RIFORMA OO.CC.

 
La politica del dialogo per una riforma più convincente
Francesco Paolo Catanzaro - 17-03-2003
Sono d'accordo che è tempo di una politica del dialogo e che questa è l'unica strada da percorrere per un cambiamento in positivo della scuola.
Sarebbe invece terribile se lo scontro politico-ideologico di questi anni entrasse nella scuola, rendendola invivibile.
Penso che la politica del dialogo sia possibile, perchè comunque dentro la scuola, pur essendovi chi è ancora ancorato a metodi ideologici, vi è comunque un consistente numero di insegnanti e studenti che hanno a cuore l'educazione.
Partiamo da qui!


Ora che la riforma della scuola ha raggiunto il varo è necessario riflettere sulle nuove disposizioni ministeriali. E’ giunto il tempo di non polemizzare più perché sarebbe ormai anacronistico. Bisogna, oggi, attuare la politica del dialogo. Le polemiche ,anche se scaturite da preoccupazioni per il futuro, non hanno mai portato a nulla se condotte con la logica dello scontro continuo; anzi hanno sempre contribuito ad approfondire i solchi dei dissidi e dei conflitti. Il dialogo, la riflessione, le proposte di attuazione sono azioni che devono aiutare le parti in contrasto politico- ideologico a trovare soluzioni nel rispetto dell’avversario non più demonizzato per il suo punto di vista contrario alle nostre posizioni. La riforma è una legge- quadro, una legge- delega; per cui si susseguiranno nel tempo i vari decreti attuativi da parte del Ministero. E’ qui che bisogna cominciare a lavorare, non intestardendoci in posizioni estremistiche ma proponendo soluzioni, verificando lo stato di disagio, sentendoci interpellati continuamente per consigli nell’attuazione legislativa. Perché è pur vero che i politici portano avanti i disegni di legge, che poi si trasformano in leggi dopo sofferti iter parlamentari, ma è estremamente vero che se la legge migliorativa della qualità scolastica non scaturisce dalla scuola, dai pareri degli stessi docenti in campo, da chi vive i problemi quotidiani ,a distanza di pochi semestri dovrà essere cambiata. Costi quel che costi. E sarebbe triste constatare una maggioranza che pensi di detenere la bacchetta magica di una soluzione definitiva e si chiuda al dialogo con una minoranza specialistica e sempre propositiva di idee e soluzioni democraticamente offerte sul tavolo della discussione. In questo caso l’utenza scolastica ne pagherebbe le conseguenze ed assisterebbe sdegnata solo a beghe politiche e alle solite gelosie di potere.

[ su]

Gianni Mereghetti    - 16-03-2003a


LEGGI gli articoli sulla riforma Moratti
  testo della riforma-articolo1-2-3-4
SOMMARIO RIFORMA
-OO.CC.

a cura del Comitato genitori del Circolo Didattico n.10 - digilander.iol.it/genitoricircolo10