La pioggia è una grande tristezza.
Induce a fermare gli occhi a guardare,
ma non il pensiero a tornare indietro nel tempo
ed a rivangare.
E' un momento di somme e di bilanci,
di lacrime per delusioni patite,
di groppi alla gola per impulsi di rabbia.
La pioggia bagna i ricordi e ne ritrae i confini.
Anche quelli più belli si concentrano,
non sulle storie esaltanti ma sugli epiloghi tristi:
perchè la pioggia è mesta e severa.
La pioggia bagna, annacqua le speranze,
le rende grevi e sfuggenti,
le scaccia beffarda perchè richiama il dolore.
Si spande e tocca ogni cosa,
raffredda ed evoca i brividi
con una sensazione di freddo che
passa nel corpo,
a raffreddare entusiasmi ed illusioni,
porta sgomento a volte timore.
Pensa al raggio di luce che presto la scaccerà via,
pensa al calore che asciugherà la sua fredda liquidità,
pensa ai colori più vividi che scaldano i tuoi sentimenti,
pensa alla gioia di una fantasia d'amore,
pensa all'idea di una esplosione di te,
a nuovi fervori,
al pensiero costante di un urlo di gioia,
alle carezze del pensiero di un soffice sogno che
ti conduca a vivere le tue sensazioni.
Pensa ad una grande emozione che
si impadronisca di te e
ti faccia pensare che ogni tanto
può piovere perchè dentro di te splende il sole.
Un bacio. Vito

 

E' il silenzio che rincorre il rumore.
Un suono che passa attraverso e che non ha sosta.
Un rimbombo nell'inquietudine di un turbinio di pensieri.
Il silenzio che sovrasta ogni voce:
spesso un pensiero che sovrasta ogni cosa.
Una voce che non ha corde vocali ma
che ha modo di farsi sentire e
diviene un grido di rumoroso silenzio.
Il silenzio va sempre ascoltato!

E se qualcuno pensasse al silenzio
quale il più turbolento dei suoni,
e pensasse che si ascolta di tutto,
ogni giorno, senza che si dia retta ad un suono
che passa attraverso e che non ha sosta:
è continuo, come una idea di moto perpetuo che
solo gli astri, da sempre, san fare.
Perché nessuno, attento, l’ascolta e si porge,
umile,
a saperlo sentire.
Perché il silenzio non è ben accetto e
spaventa come se fosse una fine.
Il silenzio è la nostra difesa,
la nostra barriera di riservatezza,
il nostro spazio di assenza e di vuoto:
il nostro mondo di umana viltà.
Si ama e si odia in perfetto silenzio,
si vuole e si ascolta senza parlare.
Si tace perché non si ha nulla da dire;
si ascolta perché si lascia sfogare,
con la riserva di poter replicare.
Le mie parole, però, son dentro di te,
rimbombano nel tuo inquieto silenzio.
Le mie parole audaci, i silenzi gridati,
la mia voce che ti prende e ti scuote,
nel silenzio che sovrasta ogni voce,
ed il pensiero che mi corre veloce
tra le grida di rumoroso silenzio;
la mia voce che rincorre veloce le parole
che rincorrono il suono:
il suono di un silenzioso rumore.

Un bacione. Vito

 

La notte è il contenitore di tutto.
Dai sogni ai desideri,
dai tormenti alle passioni.
Nella notte tutto si addensa
o si dispiega
come una trama di un film.
Quante è dolce...quanto è amara la notte.
E' dolce perchè ti illude,
ammalia,
ti fa sembrar vera una realtà sognata,
rende godevoli difficoltà,
voglie,
illusioni;
è amara perchè è effimera,
surreale,
labile,
evanescente.
E' falsa la notte:
trasforma le cose,
le persone, gli ambienti.
E'fantastica la notte
esalta lo spirito,
il pensiero,
le sensazioni.
Quante emozioni si diffondono!
Quante albe assopiscono
i fermenti di una notte trascorsa ad
ascoltare i sospiri,
tra i brividi di corpi che si cercano e
si uniscono in danze di musiche cariche
di intensità e di sensazioni dirompenti.
Tra sogno e realtà e
desiderio di vivere,
tra parole e tra canti,
tra poesie e silenzi,
tra ricordi di dolcezze estasianti,
con un ritmo che si ripete e
che attraversa il passato,
una voglia che cresce:
è il presente che reclama e
che pretende un futuro.
Una notte da sognare...
una notte da avere.
Ciao Gennie! buona notte..

 Vito

 

Cara gennie ...
non puoi posare l'anima...
è tutt'uno con il tuo corpo ed
il tuo pensiero.
Ciò che di bello c'è nella vita è
che tutto vien fatto coinvolgendo ogni parte di noi.
E' così che toccando il tuo viso
chi ti accarezza coinvolge l'animo e
dona slancio al tuo pensiero.
La carezza si trasforma in piacere,
se l'anima ed il pensiero
condividono la sensazione del tuo corpo,
e si traforma in disgusto e ripulsa,
se il tuo corpo reagisce al pensiero
di un'anima che non supporta.
E' un'automatismo strano il nostro,
diverso da quello fatto di rotelle che girano e
da ingranaggi e da nastri che trasportano.
La nostra energia è nell'istinto e
nella ragione,
senza cavi che alimentano,
senza canoni di energia consumata da pagare.
Si paga con la felicità o meno e
si consuma con la passione.
Il nostro automatismo in alternativa fa
distendere il corpo o lo fa contrarre,
alimenta i sospiri o dà vigore ai toni freddi,
duri,
distaccati.
A volte ci porta lontano come forza motrice che spinge,
alimenta i nostri sogni e
ci fa scuotere come un vento sulle foglie degli alberi.
L'automatismo dell'anima è
quello che più spesso spinge il corpo e la ragione.
Anche quando sorridi e guardi,
comunicando sensazioni,
è l'anima che atteggia il tuo corpo ed
elabora il tuo pensiero.
Se ti parlo d'amore, ad esempio,
il tuo corpo s'accende perchè
la ragione ha sospinto il tuo animo,
le parole a volte sono come le carezze ed i baci.
La differenza sta nel fatto che
queste sospingono l'elaborazione della tua ragione,
che coinvolge anima e corpo,
mentre la carezza o il bacio
partono dal tuo corpo e
coinvolgono l'animo che elabora la tua ragione.
Più complesso è invece l'automatismo che ha origine dall'anima.
L'animo ha per sua iniziativa diversi momenti di stato.
Anche un fatto estraneo, ad esempio una ruga,
o una cattiva sensazione, la trascuratezza degli altri,
la mancanza di attenzioni provoca uno stato diverso.
Alimenta la ragione, dunque, e questa il tuo corpo...
anche in manifestazioni di rinuncia,
di abbandono, di rassegnazione.
A questo bisogna reagire e
riprendere il possesso delle proprie sensazioni.
Ciao. Vito


Cara gennie...
quando si vuole rappresentare un ombra che
si appresti a deludere la continuità della gioia,
la si rappresenta come una nuvola che offusca la scena.
A volte ci si sofferma a
guardare queste masse grigie e biancastre,
ed a volta più scure, e
si spera di vederle aprire,
spaccarsi per far filtrare la luce.
Si confida in una forza della natura che
le diradi e le sospinga da altra parte,
o che le faccia sciogliere e
svanire in tempi ristretti...
perchè si sa che
dall'altra parte,
più su, c'è il sole, c'è la luce,
la speranza di tepore,
la sensazione di allegria,
il calore che s'infonde e ci rende sereni.
Buona giornata ed un bacio alla
....luce del sole...ahahah!!! Ciao! Vito

 

Cara gennie...
ciò che si sente dentro,
il sentimento ed il desiderio di ritrovare i
 momenti,
 i profumi e le sensazioni dei nostri ricordi,
è come l'aria che si respira.
 Un bisogno continuo che non si ferma:
 è ciò che alimenta la vita.
 Il nostro corpo vive di ricordi e
di sensazioni provate,
 come la nostra mente: anzi
 si integrano tra loro e spesso vanno in
conflitto.
 Non sempre la mente approva
 ciò che il corpo desidera e
 non sempre questo
 si adegua alle scelte del pensiero, e
 se nasce il conflitto è perchè la mente
 impone la mortificazione del corpo o
 quest'ultimo quella del pensiero.
 Come si potrebbero dimenticare
 i brividi e le emozioni di un amore che
 ha invaso ogni senso e che,
 penetrato nel cervello ne ha condizionato ogni
 volontà?
Come si può non pensare che
 le emozioni siano le spinte della vita e
che la loro ricerca ne motiva la voglia?
La ricerca è continua, senza sosta, e
divaga nei ricordi, ma anche nelle
sensazioni nuove;
si invola nel pensiero mentre guardi una rondine,
 si ferma sulla tua pelle mentre i tuoi occhi
 si riempiono dei colori di un fiore,
 ti fanno fremere come le foglie
di un albero al vento.
 Non è la parola che esce dalla mente e
che scrivi su di un diario all'ultima pagina che
 potrà porre limite alle tue sensazioni,
che potrà chetare il tuo corpo e
 far prevalere il pensiero.
 la fine è poi sempre l'inizio di ...
qualcosa di nuovo!
Un bacio
. Vito
 

 

 

 

Ciao gennie...
un'attimo c'è un fazzoletto bianco che
ti asciuga la lacrima.
Che effetto, alla luce della luna,
la tua guancia appena bagnata ed
i contrasti col bianco e
con quella mano che percorre
il tragitto luccicante della tua lacrima scesa.
I colori, anche quando non sono quelli solari,
sono bagliori di intense emozioni
se racchiudono i toni di un animo.
Così i tuoi occhi nell'ombra quasi a
nascondere il tuo momento speciale,
bui, circondati di bianco,
ed un volto rigato,
quasi fosse solcato
da un ruscello di acqua che
sgorga dalla terra
con naturale dolcezza.
E la limpida acqua,
leggera e brillante,
si lascia toccare dalla luce e
la coglie facendola propria.
E' così che la tua lacrima
si lascia cogliere dal candore
di quel pezzo di stoffa,
in una mano che al buio pare invisibile,
ed il tuo sguardo che si fa intenso,
la lacrima si asciuga,
ed i tuoi occhi che riflettono la luce
della luna che sorniona si ferma
a guardare.
Ciao! Vito
 

 

 

E se il perdersi fosse l’inizio di una ricerca?
Andare vagando mentre il mare borbotta e
la luna incompleta fa sembrare inquietante

la ricerca di un senso…
Cosa si chiede alla vita se non un senso al proprio passaggio?
Forse si chiede alle sensazioni di fermarsi ed aspettare?
Le sensazioni sono il trionfo dell’inconscio.
Ti assalgono come un tornado che gira:
una tempesta di richiami e
di sogni immersi in un enorme frullatore.
I tempi e gli spazi della vita tutti all’interno,
mentre, minuscola, una mano si aggrappa

 ai sostegni dei ricordi
che lentamente col tempo si sfaldano.