'800 Cuvier, grazie a numerosi ritrovamenti, dimostrò l'esistenza di numerose specie che si erano estinte, secondo lui a causa di enormi cataclismi.