f u o r i r e g i s t r o
speciale - 09/02/2003
DALLA SCUOLA CONTRO LA GUERRA

ARCOBALENO



Per i bambini e per le bambine dell’Iraq non poter andare a scuola vuol dire analfabetismo, lavoro precoce, negazione della prospettiva di un futuro decente.
(Unicef Italia)

Segons Kofi Annan, secretari general de les Nacions Unides, "entre el 1970 i el 80, sumant les reformes educatives, les lleis d’ensenyament obligatori i les campanyes d’alfabetització d’adults, Iraq tenia un sistema educatiu de gran prestigi".
(molletvalles.net)


NO WAR !
di Didaweb

NOT IN OUR NAME!
di Redazione
LA SCUOLA BOCCIA LA GUERRA
Maestro, la guerra ripudia la Costituzione
di Arturo Ghinelli
 Un \"ripudio\" da riconquistare  di Coordinamento barese
Appello per una cultura di pace
I documenti
Comunicato Stampa
Appelli ed iniziative
Una proposta di legge di iniziativa popolare
di Nonviolenti.org
Fermiamo la guerra, firmiamo la pace
di Emergency
Chi vuol fare un film sulla pace?
di Altrocinema
Monitoraggio parlamentare
di Un ponte per
Non votiamo la guerra
di Alba Sasso
Diciamo no alla follia di una guerra per il petrolio
di Gunter Grass
Scudi umani
di Human shields italiani
Chiedo un voto di pace
di Rete Lilliput
Articolo 11 violato
di Beppe Sini
Alle emittenti televisive
di Giuseppe Giulietti e Federico Orlando
Premi Nobel contro
di Nobel Laureates
No all'elmetto in redazione
di Articolo21liberidi
News scuola...
«Qualcuno potrebbe non gradire»
di "Trentino"
Il Parco della Pace
di "Gazzetta di Mantova"
La pace a scuola
di "Alto Adige"
«Educazione ai diritti umani»
di "Provincia di Como"
Pace: no alla bandiera in classe
di "Il Nuovo"
Università luoghi di pace
di Carta
...e non solo
Lettera aperta al Ministro della Difesa Antonio Martino
di Pax Christi
Disertori iracheni: il lato oscuro dell'obiezione
di Azione nonviolenta
Iraq: Usa negano protezione a rifugiati iracheni
di Paul Ricard
Cari amici / Dear friends
di Comitato italiani residenti all'estero contro la guerra
Opinioni
La Chiesa e la guerra
di Gianni Mereghetti
Tempesta del deserto: la guerra intelligente
di Lidia Maggioli
La guerra mutante
di Carlo Formenti
I veterani non vogliono la guerra
di Fuoriregistro
Un uomo di fede contro tutte le guerre
di Mao Valpiana
Sono una mamma italiana
di Lina
LA SCUOLA RACCONTA LA PACE
Piuma
di Ilaria Ricciotti
No more Hiroshime
di Raffaele Ibba
FERMATEVI !
di Classe II A , scuola media I.C. “R. Sanzio” , Porto Potenza
 Il mondo a colori  di Amir, Youssef, Miriam, Alkida
Ci regala tante cose
 In pace stiamo bene  di Tatiana, Ilyasse, Marco, Giuseppe ,Denise
Voi non lo sapete...
SEGNALI DI PACE
Bandiera di pace
di Mirco Pieralisi
Regalando un sogno
di Scuola Elementare di Telgate
Da questa mattina sventola!
di Francesco Mele
Trastevere, la scuola espone le bandiere per la pace
di Ilaria Sacchettoni
Dall'ISI Zappa di Milano
di Smemoranda
DIDATTICHE PER LA PACE
A che serve la storia?
di Anna Pizzuti
Il Peacekeeping
di La Redazione
Si può ancora scegliere
di Tiziano Terzani
OLTRE IL CANCELLO
Enti locali per la pace
di Coordinamento
Bilancio partecipativo
di Salvatore Amura
La bandiera della pace sventola sul municipio
di "Provincia di Como"


NO WAR !
di Didaweb

Ci rivolgiamo a tutte le componenti scolastiche e a tutti coloro che con esse quotidianamente interloquiscono e collaborano (educatori, mediatori culturali, associazioni) affinche' assumano il "ripudio della guerra" e con noi costruiscano luoghi e laboratori di critica , di ricerca, di dialogo, che siano spazi di nuova cittadinanza e costruzione di pace.



NOT IN OUR NAME!
di Redazione

Vogliamo un mondo basato sulla giustizia e sulla solidarietà. Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per risolvere le contese tra gli uomini, i popoli e gli stati.
[ leggi (8 commento/i) ][ commenta ] [ sommario


Maestro, la guerra ripudia la Costituzione
di Arturo Ghinelli

Il giorno dell'ultimatum ho chiesto ai miei alunni di scrivere cosa sapevano della guerra e cosa ne pensavano.Di cose ne sapevano tante perché, come ha scritto Ilaria "Io sono piccola per capire certe cose politiche, però quello che so lo sentito dire alla televisione".


Appello per una cultura di pace
di Coordinamentonoguerrabari

Con la fine della seconda guerra mondiale, la distruzione e gli orrori - propri di ogni guerra - si sono moltiplicati fino a raggiungere il TERRIBILE!



I documenti
di Coordinamentonoguerrabari

“Abbiamo ereditato una larga casa che è il mondo,
una famiglia che deve imparare a vivere in pace.
Tutti gli abitanti del globo sono ora vicini di casa."
( Martin Luter King). Materiali per ricerche ed atti di pace.


Comunicato Stampa
di Coordinamento Barese

Il “ripudio della guerra” è un principio ed un bene che appartiene, come conquista storica, al popolo italiano e all’umanità del XXI secolo e che non deve essere perduto con logiche di potere, di manipolazione e di sopraffazione.


Una proposta di legge di iniziativa popolare
di Nonviolenti.org

Per chiedere al Parlamento l’approvazione di una serie di garanzie che rendano operante l’art. 11 della Costituzione, ne consentano una effettiva applicazione e prevedano rigorose sanzioni delle sue violazioni.


Fermiamo la guerra, firmiamo la pace
di Emergency

La Costituzione prevede che i cittadini possano proporre al Parlamento un testo di legge. Con cinquantamila firme di elettori italiani, queste «Norme per l’attuazione del principio del ripudio della guerra sancito dall’articolo 11 della Costituzione e dallo Statuto dell’Onu» possono essere depositate in Parlamento per diventare legge.


Chi vuol fare un film sulla pace?
di Altrocinema

Lanciamo un appello ai cineasti di tutto il mondo, a coloro che lo sono di professione e a coloro che, da cineamatori, posseggono una cinepresa o una videocamera, di qualsiasi tipo. Aspettiamo da loro le ultimissime notizie dell'animo degli uomini e soprattutto dei giovani a proposito della pace.



Monitoraggio parlamentare
di Un ponte per

Se l'Italia è una democrazia ci si attenderebbe che anche la maggioranza dei rappresentanti del popolo, Deputati e Senatori, siano di questa opinione. Non sempre è così.



Non votiamo la guerra
di Alba Sasso

Facciamo appello perciò ai gruppi, presenti nel Parlamento Europeo, del Partito del Socialismo Europeo e della Sinistra Unitaria, e alle componenti progressiste del centro democratico e del Partito Popolare, perché intraprendano una azione politica e parlamentare che renda chiara la contrarietà dell'Europa a ogni decisione che comporti l'estensione del conflitto .



Diciamo no alla follia di una guerra per il petrolio
di Gunter Grass

Il velo di ipocrisia con cui l´ultima grande potenza rimasta e il coro dei suoi alleati hanno cura di nascondere i propri interessi, col passar del tempo si
è fatto così logoro che la struttura del potere traspare e si mostra sfrontata, pericolosa per il mondo intero nella sua ubris.


Scudi umani
di Human shields italiani

50 persone sono partite da Londra sabato 26 gennaio con destinazione Bagdad. Attraverseranno via terra l’Europa, passando per l’Italia (Milano) il 30, e il Medio oriente, per formare in Iraq una forza di interposizione contro la violenza statunitense. Il convoglio, composto da due autobus e un’automobile, è stato organizzato da We the people e altre associazioni ed è composto da persone provenienti da Stati Uniti, Inghilterra, Irlanda, Svizzera, Olanda, Nuova Zelanda, Spagna, Danimarca, Turchia. Al confine con la Giordania verranno raggiunti da gruppi di matrice mussulmana.


Chiedo un voto di pace
di Rete Lilliput

Chiediamo che ognuno levi la propria voce affinché le Istituzioni Parlamentari, in quanto rappresentanti della popolazione italiana, agiscano responsabilimente in accordo con il diffuso rifiuto della guerra, avendo il coraggio di prendere posizione per la Pace dichiarandolo pubblicamente.



Articolo 11 violato
di Beppe Sini

Esposto nei confronti del Ministro della Difesa, on. Martino, e del Governo italiano nella sua collegialita', per violazione dell'art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.


Alle emittenti televisive
di Giuseppe Giulietti e Federico Orlando

Chiediamo alle emittenti che hanno già manifestato molta sensibilità come La7, TeleLombardia, e i grandi circuiti radiofonici nazionali, di seguire con grande attenzione questo evento. Non ci interessano trasmissioni di propaganda, ma programmi nei quali si facciano conoscere in modo reale le intenzioni, le volontà di tanta parte del popolo italiano, anche in contraddittorio con altre opinioni.



Premi Nobel contro
di Nobel Laureates

Quarantuno premi Nobel americani hanno firmato una petizione ''contro una guerra preventiva in Iraq'' decisa in modo unilaterale dagli Stati Uniti ''senza un ampio appoggio della comunita' internazionale''.


No all'elmetto in redazione
di Articolo21liberidi

La guerra (che speriamo di non vedere) non ha bisogno di “pensiero unico” e di “cassette a reti unificate” ma, al contrario, è necessario garantire le più ampie circolazioni delle idee, dei punti di vista, anche i più distanti.


«Qualcuno potrebbe non gradire»
di "Trentino"

Vietata l'esposizione sulla balconata, accanto ai vessilli "ufficiali" di Italia ed Europa: «Qualcuno potrebbe non gradire»
Liceo, niente bandiere di pace sul balcone
Il preside Baroncini le ammette solo nelle classi: troppo partigiane




Il Parco della Pace
di "Gazzetta di Mantova"

La creazione di un parco, che si chiamerà "Parco della Pace", in cui piantare tanti nuovi alberi. E' questa la proposta, da realizzare nel 2003, approvata venerdì pomeriggio dal consiglio comunale dei ragazzi di Poggio Rusco, riunito per la seconda volta dopo l'insediamento del 2 dicembre.


La pace a scuola
di "Alto Adige"

La bandiera della pace, con il suo multicolore arcobaleno come sfondo, è approdata anche sulle ringhiere di un balcone della scuola elementare in lingua tedesca Schweitzer di Via XXX Aprile. L'iniziativa si deve allo spirito decisamente pacifista di una bidella impegnata nel complesso scolastico e si rifà ai movimenti di opinione che hanno avuto notevole riscontro in altre città.


«Educazione ai diritti umani»
di "Provincia di Como"

dall’assessore con delega specifica all’istruzione ed alla cultura Antonella Urio che ha colto l’occasione per richiamare ha i valori della pace che ormai da diversi anni sono propugnati dall’amministrazione comunale di Maslianico (Como)


Pace: no alla bandiera in classe
di "Il Nuovo"

Il drappo variegato infatti, con la scritta in bianco "Pace", più che un appello al dialogo e alla tolleranza tra popoli e religioni, rappresenterebbe un messaggio "politico", con il quale condizionare le giovani menti degli scolari italiani.



Università luoghi di pace
di Carta

Lettera aperta da La Sapienza sulla pace al Signor Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Atta Annan



Lettera aperta al Ministro della Difesa Antonio Martino
di Pax Christi

Siamo due sacerdoti ed esprimiamo la nostra amarezza e il nostro fermo disappunto per quanto da Lei affermato: "Ogni prelato, anche un alto prelato, dovrebbe benedire una missione di militari". Siamo senza parole, ci creda.

[ leggi (1 commento/i) ][ commenta ] [ sommario


Disertori iracheni: il lato oscuro dell'obiezione
di Azione nonviolenta

Se malgrado le punizioni draconiane i disertori sono ancora così numerosi, appare manifesta la fragilità del regime iracheno. In caso di guerra, gli oppositori del regime subiranno le conseguenze peggiori.



Iraq: Usa negano protezione a rifugiati iracheni
di Paul Ricard

Secondo il direttore del U.S. Committee for Refugees, Lavinia Limn ''negare, in questo difficile momento di crisi internazionale, la protezione assicurata ai rifugiati negli Stati Uniti non solo rappresenta un gravissimo errore, ma tale scelta politica lancia l'allarmante messaggio che gli Stati Uniti non ritengono opportuno proteggere le vittime del regime di Saddam Hussein''.


Cari amici / Dear friends
di Comitato italiani residenti all'estero contro la guerra

Un comitato di Italiani residenti nella circoscrizione consolare di San Francisco ha organizzato una manifestazione pacifica e non violenta di protesta contro il governo Berlusconi ed il suo appoggio alla campagna bellica statunitense contro l'Irak.



La Chiesa e la guerra
di Gianni Mereghetti

la Chiesa Italiana attraverso le dichiarazioni del suo segretario, mons. Betori, ha espresso con chiarezza l'inaccettabilità di quella che ormai da troppe parti è considerata l'inevitabile guerra all'Iraq.


Tempesta del deserto: la guerra intelligente
di Lidia Maggioli

Ho deciso di scrivere per alleggerire il peso che mi porto dentro e per dare uno sbocco alla mia angoscia. Propongo il mio diario risalente a più di dieci anni fa...



La guerra mutante
di Carlo Formenti

Di fronte all'incubo di una possibile nuova guerra, le intelligenze di chi ama la pace sono concentrate nello sforzo di evitare che l'evento si realizzi. Minore attenzione viene dedicata a capire il perché gli Stati Uniti siano decisi a scatenare il conflitto, e ad analizzare la natura inedita, mutante, della minaccia che incombe.


I veterani non vogliono la guerra
di Fuoriregistro

Anche i reduci del Vietnam si uniscono al crescente movimento pacifista. Tom Baxter, portavoce dell’associazione, ammonisce: soffriranno soprattutto i civili, non si va a fare una guerra per difendere diritti umani. Più di 400 veterani dell'esercito degli Stati uniti, reduci dalla seconda guerra mondiale, da quella di Corea e Vietnam e da quella del Golfo, chiedono ai soldati in servizio di prendere una decisione in coscienza, quando saranno chiamati dai loro superiori a combattere e uccidere.


Un uomo di fede contro tutte le guerre
di Mao Valpiana

La mobilitazione mondiale contro la guerra (intendo contro tutte le guerre, fatte da chiunque per qualsiasi motivo e con qualunque arma) è coerente e vincente solo se fatta con i mezzi della nonviolenza.


Sono una mamma italiana
di Lina

E mi domando come mai l'eroico Bush organizzi la sua guerra sulle spalle dei figli degli altri, perchè non va lui stesso sul campo a capo dei suoi eroici soldati o non mandi i suoi figli per primi nei combattimenti.


Piuma
di Ilaria Ricciotti

... che i bimbi attendono ...
Deludere i loro desideri, le loro speranze, vuol dire farli morire e morire


No more Hiroshime
di Raffaele Ibba

e perciò
cessate
quest'inutile strage
pensata e voluta
not in my name
not in our name...



FERMATEVI !
di Classe II A , scuola media I.C. “R. Sanzio” , Porto Potenza

La Storia ci ha insegnato qualcosa:
a posto dei cannoni dobbiamo metterci una bellissima rosa.



Ci regala tante cose
di Amir

che nemmeno ce le immaginiamo...


Voi non lo sapete...
di Tatiana

ma quando facciamo la pace ci sono dei cuori che volano


Bandiera di pace
di Mirco Pieralisi

Come rappresentanti di una comunità educativa pensiamo che i nostri figli ed alunni non possano crescere in un mondo in cui la guerra sia l’inevitabile sfondo quotidiano della presenza umana nel mondo.




Regalando un sogno
di Scuola Elementare di Telgate

l lConsiglio di Interclasse docente ed il personale Ata Espongono all'esterno dell'edificio scolastico la bandiera di pace con i colori dell'arcobaleno e a regalano alle bambine e ai bambini che oggi sono qui con loro, come promessa di un sogno al quale non rinunciare.



Da questa mattina sventola!
di Francesco Mele

La scuola pubblica ha il compito di consolidare la cultura della pace nelle generazioni di giovani che le vengono affidate.



Trastevere, la scuola espone le bandiere per la pace
di Ilaria Sacchettoni

Stavamo leggendo il giornale come al solito» racconta Giacomo Toderi, III G della scuola media «Largo Oriani» a Trastevere. «Abbiamo cominciato a parlare della guerra- continua - alla fine è venuta fuori l'idea delle bandiere per la pace».


Dall'ISI Zappa di Milano
di Smemoranda

"...proponiamo di sostituire, o almeno di affiancare, alla bandiera italiana, la bandiera della pace, per dimostrare il nostro dissenso verso questa guerra ." Il "Bravi!" di Bisio e Colonna



A che serve la storia?
di Anna Pizzuti

Esiste un libro di storia che ai paragrafi che spiegano e sintetizzano le ragioni delle guerre, contrapponga, per ciascuna guerra, le ragioni della pace?
Se la storia siamo noi, chiediamoci chi siamo noi che con la storia lavoriamo.


Il Peacekeeping
di La Redazione

Le operazioni di peacekeeping avvengono in un ambiente strutturalmente differente rispetto a quello nel quale operava il soldato tradizionalmente Dall’ambiente bellico, dominato dalla logica binaria amico/nemico si passa all’ambiente proprio di un processo di pacificazione, ispirato alla nuova logica (polivalente, "sfumata") amico/nemico/non nemico.


Si può ancora scegliere
di Tiziano Terzani

Parliamo di pace. introduciarno una cultura di pace nell ‘educazione dei giovani. Perché la storia deve essere insegnata soltanto come un’infinita sequenza di guerre e di massacri?


Enti locali per la pace
di Coordinamento

Il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace è un'Associazione che riunisce i Comuni, le Province e le Regioni impegnate in Italia a promuovere la pace, i diritti umani, la solidarietà e la cooperazione internazionale.


Bilancio partecipativo
di Salvatore Amura

Nel 1988, a Porto Alegre, in un recesso del sud del mondo, prende avvio un’esperienza apparentemente di interesse solo locale, ma destinata, nel corso del tempo, ad assurgere a punto di riferimento per tutte le realtà interessate a innestare nel quadro della democrazia rappresentativa una massiccia componente di democrazia diretta.


La bandiera della pace sventola sul municipio
di "Provincia di Como"

Il Consiglio comunale di Carugo è contro la guerra in Iraq: lo ha ufficialmente espresso nell’ambito della seduta dell’altra sera approvando, all’unanimità, il testo di una mozione presentata dalla maggioranza e condivisa dai gruppi di minoranza.


 
15 FEBBRAIO SENZA SE E SENZA MA
Da Firenze a Porto Alegre un unico movimento: no alla guerra

Il 15 febbraio 42 paesi risponderanno all’appello di pace del Forum Sociale europeo. C’è chi prepara le armi per l’imminente attacco su Bagdad e chi come arma sferzerà solo le bandiere della pace. A 12 anni dalla Guerra del Golfo, l'obiettivo è ancora il disarmo dell'Iraq con ogni mezzo. Ma il movimento pacifista non ci sta. Alza i toni contro i potenti e avverte tutti i parlamentari: «Si impegnino, in caso di guerra, a votare contro la partecipazione italiana, anche nel caso di avallo dell'ONU».
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APPELLO

A tutti i cittadini e le cittadine di Europa:
Insieme possiamo fermare questa guerra !



Insieme possiamo fermare questa guerra! Noi, movimenti sociali europei stiamo lottando per i diritti sociali e la giustizia sociale, per la democrazia e contro tutte le forme di oppressione.
Facciamo appello ai movimenti, ai cittadini e alle cittadine di Europa per una resistenza continentale coordinata alla guerra.
Ai parlamentari che intendono aderire è chiesto un vincolo di coerenza: si impegnino, in caso di guerra, a votare contro la partecipazione italiana, anche nel caso di avallo dell'ONU ******************************************************

DIRETTA NO WAR



Le notizie giorno per giorno fino alla giornata del 15, che Fuoriregistro seguirà in tempo reale : chiunque potrà collaborare inviando mail, news, foto, pensieri in ... diretta ******************************************************


Fiaccole di pace



Da MERCOLEDI 12 FEBBRAIO alle ore 18 fino al 15 FEBBRAIO, giorno della manifestazione contro la guerra, verrà posta davanti al Parlamento (Piazza Montecitorio) la fiaccola della pace che verrà poi portata alla grande manifestazione di sabato 15 a Roma.
Sarà la fiaccola madre che accenderà le piccole fiaccole, o luci, o candele, che i cittadini metteranno sui loro balconi e davanzali per illuminare le menti di chi ci governa, in Italia e nel mondo, affinche’ dicano un NO deciso ad una guerra che si preannuncia disastrosa per l’umanità intera. Cittadini, parlamentari e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo che passeranno davanti al Senato in quei giorni apporranno la loro firma e i loro commenti al grande LIBRO DI PACE. ******************************************************


Cities for peace



February 7, 2003 -- 72 cities and counties have passed resolutions, along with the Maine Senate and Hawaii House of Representative. ******************************************************


Dalle Chiese e comunità cristiane di Bagdad



Noi chiediamo all'Organizzazione delle Nazioni Unite, nel suo segretario generale Kofi Annan, e al Consiglio di Sicurezza, come chiediamo a tutti i responsabili degli Stati, e in modo particolare al governo degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, a tutte le associazioni internazionali e umanitarie che sono interessate alla pace mondiale, ai movimenti, ai pastori e ai fedeli delle religioni e a tutti i popoli, di trovare una soluzione giusta per allontanare dal popolo iracheno una sofferenza che non ha ragione, perché sia salvaguardata la pace nella terra della pace, e chiediamo all'Iraq di scoprire le vie della pace e del dialogo fraterno.
Noi ringraziamo tutte le persone di buona volontà che lavorano, in un modo o nell'altro, in tutti i Paesi del mondo, per allontanare lo spettro della guerra del nostro caro Iraq.
Noi preghiamo per loro perché Dio li conservi, chiediamo a loro di moltiplicare gli sforzi e di fare tutto il possibile per salvare i nostri bambini, i giovani, gli anziani, i malati da una guerra di distruzione e dalle sue gravi conseguenze, come la fame, le malattie, la strage di vittime innocenti.
Noi chiediamo a tutti di lavorare per la pace. Tutti noi abbiamo fiducia che Dio, il Signore della pace, doni la pace giusta per tutto il mondo e in modo particolare per il nostro caro Medio Oriente e il nostro caro Iraq".

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IN RETE PER LA PACE

SITI DA NON PERDERE

risorse utili per il 15 e per sempre

Fermiamo la guerra!
Sito ufficiale della giornata europea contro la guerra e della manifestazione promosse dal Forum sociale europeo.

Bandiere di Pace da tutti i balconi!
Dove trovare la presentazione della campagna, le adesioni di persone e istituzioni e i banchetti dove sono in vendita.

Manifestazioni in ogni parte del mondo
Dopo Porto Alegre la giornata europea contro la guerra diventa mondiale: elenco delle manifestazioni in giro per il mondo (e relativi siti).

SIPRI- Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma (in inglese)
L'Istituto più prestigioso al mondo per sapere tutto su armamenti, spese belliche, armi chimiche e batteriologiche.

Studi per la pace
Ricerca e informazione su temi di diritto e politica internazionale.

Peacelink
Dal 1992 la prima rete telematica per la pace tutta italiana .

Azione nonviolenta
La più antica e prestigiosa rivista del movimento non violento.

Cassa di Solidarietà Antimilitarista
Dove si dimostra che i centri sociali non sono solo un covo per irriducibili violenti.

Leva la leva
Dal Partito Radicale, da sempre antimilitarista, è partita una campagna per l'abolizione dell'obbligatorietà della leva militare e civile.

Gandhi (in inglese)
L'Istituto per la Nonviolenza dedicato a Gandhi e su cui trovare tutte le notizie sulla vita e il pensiero del più grande antimilitarista del mondo.

scudi umani e missioni di pace


100.000 volontari a Baghdad
Arrivano dalla Gran Bretagna, dalla Francia, dalla Germania, dall'Italia, dal Belgio, dalla Spagna e da molti altri Paesi europei.

Operazione Colomba e caschi bianchi
Per chi è convinto che gli obiettori siano tutti dei conigli imboscati ecco il Corpo civile di pace.

Brigate di Pace internazionali
Un'altra associazione di volontari che parte per le regioni di repressione politica e di conflitto.

associazioni, enti e movimenti


Beati i costruttori di Pace
L'educazione alla pace passa anche attraverso un consumo etico e sostenibile.

LOC: Lega Obiettori di Coscienza
La storica organizzazione che da quasi 30 anni opera per la pace e la tutela dei nonviolenti.

Associazione obiettori nonviolenti
Materiali per obiettori, enti convenzionati e tutto quello che serve per il servizio civile.

Caritas
L'associazione cattolica che da sempre si è contraddistinta per l'attenzione rivolta la mondo della non violenza e agli obiettori.

UNSC
L'Ufficio Nazionale Servizio Civile: per essere sempre aggiornati.

ARCI
Un altro degli enti "storici" convenzionati che tanto ha fatto e fa per gli obiettori.

Coordinamento Enti Servizio Civile
Non solo per gli enti, ma anche per chi vuole sapere tutto sulla nuova legge e sul servizio civile all'estero.
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Centro Risorse Didaweb



Materiali e suggerimenti per una didattica della pace

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Una piccola ricerca in rete, che non ha certo valore scientifico. Ma che forse è un segnale che dovrebbe essere ascoltato. Soprattutto da chi cerca nei sondaggi, o almeno dei suoi sondaggi, appoggi e conferme. O i sondaggio valgono solo quando ci dicono quello che ci vogliamo sentir dire?

In tutti i siti consultati si nota una partecipazione non omogenea: in alcuni i votanti sono veramente pochi , in altri invece il numero costituisce un campione significativo. Se ci crediamo.

Da
www.svago.com

Da
swisslinux.omnibit.it

Da
www.turistipercaso.it

Da
www.margherita.it

Da
www.agcom.it

Da
www.letterealdirettore.it

Da
www.soul.food.it

Da
www.acli.it

I partiti, tranne la Margherita, non hanno spazi per i sondaggi.

Del sondaggio Eurisko, commissionato da La Repubblica, ecco solo tre risultati, quelli che corrispondono, in qualche modo, alle domande poste dagli altri.

SE GLI STATI UNITI AGISSERO ASSIEME A POCHI ALLEATI, SENZA IL SUPPORTO DELL'ONU, LEI SAREBBE FAVOREVOLE O CONTRARIO?

Favorevole 9.2
Contrario 83.2
Non sa 7.6


SE GLI STATI UNITI AGISSERO DA SOLI, SENZA IL SUPPORTO DELL'ONU, LEI SAREBBE FAVOREVOLE O CONTRARIO?

Favorevole 9.6
Contrario 85.6
Non sa 4.9


SE GLI STATI UNITI AGISSERO ASSIEME AI PRINCIPALI ALLEATI, CON IL PIENO SUPPORTO DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU, LEI SAREBBE

Favorevole 27.7
Contrario 67.7
Non sa 4.6


Ecco gli altri risultati

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center>Il disperato appello dei cristiani di Bagdad . Noi chiediamo all'Organizzazione delle Nazioni Unite, nel suo segretario generale Kofi Annan, e al Consiglio di Sicurezza, come chiediamo a tutti i responsabili degli Stati, e in modo particolare al governo degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, a tutte le associazioni internazionali e umanitarie che sono interessate alla pace mondiale, ai movimenti, ai pastori e ai fedeli delle religioni e a tutti i popoli, di trovare una soluzione giusta per allontanare dal popolo iracheno una sofferenza che non ha ragione, perché sia salvaguardata la pace nella terra della pace, e chiediamo all'Iraq di scoprire le vie della pace e del dialogo fraterno.
Noi ringraziamo tutte le persone di buona volontà che lavorano, in un modo o nell'altro, in tutti i Paesi del mondo, per allontanare lo spettro della guerra del nostro caro Iraq. Noi preghiamo per loro perché Dio li conservi, chiediamo a loro di moltiplicare gli sforzi e di fare tutto il possibile per salvare i nostri bambini, i giovani, gli anziani, i malati da una guerra di distruzione e dalle sue gravi conseguenze, come la fame, le malattie, la strage di vittime innocenti.
Noi chiediamo a tutti di lavorare per la pace. Tutti noi abbiamo fiducia che Dio, il Signore della pace, doni la pace giusta per tutto il mondo e in modo particolare per il nostro caro Medio Oriente e il nostro caro Iraq".


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TAM TAM DI PACE
La globalizzazione antimoderna


Fuori della dimensione della pace l’opposizione è condannata a rendere eterna la sua sconfitta, a commettere di nuovo tutti gli errori del secolo passato, a guardare da spettatrice la crisi del capitalismo che è una crisi in grado di riprodursi e di alimentare se stessa all’infinito e non è affatto destinata a concludersi con un crollo.Pare questa la tesi del libro Per una pace perpetua di Fausto Bertinotti e Alfonso Gianni in libreria in questi giorni.

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Ben Harper


«La mia opposizione (alla guerra) è la più netta possibile e l’intero mondo musicale si sta mobilitando per sforzo possibile per prevenirla. Il clima che ci circonda è cattivo, si guasta via via, c'è bisogno di una coscienza collettiva, di unità, di solidarietà, di sostegno alla richiesta di pace, che riguarda la maggioranza del pianeta. Il rock forse può poco, ma rimane cultura di pace». *************************************************
Minority Report e la guerra preventiva


Alla vigilia di un probabile attacco "preventivo" contro l'Iraq, riproponiamo un film che è un atto d'accusa contro l'estensione indiscriminata della prevenzione del crimine ed una riflessione sui "linguaggi" della guerra preventiva.

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Ca Iraq, come per un amico

Qui lo scontro non è tra civiltà. Magari. Sarebbe tutto in discesa. Non c'è partita. Qui lo scontro è tutto dentro la nostra, di civiltà, di casa.


Se non allentiamo il rapporto, i primi a andarci di mezzo saremo noi però, la sua ossessione ci farà a pezzi. Nella testa, nei comportamenti, nelle parole. Potremmo diventare come lui senza avere i suoi stessi motivi, le sue stesse ragioni, la sua stessa follia, la sua stessa ossessione. Così, per coscienza, gli restiamo a fianco, mentre intanto altri amici diradano i rapporti, si defilano, cercano di farsi i fatti propri, di tirare avanti la propria vita. Ci consigliano di portarlo da un medico - e chi glielo dice? -, o in uno di quei circoli dove si riuniscono le persone che hanno lo stesso problema e fanno gruppo alleviandosi un po' a vicenda. Cercano insomma di sopravvivergli, come dargli torto? Ogni pena dovrebbe avere in se stessa un limite. Non possiamo augurarci che anche loro vengano colpiti dal suo stesso lutto per capire finalmente. Non possiamo augurarci che anche noi si sia colpiti dal suo stesso lutto, per diventare come lui. Nessuno al mondo vuole diventare come lui.
Lanfranco Caminiti

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SCRITTORI CONTRO LA GUERRA



NOAM CHOMSKY

"La guerra contro l'Iraq potrà spezzare via Saddam ma provocherà la nascita di una nuova generazione di terroristi, la perdita di controllo degli arsenali di armi chimiche e biologiche e la distruzione di massa". Eè questo lo scenario che descrive Noam Chomsky, 72 anni, semiologo del MIT (Massachussets Institute of Technology), saggista autore di una trentina di libri nei quali spesso sfida apertamente la politica americana e in particolare la guerra. Anche lui è tra i firmatari dell'appello contro la guerra in Iraq pubblicato sul "New York Times". Se scoppiasse la guerra, ha detto, "si potrebbe arrivare ad attacchi peggiori di quello dell'11 settembre 2001".

GORE VIDAL

Gore Vidal, 76 anni, ha sempre criticato gli impulsi imperiali americani e lo fa ancora oggi, nei suoi libri, ma non solo. Tra i 45mila firmatari dell'appello contro l'azione armata in Iraq e contro l'erosione dei diritti civili in Usa, infatti, c'è anche lui: "La guerra può ancora essere evitata". E' questo il messaggio chiave dell'appello firmato da intellettuali, accademici, artisti. Nei sui romanzi Gore Vidal continua a sostenere che gli Stati Uniti devono smetterla di immischiarsi nelle faccende degli altri Paesi. "Gli americani non immaginano l'entità delle malefatte del loro governo. Il numero di interventi militari messi a segno contro altri Paesi senza essere stati provocati ammonta a oltre 250 dal 1947-48".

JOHN LE CARRE'

"Gli Stati Uniti sono entrati in uno dei momenti di follia, ma si tratta del peggiore che ricordi". Così lo scrittore britannico John Le Carrè, sulle pagine del quotidiano inglese "The Times", ha definito l'atteggiamento americano nella crisi irachena. Secondo Le Carrè la guerra contro l'Iraq è stata pianificata anni prima degli attentati di bin Laden, "ma è stata lui che l'ha resa possibile". "Ora ci dicono che gli americani vogliono la guerra: quelli che non sono con Bush sono contro di lui. Peggio, sono il nemico. Il che è assurdo, perché io sono assolutamente contro Bush, ma sarei felice di vedere Saddam cacciato. Solo -ha puntualizzato lo scrittore- non con i metodi e i termini di Bush".

SUSAN SONTAG

Susan Sontag, sessantanovenne scrittrice newyorkese, riflette sulla "natura singolare" della guerra americana. "Dall'attacco dell'11 settembre 2001 -ha ricordato la scrittirce- l'America è in guerra", secondo ciò che ha detto Bush al popolo americano. Ma "tenuto conto della natura del nemico sembra una guerra di cui è impossibile prevedere la fine". Gli Stati Uniti "sono in pericolo. Il terrorismo, diventato il nuovo spauracchio alla stregua del comunismo negli anni Cinquanta, è la scusa per instaurare uno stato forte: una dittatura. Ciò che mi preoccupa è il nuovo consenso generalizzato attorno a questa graduale perdita di democrazia".

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Stefano Benni:

Cara mamma ti scrivo dal fronte

Tratto da “la Repubblica”, 1 febbraio 2003

Camp Silvio, deserto iracheno, 2 marzo.

Cara mamma, siamo in zona operativa.
Ci hanno detto di non usare mai la parola guerra, locuzione antiquata e drammatizzante, ma piuttosto termini come intervento preventivo, motivi tecnici, obliterazione degli obiettivi. Anche noi soldati dobbiamo esprimere i nostri sentimenti in modo acconcio. Ad esempio non si dice "cagarsi addosso dalla paura" ma "elaborare lo stress in modo autoreferenziale". Quindi sono il tuo Cosimo, e mi sto autoreferenziando perché ho paura che mi obliterino. Siamo in una tendopoli vicino agli americani, e si è creato un clima di sano cameratismo. Loro non ci chiamano più Macaroni, ma Chocolate boys, per l´abitudine del nostro premier di spalmarsi la pelata di Nutella quando va in televisione. Noi non li chiamiamo Gringos ma Findus, perché il presidente Bush si è fatto fare il lifting in crioterapia e per non fare squagliare tutto, se ci guardate bene, porta sempre al collo un filetto di salmone surgelato travestito da cravatta rosa. Ieri è venuto il generale americano Mason e ci ha mostrato le prove delle armi segrete chimiche irachene. Una foto completamente nera, a riprova di quanto sono segrete. Poi ci ha spiegato che i missili iracheni hanno una gittata troppo lunga, mentre come è noto i missili di tutto il mondo hanno gittata comunale o tutt´al più provinciale. Ci ha fatto vedere addirittura un missile iracheno con la marmitta truccata. Poi ha detto che c´è nel mondo un paese governato da un tiranno padrone di tutto e mentitore, che non vuole essere indagato né giudicato, è iscritto a un´organizzazione segreta di incappucciati che ha perseguito piani eversivi, consegna alle televisioni videocassette piene di minacce e per finire ha fabbriche d´armi ovunque, anzi le esporta in tutto il mondo, perciò l´Usa lo attaccherà.Gli abbiamo puntato contro i fucili e non li abbiamo abbassati finché non ci ha giurato che non parlava dell´Italia.

7 marzo

Stamattina abbiamo eseguito un´esercitazione anti guerra chimica. Abbiamo fatto colazione con cappuccino liofilizzato e hamburger surgelati americani. Il cinquanta per cento non ce l´ha fatta ed è a letto che autoreferenzia. E´ venuto a trovarci Tony Blair. Che stile, che eleganza! Sembrava Little Tony passato per Oxford. Con lui c´era Gasparri. Che stile, che vivacità! Ha bofonchiato qualcosa per un minuto e poi è rimasto bloccato nella sua solita espressione: a bocca aperta e col labbro pendulo. Un po´ alla volta gli si stava riempiendo la bocca di sabbia e allora gli abbiamo messo una maschera antigas. Pensandoci bene, non ha cambiato faccia per niente. Siamo eccitati perché ci hanno detto che in settimana dovrebbe finalmente arrivare Sharon Stone, se no Valeria Marini, se no la Moratti. E poi una buona notizia: a quelli del Grande Fratello li avvertiranno se scoppia la guerra, mentre a noi non diranno cosa succede nella casa del Grande Fratello: una bella rottura di marroni risparmiata.

8 marzo

Ci siamo scambiati le mimose. Da alcuni indizi l´attacco sembra imminente. Il colonnello Mason continua a portarci prove delle armi segrete di Saddam, ad esempio ci ha fatto vedere che i cannoni iracheni hanno la canna vuota, cosa ci nascondono dentro? Nel pomeriggio abbiamo visto anche gli ispettori Onu. Hanno tutti un berretto da Sherlock Holmes, la pipa e un metal detector. Gli americani gli hanno detto di scavare tutto in tondo nella sabbia, perché sotto poteva esserci un bunker segreto. Solo alla fine hanno detto che era uno scherzo, volevano solo che qualcuno gli costruisse una bella pista per le biglie, e si son messi a giocare con grande risate. Ho capito che gli americani sono dei gran burloni e che la vita dell´ispettore Onu deve essere durissima. Alla sera, abbiamo visto il film "Il ponte sul fiume Lambro", una versione padana del Ponte sul fiume Kwai con gli albanesi al posto dei giapponesi e Lunardi che fa il colonnello costruttore al posto di David Niven. Il film dura sei minuti, poi naturalmente il ponte crolla. Dopo il rancio il colonnello, democraticamente ci ha prestato il telefonino satellitare e ha detto: adesso ognuno mandi un essemesse alla sua ragazza. Il soldato Micillo, detto Miccichè per la sua intelligenza ha detto: potrei usare altre tre lettere invece di esse emme esse? Il colonnello ha detto che consulterà il regolamento.

12 marzo

Stamattina è venuto a trovarci D´Alema. Per mostrare che era per la guerra ma non troppo indossava una giacca da paracadutista, bermuda a fiori, e un preservativo sulla baionetta. Ha detto che dobbiamo essere tecnicamente pronti all´azione pacificatrice e ha cominciato a tracciare strani segni sulla lavagna. Per me erano i piani per un attacco a terra, per un mio amico era lo schema della nazionale di Trapattoni. Poi si è scoperto che era la linea politica dei Diesse sulla guerra. Con lui c´era Vissani che ha preparato un rancio speciale. Tortino di sabbia al tartufo e poisson en boite avec julienne de haricots, ovverossia tonno in scatola e fagioli. Tutta la nuit abbiamo scoreggiato en pleine air chiedendoci pardon. La mattina D´Alema è risalito sulla sua barca (ci aveva messo sotto le rotelle) e ha detto che lui non dice bugie come Silvio Nutella: entro due giorni farà venire la Ferilli se no la Parietti se no Pecoraro Scanio. Nel pomeriggio abbiamo fatto l´esercitazione insieme agli americani. Loro sparavano e noi andavamo a controllare se avevano colpito il bersaglio. Quando eravamo vicino al bersaglio loro continuavano a sparare e gli inglesi venivano a controllare se ci avevano colpito, e così via. Era un tourbillon molto vivace.La notte però ho dormito male.

14 marzo

Finalmente è arrivato il presidente Berlusconi in elicottero. Era incazzato perché per tutto il viaggio è stato seguito da un branco di fenicotteri che lo fischiava. E´ sceso con un agile balzo e per trovarlo nella duna hanno dovuto usare i cani da valanga. Silvio era in tuta mimetica, e sulla faccia aveva un fard speciale mimetico a chiazze studiato dal Pentagono e dalla Revlon. Purtroppo si era messo in testa troppa Nutella e i cammelli sono impazziti e hanno cominciato a leccarlo. E´ salito sul palco e ha detto che lui non è solo il presidente operaio il presidente picciotto, il presidente terremotato, ma anche il presidente soldato. Ha detto che non ha fatto il militare perché le caserme sono un covo di bolscevichi, ma che sa usare un´arma. Ha fatto mettere dieci bottiglie una vicina all´altra a cento metri e ha imbracciato il fucile. Tutte le volte che sparava le bottiglia rimanevano intere e non succedeva niente. Ci hanno spiegato che sparava tra una bottiglia e l´altra, capito che mira? Alla sera abbiamo fatto Ustica two, un´esercitazione radar insieme agli americani. Loro simulavano di attaccare con degli aerei e noi simulavamo di rubare i tracciati. Devo dire che li abbiamo surclassati.

23 marzo

E´ stata una serata indimenticabile. E´ arrivato Colin Powell, un negrone che sembra il commercialista di Tyson e ci ha mostrato nuove prove delle armi irachene. Una ricevuta fiscale della ditta tedesco-americana che ha venduto a Saddam il gas con cui ha sterminato i curdi. Le foto dei missili che gli hanno venduto i nostri alleati russi, e i sistemi di puntamento italiani e francesi. Poi ci ha insegnato a torturare i prigionieri senza lasciare segni e ha cantato "Caravan petrol". Che simpatico! Quando se ne è andato ci siamo torturati per un po´ ma ci stavamo annoiando. Per fortuna, a mezzanotte ci hanno detto che avevano montato il palco per lo show. Dovevano esserci le veline ballerine , invece c´erano due velone ballerone con uno spinnaker per slip. Poi Schifani e Vito che volevano fare i fratelli De Rege, ma la scenetta non è mai iniziata, indovinate perché. Alla fine, c´era il balletto di Maria De Filippi e Pecoraro Scanio, ma fortunatamente si è alzata una tempesta di sabbia. Dio è con noi.

25 marzo

Siamo andati a letto agitati, perché siamo in job alert, mi sa che domattina attacchiamo. La prova certa è questa: si sente un gran puzza di salmone rancido, quindi Bush e la sua cravatta rosa sono arrivati. Inoltre in Iraq ci sono settecentomila soldati e rimpatriarli tutti costerebbe troppo. Ci hanno distribuito l´equipaggiamento antichimico, una maschera antigas e una cartina di Milano. Il colonnello Mason ci ha detto che i primi a andare all´attacco, per motivi tecnici, saremo noi italiani, ma di non preoccuparci perché ci coprono loro con gli aerei, basta seguire l´ombra. Guardo le stelle irachene, così simili alle nostre, e penso: ma insomma, con la new economy e le promesse del nano nutellato, e la tecnologia, e l´impero del Bene come mai tutto quello che si annuncia nel nostro futuro è una guerra dopo l´altra? Possono due petrolieri megalomani spaccare in due il mondo solo perché nessuno li lascia soli nella loro paranoia? Ma poi mi sono consolato: mamma: pensa a quelle guerre scomode, nelle trincee col fango, le scarpe sfondate e invece siamo qui con gli alleati Usa cento volte più forti dei nemici, un bell´equipaggiamento e mezzi modernissimi, pagati dai cittadini. Morire in una guerra così è da disfattisti, anzi, come dicono gli americani, è proprio out. Vero, mamma?

28 marzo

Cara signora madre di Cosimo. Questa non è una lettera preconfezionata, ma personale per lei. Sono lieto di informarla che suo figlio Cosimo è tecnicamente morto nella prima operazione di prevenzione, obliterato da fuoco amico. La cordiale ferita gli ha causato un´amichevole emorragia che lo ha cameratescamente dissanguato accompagnandolo a braccetto nel paradiso degli eroi. Ma non sia triste. Per consolarla di questo spiacevole inconveniente ho almeno tre belle notizie. Essendo suo figlio Cosimo il primo caduto italiano in zona, ha vinto il premio del Presidente del Consiglio consistente in una licenza premio di due settimane da trascorrere in una delle sue ville in Sardegna. In quanto a lei, mamma di Cosimo, sarà ospite d´onore a ben tre talk show in una settimana. La prego di comprarsi i vestiti adatti. Sappiamo inoltre che suo figlio Cosimo era di sinistra. E inoltre meridionale e licenziato da poco. Si immagina che vita avrebbe fatto nel nostro paese? Meglio così. Con simpatia, il presidente del consiglio, generale Sylvio Nutella Berlusconi.

PS. Non si sogni di protestare. Solo il popolo mi può giudicare, e lei è una sola



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f u o r i r e g i s t r o
FuoriRegistro si richiama al titolo di un bel libro di Domenico Starnone edito da Feltrinelli. Un romanzo gustoso e divertente sulla scuola vista dall'interno, attraverso l'agire concreto di chi ogni giorno si scontra con le sue mille contraddizioni. La rubrica intende essere uno spazio aperto al racconto delle personali esperienze quotidiane, siano esse episodi di cronaca che muovono al riso o allo sdegno o riflessioni intorno ai più vasti temi di ordine politico-culturale che attraversano le nostre aule così come le nostre piazze.

 


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