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 CNPI - Parere negativo sui nuovi cicli

Parere negativo sui nuovi cicli
Il consiglio nazionale della Pubblica istruzione ha bocciato il
regolamento sui curricula della scuola di base
di Marco Ludovico

Bocciati due volte i nuovi cicli scolastici. Ieri a tarda sera il Cnpi
(Consiglio nazionale della pubblica istruzione) ha dato parere
negativo al regolamento sui curriculum della scuola di base, inviato
dal ministro della Pubblica istruzione, Tullio De Mauro. Lo hanno
reso noto fonti sindacali, sottolineando che i componenti del
consiglio eletti nelle liste della Cgil hanno abbandonato il tavolo al
momento della votazione.

La nuova scuola di base ha riportato un voto negativo anche in un
sondaggio su 35mila dipendenti della scuola fatto dallo Snals, il più
grande sindacato autonomo, condanna quasi senza appello la
riforma: il 90% degli interpellati chiede di rinviare almeno di un anno
la partenza dei nuovi cicli, prevista a settembre con le prime due
classi della scuola di base.

Il Cnpi è un organo consultivo del ministero della Pubblica
istruzione e il suo parere, obbligatorio ma non vincolante, ha
comunque un significato politico non trascurabile visto che nel
Consiglio siedono i sindacati e i rappresentanti del mondo
dell'educazione. Nel testo sottoposto all'assemblea del Cnpi ci
sono critiche durissime: a tutt'oggi non ci sono le garanzie minime
per la partenza della riforma - è scritto nel documento - e si
deve necessariamente rinviare l'avvio previsto a settembre in quanto
il processo non può essere affidato all' improvvisazione e
all'aleatorietà delle risorse finanziarie, strutturali, umane e
professionali. Il Consiglio avverte un senso di profonda tensione che
arriva dall'istruzione pubblica: occorre predisporre - si legge nel
parere - un quadro certo e chiaro delle condizioni utili, per un
verso, a rasserenare il clima e rassicurare gli operatori e, peraltro,
dare credibilità e praticabilità al processo. Gli insegnanti non sono
pronti ai cambiamenti previsti né sono stati preparati ad affrontarli
- dice il Consiglio - mentre sarebbe necessario attivare un serio
e qualificato percorso di formazione in servizio per i circa 85mila
docenti interessati.

Un aspetto che sta agitando i sindacati, per esempio, riguarda gli
organici: nella scuola di base si passa da 27 a 30 ore settimanali e
si introduce l'insegnamento della lingua straniera e dell'informatica,
ma non ci sono tutti i docenti necessari a questa operazione né è
previsto, a breve, un aumento del personale. Per risolvere il
problema il ministro De Mauro, in una lettera inviata al
vicepresidente del Cnpi, Mario Guglietti, suggerisce di attivare e
potenziare i fattori di flessibilità - quest'ultima definita da De
Mauro «carta vincente» - che comporta l'autonomia scolastica. In
pratica, si dovrà procedere ad assunzioni di personale dall'esterno.

C'è un clima molto teso, dunque, anche se la bocciatura del
Consiglio nazionale difficilmente fermerà l'iter del regolamento.
Dopo il Cnpi la Pubblica istruzione dovrà affrontare lo scoglio del
parere del Consiglio di Stato e il cosiddetto "concerto" con il
Tesoro, cioè un'intesa sulle parti economiche del regolamento. Va
ricordato che questo provvedimento è indispensabile per far partire
la riforma a settembre.

In questo quadro il segretario generale dello Snals, Fedele
Ricciato, ha detto ieri che se i nuovi cicli partiranno a settembre
«sarà il caos». I dati del sondaggio Snals svoltosi a marzo parlano
chiaro: per l'84% degli interpellati il riordino dei cicli, così com'è,
«abbasserebbe il livello formativo» e l'89% degli insegnanti ritiene
di non essere stato coinvolto, nella realizzazione della riforma, da
parte del ministero della Pubblica istruzione.

Fonte: Il Sole 24 Ore di mercoledi', 11 aprile 2001