RIFORMA SCUOLA & ARTICOLI

VALUTIAMO LA SCUOLA DELLA RIFORMA MORATTI

 TRATTO DA SCUOLA FUTURA QUESTO ARTICOLO
Analisi del 1’ decreto legislativo applicativo della legge 53/03 Approvato il 23.1.04
 
VALUTIAMO LA SCUOLA DELLA RIFORMA MORATTI
 
 
ANTICIPO
 
PRIMA DELLA RIFORMA Scuola dell’ infanzia: possibilità di iscrizione per
i bambini che compiono 3 anni entro il 31 dicembre dell’ anno in corso.
Scuola elementare: obbligo per i bambini che compiono 6 anni entro il 31
dicembre dell’ anno in corso.
DOPO LA RIFORMA Scuola dell’ infanzia: possibilità di iscrivere i
bambini che compiono 3 anni entro il 30 aprile dell’ anno successivo
(dunque inizio della frequenza a partire da 2 anni e 4 mesi). Scuola
elementare: obbligo di iscrizione per chi compie 6 anni entro il 31
agosto; possibilità di iscrivere i bambini che compiono 6 anni entro il
30 aprile dell’ anno successivo (a partire dunque da 5 anni e 4 mesi).
In entrambi i casi decide il genitore.
 
CONSEGUENZE / OSSERVAZIONI CRITICHE
 
   Disomogenità delle sezioni/classi (formazione di classi costituite da
bambini con una differenza d’ età fino a 20 mesi!), quindi fortemente
eterogenee sul piano della maturazione e delle competenze, e conseguente
difficoltà della scuola a dare risposta ai differenziati bisogni,
affettivi e cognitivi dei bembini.
   La SCUOLA DELL’INFANZIA perde il suo valore educativo e diventa
"PARCHEGGIO", in quanto: non attrezzata, nè strutturalmente (spazi,
arredi, rapporto numerico adulti/bambini) nè professionalmente
(formazione e competenze degli insegnanti, adeguato personale
aggiuntivo), ad accogliere bembini così piccoli; non può garantire un
percorso scolastico triennale uguale per tutti i bambini (si avranno
inevitabilmente diverse modalità di permanenza a scuola, anticipi e
posticipi, sulla base di scelte famigliari differenti, che avranno una
ricaduta molto pesante sulle scelte pedagogiche, organizzative e
progettuali del lavoro didattico)
 
TEMPO
 
PRIMA DELLA RIFORMA Scuola elementare a moduli: 27 ore settimanali
elevabili a 30 per l’ insegnamento dell’ inglese; sono tutte
obbligatorie; almeno 6 ore di compresenza. / Scuola elementare a tempo
pieno: 40 ore settimanali comprensive della mensa; almeno 4 ore di
compresenza. Scuola media: il tempo normale è di 30 ore settimanali
obbligatorie. Scuola media a tempo prolungato: può avere da 36 fino a 40
ore settimanali. Le classi vengono attivate sulla base delle scelte
delle famiglie.
DOPO LA RIFORMA 27 ore settimanali obbligatorie comprensive della quota
spettante alle regioni + 3 ore settimanali ( 6 nella scuola media)
facoltative (si possono anche non fare) e opzionali (si può scegliere
cosa fare in una rosa di offerte proposta dalle scuole) + fino ad un
massimo di 10 ore settimanali (7 nella scuola media) di "assistenza
educativa da parte del personale docente nel tempo eventualmente
dedicato alla mensa e al dopo mensa. Risulterà difficile la COMPRESENZA.
Viene abrogato IL TEMPO PIENO.
 
CONSEGUENZE / OSSERVAZIONI CRITICHE
 
   RIDUZIONE NETTA DEL TEMPO dedicato alle discipline di base;
   L’ opzionalità della quota oraria facoltativa, legata ai desideri
delle famiglie, rende possibile la DISGEGAZIONE DEL GRUPPO CLASSE e la
gestione delle attività affidata a figure fornite da agenzie private;
   IL TEMPO MENSA e il DOPO MENSA diventano ASSISTENZA educativa (con il
rischio che in futuro non sia più gestito da personale insegnante e
diventi un SERVIZIO A PAGAMENTO visto che per gli anni scolastici
successivi la gratuità è subordinata alla disponibilità di bilancio).
   IMPOSSIBILITÀ di LAVORARE in PICCOLI GRUPPI o AVVIARE PROGETTI
PARTICOLARI a causa della mancata compresenza;
   Nonostante il blocco dell’ organico per il prossimo anno scolastico
c’è comunque una contrazione (-312 su scala nazionale) del NUMERO DI
CLASSI PRIME a 40 ORE (ex tempo pieno) che diventano molte di più se si
tiene conto che negli ultimi anni c’è un continuo aumento della richiesta.
 
INSEGNANTE TUTOR
 
PRIMA DELLA RIFORMA I docenti della classe (2 al tempo pieno e 3 ai
moduli) si occupano di ambiti disciplinari specifici, rispetto ai quali
hanno formazione ed esperienza e sono corresponsabili dell’ andamento
della classe, della valutazione dei bambini e dei rapporti con i genitori.
DOPO LA RIFORMA L’ insegnante tutor nella scuola primaria garantirà nei
primi tre anni di scuola un’ attività di insegnamento agli alunni da 18
a 21 ore (sarà dunque "prevalente" rispetto agli altri) e diventerà
responsabile e gestore dei rapporti con le famiglie e della valutazione
degli alievi. Il tutor sarà affiancato da alcuni insegnanti che
svolgeranno un numero di ore variabili su più classi.
 
CONSEGUENZE / OSSERVAZIONI CRITICHE
 
   DEQUALIFICAZIONE della DIDATTICA (scarsa specializzazione dei docenti
costretti ad insegnare tutte le materie fondamentali).
   PERDITA della COLLEGIALITÀ, dello scambio e del confronto degli
insegnanti: valori positivi sia per il bambino che per il docente.
   SPARISCE LA COMPRESENZA una delle caratteristiche di qualità della
scuola prima della riforma.
   GERARCHIZZAZIONE dei DOCENTI e delle DISCIPLINE (si creeranno delle
disparità fra insegnanti di serie "A" e di serie "B", come pure fra materie)
 
PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI
 
PRIMA DELLA RIFORMA Individualizzazione dell’ insegnamento: adeguamento
della programmazione di classe (caratterizzata da medesimi obiettivi per
tutti) alle specificità dei bambini.
DOPO LA RIFORMA Si richiede a tutti i gradi scolastici la definizione di
percorsi didattici costruiti "su misura" per ciascun bambino
(individuazione di specifici obiettivi e differenziate attività, metodi,
soluzioni organizzative).
 
CONSEGUENZE / OSSERVAZIONI CRITICHE
 
   INCREMENTO delle DIFFERENZE tra BAMBINI di diverse capacità a seguito
della "personalizzazione" dell’ insegnamento (i più "bravi" faranno
attività integrative, gli altri solo recupero.
 
INGLESE
 
PRIMA DELLA RIFORMA Scuola elementare: 3 ore di lingua straniera alla
settimana dalla terza classe (totale di 297 ore nei tre anni) non sempre
garantite per mancanza di insegnanti specializzati sul territorio
nazionale; buona la copertura nella nostra provincia dove addirittura si
fa dalla 1’ classe in molte situazioni (elevando dunque il monte ore
complessivo ben oltre le 297 nei 5 anni). In alcuni casi l’ inglese
viene offerto già nella scuola materna. Scuola media: 3 ore alla
settimana di lingua straniera per un totale di 297 ore nei tre anni.
Nelle classi con bilinguismo (scelta opzionale) altre 3 ore alla
settimana per la seconda lingua e in totale fa 594 ore per le lingue
straniere.
DOPO LA RIFORMA Scuola elementare: è previsto l’ inizio dell’
insegnamento della lingua inglese già dalla 1’ classe, ma non cambia il
monte ore complessivo nei 5 anni che rimane di 297 ore. Scuola media:
viene reso obbligatorio lo studio della seconda lingua straniera, ma si
potranno dedicare ad entrambe le lingue fino a 126 ore in tutto nei tre
anni.
 
CONSEGUENZE / OSSERVAZIONI CRITICHE
 
   Le scuole POSSONO SCEGLIERE SOLO L’ INGLESE, prima anche francese,
spagnolo, tedesco.
   Considerato che alla scuola primaria la quota oraria è la stessa (297
ore), viene però diluita in 5 anni con effetti negativi sull’
apprendimento; si ha invece un PEGGIORAMENTO per quelle situazioni dove
si iniziava già dalla prima (in questi casi il monte ore complessivo dei
5 anni verrà ridotto PESANTEMENTE).
   Nella scuola media l’ aspetto positivo dell’ aver reso obbligatorio lo
studio della seconda lingua viene ampliamente reso vano dalla RIDUZIONE
DEL 60% DEL MONTE ORE (da 297 a 126 ore!!). Se poi si fa il confronto
con l’ offerta che riceveva chi sceglieva il bilinguismo, IL CALO DEL
MONTE ORE E’ UN PIU’ DRASTICO 80% (da 594 a 126 ore!!). Sarà ancora
possibile fare inglese alla scuola dell’ infanzia?
 
INFORMATICA
 
PRIMA DELLA RIFORMA Le scuole d’infanzia, elementari e medie utilizzano
l’ informatica per arricchire e migliorare l’ offerta formativa con
spazi orari variabili e non regolamentati compatibilmente con le proprie
risorse (competenze professionali, disponobilità di organico e possesso
di computer).
DOPO LA RIFORMA Le scuole elementari e medie devono dedicare
all’informatica spazi orari non definiti in termini quantitativi.
 
CONSEGUENZE / OSSERVAZIONI CRITICHE
 
   NON VENGONO STANZIATE RISORSE per dotare di computer le scuole che,
specie nella scuola primaria, sono scarsamente attrezzate e in modo
gravemente disomogeneo sul territorio nazionale.
   I TAGLI D’ ORGANICO non consentono l’ utilizzo di specialisti e la
formazione dei docenti non copre ancora il fabbisogno.
   Molte scuole dell’ infanzia hanno già iniziato un percorso di
approccio all’informatica, ma le indicazioni contenute negli allegati al
decreto per questo ordine di scuola NON PARLANO MAI DI INFORMATICA.
Dovranno smettere di occuparsene?
   Nelle indicazioni per la scuola media c’è una tabella oraria che
riguarda tutte le discipline ma che non contiene l’ informatica!!!
 
PORTFOLIO delle COMPETENZE INDIVIDUALI
 
PRIMA DELLA RIFORMA A partire dalla scuola elementare il team dei
docenti elabora un documento di valutazione dell’ alunno.
DOPO LA RIFORMA Già dalla scuola dell’ infanzia, si dovrà predisporre
una "cartella" di documenti ed elaborati che certifichino le competenze
raggiunte dai bambini. Verrà redatta dal docente tutor, in
collaborazione con le famiglie, ed accompagnerà l’alunno nel suo
percorso scolastico.
 
CONSEGUENZE / OSSERVAZIONI CRITICHE
 
   Sono ancora vaghe le modalità per la predisposizione del portfolio;
bisognerà operare per evitare alcuni rischi: *una precoce "schedatura"
dei bambini *una confusione di ruoli tra famiglia e docenti in merito
alla valutazione
TRATTO DA SCUOLA FUTURA info: scuolafutura@libero.it

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