Carlo era un nostro corista, ma non era uno
dei tanti, era un corista speciale. Fu uno dei fondatori del gruppo
e ha sempre continuato con entusiasmo e piacere. Non sarà
facile dimenticare e rimpiazzare la sua voce limpida, squillante.
Il canto era una sua passione da sempre, era il modo per esprimere
quelle emozioni che lui celava sotto il sorriso. Lo ricordo bene
quando, con sicurezza e dolcezza, intonava note alte e difficili.
- Bravo- gli dicevamo - complimenti-. Lui rispondeva:- non è
vero-. Lui era così, schivo, discreto, i complimenti quasi
lo imbarazzavano, ma quanta era la gioia di un pezzo riuscito
o di un apprezzamento di un amico. Alcune volte, dopo un'esibizione,
con la sua voce pacata mi diceva: - ho incontrato il tal dei tali,
mi ha detto che ci ha sentiti cantare e che siamo stati veramente
bravi-. Lo diceva sorridendo con gli occhi e con una felicità
quasi nascosta. Un complimento di un amico o di una persona stimata
era per lui un grande premio, perché sapeva apprezzare
le cose nobili e vere della vita: l'amicizia, la solidarietà,
il rispetto, la disponibilità. Queste doti la ha mantenute
unite ad una signorilità invidiabile. Sapeva aiutare gli
altri, nei modi giusti, senza essere invadente, a bassa voce.
Nelle sere d'inverno, quando il freddo impedisce di cantare e
blocca la voce, "il Colombo", come io lo chiamavo, accendeva
il riscaldamento il pomeriggio, controllava che tutto funzionasse,
noi trovavamo un ambiente confortevole. Spesso, nei momenti stanchi
e tesi, una sua parola saggia e pacata serviva a ridurre tutto
alla dimensione più vera, a dare il senso giusto alle cose,
a riportare il sorriso. Così ha sempre fatto, cosciente
che la vera disponibilità è fatta di piccole e tante
cose quotidiane, di azioni magari poco appariscenti, ma essenziali.
Così ha sempre fatto anche con i suoi amati alpini, per
i quali ha lavorato e spesso anche cantato in compagnia. -Lo so-
diceva- che sforzo la voce, e questo lo pago per qualche giorno,
ma dovete capire-.. Chiedeva scusa per seguire una passione, per
gioire con i suoi amici.
Caro Carlo,
non sarà davvero facile rimpiazzarti, eri sicuro, ben intonato,
eri bravo davvero, e non solo nel canto: con gli amici, nel calcio
(altra grande passione), con la famiglia, nel lavoro, nei rapporti
sociali. Ora sei in pace, quella pace che tu hai coltivato quotidianamente
per tutta la vita, come un fiore, e della quale donavi agli altri
il profumo. Ci mancherai, sentiremo sempre la tua voce tra le
nostre.
Ti chiediamo solamente un ultimo favore: da lassù, prestaci
un poco della tua saggezza e calma, aiutaci a cantare alcuni brani
che a te piacevano tanto. Fa in modo che la voce non rimanga strozzata
nella gola, perché per te vorremmo cantare bene, come tu
meriti, ma non siamo sicuri di esserne capaci.
Ciao Carlo.
Un tuo amico
Una pagina per ricordare il nostro amico Carlo
Colombo che ci ha lasciati improvvisamente il 3 ottobre 2001,
mentre era a Assisi, in gita con la parrocchia.