RIFORMA SCUOLA & ARTICOLI

la posizione del comitato genitori sulla riforma della scuola del ministro letizia brachetto-moratti

 

             

Cari genitori,

in questi mesi abbiamo assistito ad una forte mobilitazione da parte di tutti i componenti della scuola: genitori insegnanti e bambini si sono attivati in diversi modi per dire no alla Riforma della Scuola. Abbiamo passato settimane a leggere, manifestare, dibattere e confrontarci con tanti altri genitori che, come noi, si chiedono perché si voglia smantellare una scuola che funziona, forte di un corpo docente che realizza, attraverso il team, una proposta didattica condivisa ed efficace.

Abbiamo dovuto districarci tra i termini degli addetti ai lavori (complicatissimi!) e i testi ministeriali dal linguaggio impossibile, leggere tra le righe degli opuscoli accattivanti e propagandistici che il Ministero, con tanta solerzia, ha diffuso su tutto il territorio nazionale; libriccini dove si sottolineano, tra tutte, le parole"gratis" e "famiglia"come se queste avessero il potere di incantarci o ammansirci.

Ultimo colpo di coda del Ministro la circolare emanata per consentire le iscrizioni del prossimo anno, dove si chiede alle famiglie di iscrivere i propri figli alla scuola d'infanzia, elementare o media prefigurando una scuola in cui valgono organizzazione e orari non definiti, né approvati ancora dal Parlamento; è fallito il tentativo di accattivarsi le mamme lavoratrici con l’invio della lettera mielosa e accomodante che prontamente la Moratti ha pubblicato su Internet.

Ben altra, rispetto alle promesse, è la realtà che ci aspetta !

Il decreto introduce il maestro prevalente, anticipa l’ingresso dei bambini sia alla scuola d’infanzia che all’elementare, crea percorsi differenziati a seconda delle singole capacità, elimina l’esame di stato in V elementare perché non sussistono più i parametri di riferimento su cui lavorare.

Il decreto di riforma del ministro Moratti all’art.14 abolisce sia i moduli che il tempo pieno. Prevede, per la scuola elementare, una didattica articolata su 27 ore settimanali obbligatorie per tutti gli studenti, a cui si possono aggiungere ( a richiesta) altre 13 ore facoltative (10 di mensa e 3 di attività proposte dalla scuola).

Questo non è il tempo pieno!

Nella scuola a tempo pieno la didattica si articola su 40 ore settimanali per tutti e obbligatorie, tempo mensa compreso.

Partendo dalla certezza che non approviamo la scuola che si sta prospettando per tutti gli ordini di grado siamo preoccupati soprattutto del fatto che:

già da quest’anno la legge Finanziaria ha tagliato le risorse per l’autonomia delle scuole (50% circa in meno) rendendo molto difficile realizzare progetti che attuano la flessibilità dell’offerta formativa, come l’autonomia scolastica prevedeva; per non parlare dei tagli delle cattedre. Contestualmente ha trovato i fondi per foraggiare le scuole private

il Ministro ha affermato che la famiglia avrà un ruolo più attivo nelle scelte educative dei propri figli. Noi pensiamo che questa responsabilità sia troppo grande, anche perché potrebbe essere dettata da scelte di carattere più economico che educativo. Riteniamo che sia un dovere della società indirizzare i futuri cittadini verso percorsi scolastici che diano pari opportunità.

E’ noto come la nostra scuola dell’infanzia si sia guadagnata la stima e la considerazione di appartenere ad un settore della scuola dell’obbligo, ( non di un triennio opzionale). Fondamentale per la crescita emotiva - psicologica e intellettuale dei bambini, passando attraverso la sperimentazione del fare, muoversi, pensare, stare insieme ad altri con attività condivise, individuali e di gruppo. Tutte premesse utili e necessarie per i bambini di oggi che nell’ultimo anno riflettono sul senso della comunicazione e ne sperimentano gli strumenti.

La decisione di fare accedere i bambini alla scuola d’infanzia a 2 anni e 1\2 è grave: sopperisce solo alla mancanza di un numero sufficiente di posti negli asili nido . Certo è che mescolando di forza i 2 anni e 1\2 con i 6 si rende impossibile la realizzazione di un qualunque progetto, e si arretra la scuola al livello di semplice posteggio.

Avremmo preferito che la scuola d’infanzia fosse stata dotata di mezzi adeguati a svolgere programmi che favoriscano la realizzazione di progetti specifici, attraverso la sperimentazione pratica, favorendo la concentrazione, l’interesse e la voglia di conoscere, di far crescere il seme del volersi chiedere il "perché" delle cose, per stimolare l'apprendimento nei bambini di 5-6 anni, anziché avviarli precocemente alla scuola vera e propria.

Incredibile poi come si possa soltanto immaginare l’ingresso anticipato per la 1 classe elementare col rischio di avere bambini con persino 20 mesi di differenza.

No al docente tutor e no ai docenti di serie A e B, diretta conseguenza dell’inserimento dell’insegnante tuttofare (rapporti con le famiglie, mentore dei ragazzini, redattore del portfolio coordinatore degli insegnanti). Ci sono voluti anni per imparare a lavorare in team, dicono le maestre. Noi crediamo che la collaborazione sia un elemento essenziale e che abbia permesso un miglioramento della professionalità dei docente nelle elementari, permettendo lo sviluppo di un’eccellente specializzazione delle discipline. Il maestro unico era in voga negli anni ’50; ne è passata di acqua sotto i ponti.

No all’orario obbligatorio e all’attività facoltative:
Se le materie facoltative non saranno scelte dalle famiglie in maniera unitaria rischieremo di veder stravolti gli organici e probabilmente le classi saranno smembrate in sottogruppi a seconda delle scelte operate. Non siamo d’accordo a far entrare esterni nella scuola se non più esperti degli insegnanti, quindi no a tutte quelle assunzione "alternative" che sviliscono il ruolo dei docenti e minano la stabilità e la continuità didattica ,fondamentale per i bambini. Già con l’introduzione degli appalti delle pulizie e con gli operatori del pre e post-scuola o dei centri estivi si è constatato che non si possono assicurare servizi qualificati, almeno finché nelle gare di appalto sarà privilegiato il risparmio a discapito della qualità.

Non ci piace quest’idea di personalizzazione dei percorsi, crediamo piuttosto che l’individualizzazione , all’interno di un lavoro di classe, o di tutto il gruppo, sia strumento essenziale di crescita personale e intellettiva.

Chiediamo che la diversità di ognuno debba essere apprezzata come ricchezza e non come ostacolo al percorso individuale. Non condividiamo i tagli alle cattedre dei docenti di sostegno, né alla limitazione che si prospetta loro, siamo contrari al giro di vite sulle certificazioni di disabilità. Il disagio non si ristringe ai soli danni sensoriali o neurologici gravi e conclamati.

Vogliamo poter scegliere di aderire a una scuola in cui il POF prevede un vero ampliamento dell’offerta come ad es. una seconda lingua, ma con un numero sufficiente di ore. Una scuola, che non si debba preoccupare di investire tutte le energie per mantenere un livello dell’offerta formativa. pari all’attuale. Che non sia costretta a raschiare il fondo della ciotola.
Stessa musica per la scuola media, dove l’aumento di contenuti e discipline è direttamente proporzionale alla diminuzione delle ore obbligatorie.

CHIEDIAMO CHE VENGA RITIRATO IL DECRETO E CHE SI RIAPRA LA CONCERTAZIONE PER MIGLIORARE IL SISTEMA SCOLASTICO SENZA AFFOSSARLO O SVENDERLO!

I Genitori del Consiglio di Circolo e Comitato Genitori Circolo didattico 10-Firenze

 

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